La gestione del cambiamento organizzativo con i tuoi dipendenti

I dipendenti possono reagire al cambiamento in modo positivo, oppure opponendo resistenza: come porre le basi per i migliori risultati possibili.

La gestione del cambiamento organizzativo con i tuoi dipendenti
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La tua azienda sta affrontando un cambiamento organizzativo? Può trattarsi di una variazione di organico, oppure di nuovi processi aziendali conseguenti all’introduzione di una tecnologia. Qualsiasi sia la causa, è importante non imporre il cambiamento ai dipendenti, bensì affrontarlo insieme a loro. In caso contrario, potrebbero formarsi delle resistenze, forze invisibili ma potenti che segnano il destino di ogni iniziativa, anche il suo fallimento.

Non preoccuparti, con una serie di accorgimenti riuscirai a ridurre la resistenza al cambiamento e anzi, far accettare le novità di buon grado: vediamoli insieme.

Il cambiamento organizzativo: definizione e cause

Prima di capire come affrontare il cambiamento organizzativo, iniziamo a identificare questo fenomeno: potresti essere coinvolto senza nemmeno rendertene conto.

Possiamo definire il cambiamento come:

“qualsiasi evento che richieda all’organizzazione un adeguamento dei propri obiettivi o delle modalità per raggiungerli, agendo coerentemente a tutti i livelli”.

Richard L. Daft, esperto in teoria dell’organizzazione, e Raymond A. Noe, professore di management e risorse umane presso l’università dell’Ohio, nel loro saggio “Organizational behavior” identificano tre tipologie di cambiamento organizzativo tipiche di un’azienda:

  • Cambiamento della struttura e delle strategie organizzative: coinvolge soprattutto il management. Può consistere, ad esempio, in un nuovo sistema di ricompense, di coordinamento delle risorse o di controllo. Include anche i cambiamenti nelle caratteristiche strutturali e negli obiettivi strategici dell’organizzazione.
  • Cambiamento dei processi e dell’ambiente di lavoro: riguarda soprattutto il modo e i luoghi in cui le persone lavorano. Attori di questo cambiamento sono i soggetti esterni, che esercitano una forte influenza sull’organizzazione, e i manager, che predispongono programmi finalizzati a migliorare la qualità di vita dei lavoratori e i risultati produttivi. Questo tipo di cambiamento può attuarsi, ad esempio, tramite una riprogettazione dei flussi lavorativi o una modernizzazione degli strumenti di lavoro.
  • Cambiamento culturale: interessa i valori, le norme, gli atteggiamenti, le credenze e i comportamenti degli individui. Si concretizza in azioni di vario tipo indirizzate a modificare pensieri, percezioni, rappresentazioni e atteggiamenti delle persone. Può esercitarsi su ogni area dell’organizzazione e a vari livello della cultura aziendale.

Il cambiamento organizzativo può essere provocato da:

  • spinte esterne, comuni a tutte le aziende: innovazione tecnologica, cambiamento demografico, decisioni governative, pressioni socio-politiche di vario genere, mutate caratteristiche della forza lavoro ed eventi critici di un determinato periodo storico;
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  • spinte interne, contestuali alla realtà della singola azienda: problemi di gestione delle risorse umane, processi poco efficienti, perdita di competitività, cambiamenti a livello di organico, uscita di grossi clienti e riorganizzazione interna nella struttura o nei team, per la valorizzazione di certe competenze o per concentrarsi sul core business della società;
  • spinte individuali: anche il comportamento di un singolo dipendente può generare un cambiamento aziendale; ad esempio, potrebbe licenziarsi, causando la modifica di uno o più processi produttivi.

Un esempio sopra tutti è l’attuale pandemia di Covid-19: una spinta esterna che inevitabilmente ha costretto le imprese di ogni dimensione (e persino parte della PA) ad adottare dei cambiamenti organizzativi, se non altro per continuare a rimanere in attività.

Change management: cos’è e come può venirti in aiuto

Esiste un vero e proprio approccio strutturato e oggetto di studi finalizzato alla gestione del cambiamento organizzativo, il change management.

La definizione di change management che troviamo su Wikipedia è:

“un approccio strutturato al cambiamento negli individui, nei gruppi, nelle organizzazioni e nelle società che rende possibile la transizione da un assetto corrente ad un futuro assetto desiderato”

Le teorie del change management ti possono aiutare a gestire tutte le fasi di un cambiamento organizzativo:

  • la fase di incubazione o preparazione, in cui si definiscono: obiettivi, tutte le azioni volte a raggiungerlo, i costi, i tempi e i benefici per gli attori in gioco;
  • la fase di progettazione, in cui si coinvolgono i dipendenti e insieme a loro si stende un piano operativo per implementare il cambiamento;
  • la fase di esecuzione durante la quale viene attuato il piano e vengono controllati i risultati raggiunti.

Attività di gestione del cambiamento rivolte ai dipendenti

Come abbiamo già avuto modo di constatare, i dipendenti sono attori di fondamentale importanza, che possono determinare il successo o il fallimento di un cambiamento organizzativo.

Per coinvolgerli nel processo in atto, ed evitare che oppongano resistenza, assicurati di organizzare per loro diverse attività, da svolgersi in modo progressivo.

Selezione e formazione di un piccolo gruppo di amministratori

Scegli alcuni dipendenti con ruoli di responsabilità all’interno dell’azienda e trasmetti a loro le novità in anteprima. Dedica molta attenzione alla loro formazione e assicurati che abbiano ben chiaro in cosa consiste il cambiamento e quali saranno i benefici. Questi dipendenti infatti assumono il ruolo cruciale di:

  • riferimento per la successiva formazione dei colleghi: faranno da esempio e saranno in grado di rispondere ai dubbi degli altri lavoratori;
  • “ambasciatori” del cambiamento, cioè sostenere il processo in atto in qualsiasi momento e condizione. Dovranno farlo anche quando gli altri dipendenti susciteranno polemiche oppure opporranno resistenza al cambiamento.

Attività di formazione rivolte a tutti i dipendenti

Organizza dei momenti in cui illustrare il cambiamento aziendale a tutti i dipendenti.

Focalizzati in particolar modo su:

  • come implementare e gestire le modifiche nel lavoro di ogni giorno,
  • come il cambiamento semplificherà la vita.

Assicurati che i lavoratori abbiano le attrezzature e in generale tutti gli strumenti per affrontare al meglio la trasformazione.

Introduzione graduale del cambiamento

Attuare modifiche importanti tutte in una volta o troppo rapidamente renderà i dipendenti più propensi a opporre resistenza. Introduci il cambiamento in modo graduale: i lavoratori avranno il tempo e le possibilità di abituarsi alle singole novità.

Riunioni di controllo periodiche

Dopo aver presentato e introdotto il cambiamento organizzativo, controlla che la trasformazione sia in atto. Organizza riunioni individuali o di gruppo, sia con gli “ambasciatori” che con i dipendenti, in cui:

  • rilevare lo stato d’animo delle persone: se sono soddisfatte oppure meno della trasformazione, se stanno incontrando difficoltà oppure se si sono adattate facilmente;
  • verificare il lavoro dei dipendenti: se stanno attuando oppure no le modifiche richieste e se lo stanno facendo nel modo previsto;
  • suggerire correzioni: per allineare l’operato con i piani di cambiamento.

Nel pianificare e gestire tutte queste attività, ti può tornare utile sapere come riconoscere e superare la resistenza al cambiamento dei tuoi dipendenti.

Sono nato dalla mente di una giovane StartUp Italiana nel 2013. Amo avere tutto sotto controllo e pianificare ogni cosa, "organizzazione" è la mia parola d'ordine. Ho un look semplice e minimal, ma non ...

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