Mobile payment Italia: il popolo tricolore è il più propenso d’Europa a pagare con il cellulare

La ricerca Epson trova gli italiani come il popolo più propenso d’Europa a pagare con il cellulare, il mobile payment in Italia sembra quindi avere le porte spalancate

Mobile payment Italia: gli italiani vogliono pagare con il cellulare
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Allo stato attuale dei fatti, come si presenta la situazione relativa al mobile payment Italia? Secondo una recente ricerca condotta da Epson nel Belpaese, in Spagna, Gran Bretagna, Germania e Francia, il popolo tricolore (che sembrerebbe pensare ad un retail del futuro sempre più interattivo e tecnologico) è quello maggiormente propenso in Europa a pagare con il cellulare i propri acquisti.

Secondo il suddetto studio, eseguito su un campione di 5 mila persone di età compresa tra i 18 ed i 50 anni, i pagamenti con smartphone (e, più in generale, tutti i pagamenti mobile) verrebbero tanto apprezzati soprattutto dagli abitanti dello Stivale, in quanto capaci di ridurre quei tempi di attesa alla cassa considerabili a tutti gli effetti come il principale antagonista della propensione al consumo d’impulso.

Analizzando nel dettaglio i risultati ottenuti, si evince che nelle Nazioni dell’EU, il 42% degli intervistati cerca modalità di pagamento in mobilità all’interno dei negozi frequentati: percentuale che in Italia sale al 66%, mentre sia in Germania che in Gran Bretagna scende rispettivamente al 30% ed al 32% per una questione legata alle preoccupazioni sulla sicurezza dei dispositivi digitali.

La popolazione europea è inoltre concorde nel considerare come fattori capaci di dare un impatto positivo all’immagine di un marchio tanto la competenza degli addetti alle vendite (59%) che la rapidità dei pagamenti e l’assenza di lunghe code alle casse (56%). Alcuni elementi capaci di migliorare ulteriormente l’esperienza dei consumatori potrebbero quindi essere:

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  • l’esistenza negli store di postazioni self service da utilizzare per ricerche ed ordini;
  • la possibilità di ricevere lo stesso trattamento pagando in negozio ed online;
  • l’opportunità di acquistare dagli addetti i prodotti scelti senza recarsi alla cassa;
  • la presenza di addetti alle vendite muniti di strumentazione mobile per controllare la disponibilità in magazzino degli articoli richiesti;
  • la possibilità di eseguire transazioni in modalità self service;
  • e la rapidità del servizio.

A detta degli intervistati (anche se 1 su 10 continua a dimostrarsi diffidente nei confronti degli strumenti tecnologici nei negozi), i principali benefici derivanti dal fatto di poter pagare con il cellulare, riguardano soprattutto:

  • il miglioramento del servizio al cliente (57%);
  • la velocizzazione delle transazioni (53%);
  • la riduzione dei tempi di attesa in coda (53%);
  • la migliore esperienza d’acquisto e maggiore comodità (33%).

Nonostante i notevoli passi già fatti in direzione dei pagamenti con smartphone, il 67% del medesimo campione di utenti (73% in Italia) sostiene che gli esercenti dovrebbero munirsi di più strumentazione tecnologica per migliorare ulteriormente l’esperienza d’acquisto dei consumatori negli store, dirigendosi verso:

  • l’omni-canalità, ovvero la possibilità di avere molteplici forme di pagamento;
  • dispositivi per la realtà aumentata;
  • l’utilizzo di app per la comparazione di prezzi-caratteristiche degli articoli.

Altro aspetto importante da considerare parlando di pagamenti mobile, è sicuramente quello della disponibilità dei clienti a condividere le proprie informazioni per migliorare la qualità del servizio, rendendolo più customizzato: per il 72% degli intervistati (78% in Italia).

Questa l’attuale situazione relativa al mobile payment Italia ed Europa, che dimostra in modo inequivocabile quanto rapidamente le nuove tecnologie stiano modificando le abitudini dei consumatori: soluzioni di ultima generazione pronte a spingere soprattutto gli abitanti dello Stivale verso possibilità di acquisto sempre più evolute.

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Nasco a Milano nel 1985 e il primo ricordo di scuola è il quaderno coi temi d’italiano che ancora conservo. Frequento il liceo artistico a Padova, ma passo intere giornate a scrivere racconti sugli ...

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