Canone RAI in bolletta: NO del Consiglio di Stato, ma il Governo conferma le date

Il Consiglio di Stato blocca temporaneamente l’attuazione della Riforma che prevede l’inserimento del canone RAI in bolletta a causa delle numerose lacune riguardanti le nuove modalità di pagamento: ecco le principali accuse mosse al testo del nuovo regolamento

Canone RAI in bolletta: NO del Consiglio di Stato
 

Nonostante buona parte dei cittadini si sia già mobilitata per ottenere l’esenzione canone RAI (rispettando le nuove disposizioni governative, che prevedono l’inserimento della suddetta tassa nella bolletta dell’energia), l’intera Riforma sembra assolutamente da rivedere: questa l’ultima decisione presa dal Consiglio di Stato, che spiega senza mezzi termini quanto il decreto attuativo annesso alla questione risulti nella realtà dei fatti ancora troppo lacunoso.

Chi si è già informato e attivato sulle modalità di compilazione del modulo esenzione canone RAI, potrebbe dover fare un passo indietro e ricominciare (anche se il Governo nega ogni retromarcia), perché (anche se l’idea iniziale era che le domande dovessero essere presentate in via cartacea e telematica entro il 30 aprile e il 10 maggio) fino al momento in cui la giustizia amministrativa non concederà il proprio assenso, la situazione potrebbe restare congelata.

Ma, nel concreto, quali sono le accuse mosse alle nuove modalità di pagamento canone RAI in bolletta? Scopriamole subito insieme, analizzando i vari paragrafi riportati di seguito!

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Mancata emanazione

Il primo argomento da trattare riguarda sicuramente il fatto che, il decreto attuativo della legge sul canone in bolletta (comma 154 della legge 208/2015), invece di venire ufficialmente emanato dallo Sviluppo Economico di concerto con l’Economia, si è dovuto accontentare di ricevere dallo stesso un misero (e per nulla formale) consenso.

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Scarsa chiarezza

Oltre a questo, va poi anche detto che, secondo il Consiglio di Stato, nel testo del regolamento mancherebbero completamente, sia l’accenno ad una definizione di cosa possa intendersi per apparecchio televisivo, sia la specificazione che il canone debba essere corrisposto per un solo apparecchio a prescindere dal numero di apparecchi posseduti.

Due tematiche importanti che, paradossalmente, vengono invece descritte nel provvedimento del 24 marzo redatto dall’Agenzia delle Entrate, dove, tra i vari concetti espressi, si spiega anche meglio ai cittadini come non pagare il canone RAI senza commettere infrazioni punibili con sanzione economica.

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Poca privacy

Ma i punti criticati della manovra non finiscono qui: per il Consiglio, il fitto scambio di dati e informazioni (tra Autorità per l’energia elettrica, Anagrafe tributaria, Ministero dell’Interno, Acquirente unico, Comuni e società private) per addebitare il Canone in bolletta, si scontra inesorabilmente con tutti i principi legati alla tutela della privacy.

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Incomprensibilità della direttiva

Infine, dulcis in fundo, le varie norme previste nel decreto appaiono tutt’altro che chiare, soprattutto considerando l’ampia platea di cittadini coinvolti. E’, per esempio, il caso dell’articolo indirizzato agli utenti che, non potendo richiedere l’esenzione canone RAI, sono costretti al pagamento: un paragrafo pregno di tecnicismi e scarsamente comprensibile dai non addetti ai lavori.

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Conclusioni

In nome di quanto appena detto, la sezione consuntiva per gli atti normativi consiglia quindi all’amministrazione di revisionare il testo regolamentare, rendendolo più chiaro e pubblicizzandolo a dovere, così da farlo arrivare a tutti i cittadini senza creare situazioni di ambiguità o disagio.

Anche se per adesso la situazione resta in bilico, si scatenano già le prime reazioni: da un lato c’è Codacons che spinge per non inserire il Canone in bolletta almeno fino alla risoluzione delle attuali criticità e dall’altro c’è il sottosegretario alle Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico Antonello Giacomelli, che invita a seguire gli utili suggerimenti del Consiglio.

Eppure il Governo conferma tutte le scadenze e il viceministro dell’Economia Enrico Morando conferma:

“Il Canone RAI si pagherà a luglio in bolletta. Problemi e polemiche sono assolutamente ingigantiti. Dal Consiglio di Stato sono arrivate delle indicazioni per alcune modifiche che il Governo provvederà ad apportare, per cui la scadenza di luglio resterà valida”.

Photo credit: madame.furie – cc

Nasco a Milano nel 1985 e il primo ricordo di scuola è il quaderno coi temi d’italiano che ancora conservo. Frequento il liceo artistico a Padova, ma passo intere giornate a scrivere racconti sugli ...

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