Come da disposizioni del Regolamento EU n. 260/2012 SEPA, lo scorso 1 agosto sono ufficialmente entrate in vigore le nuove regole su bonifico SEPA (SCT) e su addebito diretto (SDD) proposte alle nazioni dell’Eurozona dalla Commissione Europea e dalla Banca Centrale.
Un lungo percorso ricco di ostacoli volto, oltre che a stimolare l’innovazione ed a ridurre le spese transazionali previste per le operazioni cross-border, anche a generare un sistema integrato di circolazione della moneta unica senza barriere per i pagamenti elettronici tra i Paesi comunitari.
I principali cambiamenti apportati dalla recente normativa, che riguardano in primo luogo la sostituzione di bonifici nazionali ed addebiti diretti rispettivamente con gli strumenti di pagamento europei SEPA Credit Transfer (SCT) e SEPA Direct Debit (SDD), nel dettaglio prevedono:
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la parificazione delle commissioni tra pagamenti transfrontalieri e domestici;
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la soppressione delle commissioni interbancarie multilaterali sugli addebiti diretti;
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la cancellazione dell’obbligo fornitura BIC riservato ai pagamenti nazionali;
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l’utilizzo dello standard ISO 20022 XML per invio-ricezione di bonifici-addebiti diretti in forma aggregata.
Tra gli strumenti di pagamento su cui ha già influito maggiormente il nuovo Regolamento, ricordiamo, per l’appunto, il bonifico SEPA nello schema SCT e gli addebiti diretti suddivisi a propria volta in:
SDD – SEPA Direct Debit Core (che prendono il posto dei RID ordinari):
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adoperati da imprese, micro-imprese e consumatori;
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con termine per l’invio delle disposizioni d’incasso variabile da 14 a 2 giorni prima delle data di regolamento o da 14 a 5 giorni in caso di primo addebito;
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le controparti hanno la possibilità di opporsi fino al giorno prima del regolamento e di annullare le operazioni precedentemente autorizzate fino ad un massimo di 8 settimane dopo il regolamento stesso o 13 mesi in presenza di operazioni non approvate;
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eventuali insoluti vanno regolati entro i 5 giorni successivi il regolamento.
SDD – SEPA Direct Debit B2B (che prendono il posto dei RID veloci):
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riservati ad imprese e micro-imprese;
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caratterizzati dall’impossibilità di stornare le operazioni;
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la data di regolamento degli insoluti corrisponde a 2 giorni dopo la data di regolamento delle disposizioni.
Entrambi gli schemi appena descritti presentano le seguenti analogie:
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utilizzo dello standard ISO 20022 XML;
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opportunità di impiegare il mandato elettronico e-Mandate;
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possibilità di controllare in modo preliminare i dettagli del mandato;
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impossibilità di sfruttare i servizi di Allineamento Archivi AEA.
Da precisare inoltre che, mentre per servizi di addebito diretto come il RID finanziario o il RID ad importo fisso la migrazione verso SEPA è prevista entro il primo febbraio 2016, soluzioni di pagamento tipo Bollettini bancari-postali, RAV, Ri.Ba. e MAV possono continuare ad essere usati normalmente.
Questa l’attuale situazione già imposta da SEPA a bonifici (SEPA Credit Transfer) ed addebiti diretti (SEPA Direct Debit): una situazione tutt’ora in fase evolutiva, desiderosa per il futuro anche di creare maggiore armonia nell’utilizzo di quelle carte di pagamento che, stando al rapporto “Card payments in Europe – a renewed focus on SEPA for cards” proposto dalla Banca Centrale Europea, dovrebbero presto aprirsi a soluzioni come il Mobile Payments, l’e-Payments, l’e-Mandate, l’Innovative Card Payments e l’EBPP Electronic Billing Presentment & Payment: formule innovative atte, ancora una volta, a proseguire a spada tratta la lunga battaglia per il raggiungimento della piena integrazione-semplificazione dei pagamenti nell’Eurozona.
photo credit: kohlmann.sascha via photopin cc
Nasco a Milano nel 1985 e il primo ricordo di scuola è il quaderno coi temi d’italiano che ancora conservo. Frequento il liceo artistico a Padova, ma passo intere giornate a scrivere racconti sugli ...
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