Caos completo sulla questione POS per professionisti e imprese che, già da qualche mese, tiene molti col fiato sospeso. Ma cerchiamo di fare un po’ di chiarezza: cosa sta succedendo davvero?
Secondo il Decreto Sviluppo bis di ottobre 2012, il primo gennaio 2014 avrebbe dovuto entrare in vigore l’obbligo per imprese e professionisti di accettare dai consumatori pagamenti con le carte di debito tramite POS. Imposizione che, a causa di una serie di ritardi, è prima stata posticipata al 30 giugno 2015, e poi, con il Decreto Interministeriale dello scorso 24 gennaio proposto dal Ministro dello Sviluppo Economico, è stata nuovamente fissata per il 30 giugno 2014.
Stando agli ultimi aggiornamenti, la cosiddetta moneta elettronica deve essere accolta indistintamente da esercenti, professionisti ed aziende per qualsiasi spesa di importo superiore ai 30 euro. Manovra che costringe tutti i venditori di prodotti e servizi ad inserire negli ambienti lavorativi il POS, come strumento messo a disposizione di una clientela propensa a pagare senza l’utilizzo dei contanti.
Moltissime lamentele, preoccupazioni ma, soprattutto, perplessità manifestate nelle ultime settimane dai vari settori colpiti dal provvedimento che, oltre a vivere nell’incertezza costante di una situazione in continua metamorfosi, devono anche pensare a come sostenere le spese necessarie ad acquisto ed installazione delle apparecchiature per il pagamento elettronico. Strumenti con dei costi specifici di gestione e mantenimento, che vanno sicuramente ad influire in modo negativo sul bilancio di fine anno.
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Di contro risponde il Ministero dello Sviluppo Economico, spiegando che la diffusione di questo sistema garantisce meno banconote in circolazione e, di conseguenza, anche meno controlli legati alla tracciabilità di operazioni non sempre monitorabili. Inoltre, sempre stando alle parole del Ministero, la manovra, offre vantaggi concreti a tutti quei commercianti che, da un lato hanno spese inferiori per la gestione del contante e, dall’altro riducono il rischio di subire eventuali rapine.
Questi gli sviluppi di una situazione che continua imperterrita a scatenare proteste e dissensi tra buona parte delle imprese e dei professionisti. Una situazione in cui non ci sono ancora certezze né sui modelli di carte accettate, né sulle convenzioni da stipulare tra istituti di credito e aziende, né, tantomeno, sull’eventualità che lo Stato conceda dei fondi a supporto di tutte quelle realtà in difficoltà, costrette a una conversione forzata.
Aggiornamento del 26/05/2014: Il Consiglio Nazionale Forense (CNF) ha comunicato che non è obbligatorio il POS per professionisti e imprese.
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photo credit: Stefan Leijon via photopin cc
Nasco a Milano nel 1985 e il primo ricordo di scuola è il quaderno coi temi d’italiano che ancora conservo. Frequento il liceo artistico a Padova, ma passo intere giornate a scrivere racconti sugli ...
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