In un momento nel quale il nostro Paese cerca di fare tutto il possibile per uscire dalle pesante situazione di crisi in cui transita ormai da diversi anni, sempre più persone scelgono di ribellarsi alla difficile situazione finanziario-lavorativa avviando nuove idee di business che permettano di raggiungere una certa tranquillità economica.
Per assecondare-sviluppare al massimo questa stessa tendenza, a livello statale sono state proposte delle manovre specifiche volte a migliorare la condizione individuale-collettiva di una nazione da troppo tempo in difficoltà. Manovre il cui obiettivo primario è quello di stimolare la nascita di nuove attività grazie a delle agevolazioni fiscali per nuove imprese.
Ma, nel dettaglio, quali sono le agevolazioni fiscali per le start up italiane messi a disposizione degli interessati? Analizziamoli insieme!
Zero costi per imposta di bollo e diritti di segreteria
Per accedere al Registro delle Imprese, le start up non devono più sostenere alcuna spesa, nemmeno quella annuale per la Camera di Commercio.
Tassazioni ridotte sugli stipendi
Per pagare il personale è possibile sfruttare il cosiddetto “work for equity”, che consente di remunerare amministratori, collaboratori continuativi e dipendenti mediante le quote societarie. In questo modo redditi e premi non hanno alcuna rilevanza dal punto di vista fiscale.
Easyfatt è il software gestionale utilizzato ogni giorno da oltre 100.000 imprese italiane.
Agevolazioni fiscali per gli investitori
Parte dell’ammontare messo come capitale sociale nelle realtà innovative viene detassato per favorire gli investimenti, ma soltanto chi possiede quote inferiori al 30% può sfruttare-beneficiare dell’agevolazione e, comunque, gli investimenti detassati non devono superare i 2,5 milioni di euro. In caso di investimenti provenienti da singoli investitori, le agevolazioni sono del 19% rispetto al totale complessivo dell’investimento, mentre in caso di imprese sociali o di imprese attive nel settore delle energie rinnovabili, le agevolazioni arrivano al 25% e l’ammontare complessivo deve essere di massimo 500.000 euro/anno. Quando si tratta di società, il 20% del totale investito non è tassabile, percentuale che sale al 27% finanziando start up sociali-operanti nel settore energetico, per le quali l’investimento non può superare quota 1,8 milioni di euro/anno.
Esenzione delle quote per la retribuzione di consulenze qualificate
Le giovani imprese possono richiedere servizi di consulenza qualificata, remunerandoli con quote-azioni societarie esentasse.
Sgravi fiscali per assunzioni qualificate
Le start up disposte ad assumere personale qualificato con contratti a tempo indeterminato vengono premiate con il pagamento di meno tasse. Agevolazione pari al 35% del costo sostenuto per assunzione che, in totale, non può superare i 200.000 euro/anno per singola azienda. Il nuovo dipendente deve mantenere il proprio posto di lavoro per un periodo minimo di 3 anni.
Queste le agevolazioni per le start up italiane messe a disposizione di giovani imprenditori ed investitori intenzionati a sviluppare nuove idee di business, soluzioni allettanti pensate apposta per rilanciare l’economia nazionale sfruttandone il motore innovativo per troppo tempo sottovalutato.
Leggi anche la guida “come scegliere nome azienda“
Nasco a Milano nel 1985 e il primo ricordo di scuola è il quaderno coi temi d’italiano che ancora conservo. Frequento il liceo artistico a Padova, ma passo intere giornate a scrivere racconti sugli ...
Vai agli articoli dell'autore >