Aprire Partita IVA con il prestito d’onore: come funziona, chi può accedere e quali spese sono finanziabili?

Chi può aprire partita IVA finanziandosi con un prestito d’onore? Come funziona il prestito d’onore per l’aprire un’attività e quali sono le spese finanziabili per le nuove partite IVA

Aprire partita IVA con il prestito d'onore
 

Se sei interessato a sviluppare una nuova attività imprenditoriale o professionale e cerchi soluzioni agevolate per la concretizzazione del tuo progetto, puoi prendere in considerazione l’eventualità di sfruttare i vantaggi garantiti dal cosiddetto prestito d’onore: finanziamento approvato dal Dlgs num. 185 del 21/4/2000 per la promozione dell’autoimpiego tramite lavoro autonomo, microimpresa o franchising, che permette di aprire partita IVA ottenendo contributi a fondo perduto, agevolazioni finanziarie per investimenti e servizi gratuiti di assistenza tecnico-gestionale.

I beneficiari del prestito possono essere:

  • soggetti alla ricerca del primo impiego, intenzionati ad avviare un’attività di lavoro autonomo come ditta individuale e residenti in Italia da minimo 6 mesi in stato di inoccupazione o disoccupazione;
  • cittadini extracomunitari muniti di carta o permesso di soggiorno validi per almeno 12 mesi dalla presentazione della domanda;
  • liberi professionisti regolarmente iscritti ad un Albo professionale.

Chi vuole aprire partita IVA sfruttando i vantaggi garantiti dal suddetto finanziamento deve necessariamente avviare il nuovo business entro i confini nazionali della Penisola e prendersi l’incarico di svolgere l’attività per almeno 5 anni dalla data di delibera di ammissione all’agevolazione: anche se il prestito viene restituito prima del periodo indicato, fino alla scadenza del quinquennio, il beneficiario, che non può né cedere l’attività stessa a terzi né, tantomeno, stipulare alcun genere di contratto a tempo pieno, ha comunque la possibilità di svolgere altri lavori occasionali.

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Se i benefici ottenibili spettano soltanto a chi possiede tutti i requisiti sopraccitati ed opera nei settori di commercio, produzione di beni o fornitura di servizi, va poi specificato il fatto che, per quanto concerne gli investimenti, si prevede un contributo a fondo perduto pari al 50% dei costi sostenuti più un finanziamento agevolato al 30% del tasso di riferimento presente al momento della stipula del contratto, per una copertura complessiva del 100% sulle spese finanziabili.

Le spese finanziabili possono riguardare l’acquisto di:

  • materiali di consumo, semilavorati, prodotti finiti ed utenze-canoni di locazione per immobili (solo nel primo anno di attività);
  • attrezzature e macchinari nuovi o usati, ma non ceduti da parenti entro il secondo grado;
  • impianti ed allacciamenti;
  • beni materiali con utilità pluriennale;
  • opere di ristrutturazione immobiliare fino al 10% del valore degli investimenti.

Questi i principali privilegi riservati a coloro i quali scelgono di aprire partita IVA con il prestito d’onore: soggetti richiedenti che, pur dovendo garantire coinvolgimenti professionali diretti e continui con le attività avviate per almeno 5 anni dall’ammissione alle agevolazioni, di fatto vengono comunque messi in una condizione privilegiata che consente loro di sviluppare con maggiore semplicità le proprie idee imprenditoriali.

Nasco a Milano nel 1985 e il primo ricordo di scuola è il quaderno coi temi d’italiano che ancora conservo. Frequento il liceo artistico a Padova, ma passo intere giornate a scrivere racconti sugli ...

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