Aprire un’attività: i 20 miti da sfatare del diventare imprenditore

Deduzioni veloci e superficiali possono portare a momenti di crisi profonda: il CEO di Groove ci aiuta a far luce sulla strada per diventare imprenditori

Aprire un'attività: i 20 miti da sfatare del diventare imprenditore
 

Chi sceglie di aprire un’attività quali convinzioni deve avere e quali non deve avere per ottenere successo? Ecco i 20 miti da sfatare prima di diventare imprenditore: certezze assolutamente sbagliate, raccolte e pubblicate dal CEO di Groove Alex Turnbull.

break-voice

#1- Il fondatore di un’azienda è il capo supremo

Pensare che il fondatore di un’azienda sia il capo supremo è un errore tanto grave quanto comune. Nonostante sia a capo dell’azienda, deve comunque rispondere delle proprie azioni a qualcuno. Se non si tratta di un consiglio di amministrazione o di investitori, vi è sempre il mercato di riferimento. Alla fine, è nelle mani di quest’ultimo che risiede effettivamente il futuro dell’impresa.

break-voice

#2- Il titolare deve gestire tutte le mansioni

In molti credono che (soprattutto durante l’avvio di un’azienda) il titolare debba trovare il tempo per svolgere tutte le mansioni, così da risparmiare quanto più denaro possibile. Questa prassi, però, assorbe completamente il tempo del boss e lo obbliga a gestire compiti che in alcuni casi richiedono competenze diverse da quelle che effettivamente possiede (amministrative, burocratiche, economiche, ecc.). L’ideale è sempre delegare certe attività a risorse competenti.

Easyfatt software fatturazione elettronica e gestionale
easyfatt

Oltre 100.000 Imprese e Professionisti semplificano la loro fatturazione con Easyfatt ogni giorno.

PROVALO GRATIS ORA

break-voice

#3- Diventare imprenditore porta indipendenza finanziaria e ricchezza

Chiunque sia convinto del fatto che diventare imprenditore porti indipendenza finanziaria e ricchezza si sbaglia di grosso, perché tale ruolo presenta molti rischi che possono tranquillamente generare il fallimento. Se l’unico obiettivo è massimizzare i guadagni, si consiglia di investire nel proprio potenziale e di inserirsi (anche come dipendente) in un settore ben remunerato.

break-voice

#4- Gli eventi e le conferenze per lanciare un business garantiscono il successo dello stesso

Credere che gli eventi e le conferenze per lanciare un business garantiscano il suo successo è assolutamente scorretto. Questo genere di appuntamenti porta nella maggior parte dei casi a risultati fini a se stessi. Ciò dipende sia dal fatto che i partecipanti possono essere poco targetizzati, sia dal fatto che l’entusiasmo del momento cala in brevissimo tempo.

break-voice

#5- Servizi e prodotti vanno mantenuti segreti fino a che non sono pronti

Tenere segreti servizi e prodotti fino a che non sono pronti è controproducente.

Tutti hanno buone idee, ma non vuol dire che riescano a renderle un business. Per renderle un successo servono un forte spinta promozionale e un piano d’azione ponderato, piuttosto che una brillante idea messa in atto in modo mediocre e con tempistiche lunghissime.

break-voice

#6- Bisogna prendersi dei rischi enormi

Sono tante le persone che associano il diventare imprenditore alla necessità di doversi prendere dei rischi enormi. Ma di quali rischi parliamo esattamente? Invece di investire tutto il proprio capitale in un’idea che non si sa se e quando funzionerà, bisogna procedere per piccoli passi evitando le esagerazioni. In questo modo ogni rischio corso è più piccolo e meglio gestibile.

break-voice

#7- Un business può diventare ciò che vuole, senza doversi preoccupare delle esigenze dei consumatori

Essere certi che il proprio business possa diventare ciò che si vuole senza preoccuparsi delle reali esigenze dei consumatori è sbagliatissimo, perché un’azienda cresce e si sviluppa nel corso del tempo solo se riesce a soddisfare davvero le necessità del pubblico. Prima di iniziare un’avventura imprenditoriale, è quindi meglio capire esattamente su cosa si incentra la domanda.

break-voice

#8- I finanziamenti aiutano sempre

Anche se può sembrare strano, i finanziamenti non aiutano sempre l’azienda e il fondatore a raggiungere il successo imprenditoriale. Questo perché chi finanzia si aspetta risultati quanto più considerevoli e veloci possibile. Risultati che in molte circostanze le StartUp tentano di raggiungere, facendo percorsi di crescita che le portano al fallimento prima ancora di essersi ambientate nel mercato di appartenenza.

break-voice

#9- E’ meglio possedere una piccola parte di una grande torta piuttosto che la maggior parte di una torta piccola

Avere la convinzione che sia meglio possedere una piccola parte di una grande torta piuttosto che la maggior parte di una torta piccola, non porta lontano nel mondo dell’imprenditoria. E’ vero che il supporto di qualche socio può migliorare la situazione di un business, ma è anche altrettanto vero che troppi soci, oltre a causare il caos, portano anche minori guadagni e minore soddisfazione al raggiungimento dei risultati.

break-voice

#10- Lo spamming sui social media è una buona strategia di marketing

Nonostante si possa credere che lo spamming sui social media rappresenti una buona strategia di marketing (soprattutto quando affidato a noti influencers), in realtà non è sempre così. Se qualcuno parla bene dei prodotti-servizi offerti da un’azienda perché gli stessi meritano delle lodi, va bene. Ma se qualcuno lo fa solo perché incaricato da dipendenti o titolari di questa stessa azienda, i risultati possono rivelarsi pessimi.

break-voice

#11- E’ necessario affittare un ufficio

Anche se con la diffusione dei coworking questa convinzione sta via via scomparendo, restano comunque ancora tante persone convinte che per avviare un’attività serva un ufficio. Dato che gli affitti costano caro, almeno nella fase di StartUp è molto meglio lavorare a casa, nei bar o all’interno di spazi di lavoro condivisi, così da risparmiare quanto più denaro possibile. Questo stesso denaro può essere utilizzato per moltissime altre attività più prioritarie delle quattro mura in cui inserire una scrivania.

break-voice

#12- Dare più peso ad una figura professionale perché è ‘più importante’

Ne caso di avvio di azienda di software, ad esempio, vengono selezionati 4-5 collaboratori e saranno tutti sviluppatori, perché sono le ‘figure principali’.

Ora, a meno che uno non si occupi a tempo pieno della ricerca clienti, uno del marketing, uno dell’amministrazione, ecc., una realtà commerciale nascente necessita anche di altre figure che rendano possibile una crescita omogenea e naturale di tutti i suoi comparti.

break-voice

#13- Il prodotto offerto è la cosa più importante

Ebbene sì: c’è ancora chi crede che il componente principale di un’azienda sia il prodotto offerto dalla stessa. Ma questa è una convinzione assolutamente scorretta, perché la cosa davvero importante per l’azienda è come riesce a creare business attorno al prodotto!

break-voice

#14- Bisogna puntare il tutto per tutto su un unico grande cliente

Puntare il tutto per tutto su un unico grande cliente è una strategia estremamente pericolosa, che (in molti casi) porta al fallimento.

Una clientela del genere costringe spesso l’azienda che se la vuole accaparrare a stravolgere i processi interni per soddisfare le sue esigenze e la abbandona prima di vincolarsi con la firma di un contratto. E’ meglio avere tanti clienti medio-piccoli invece che pochi clienti grandi!

break-voice

#15- Più sono i prodotti immessi nel mercato, maggiore sarà il successo dell’azienda

Attenzione, non è così scontato. Attenzione a non perdere di vista, come detto all’inizio, il mercato. Ciò che il mercato richiede deve essere il focus dell’attività d’impresa. Il mercato decreta il successo di un’azienda, non solo il numero di prodotti realizzati.

break-voice

#16- Un singolo ‘esperto di settore’ migliora le sorti di un’intera azienda

Chi pensa che un professionista possa migliorare da solo le sorti di un’azienda si sbaglia di grosso. Per quanto preparata e competente, una singola persona specializzata in un singolo ambito non riuscirà mai a fare il miracolo.

In un’impresa di successo sono presenti figure diverse con competenze diverse, che insieme collaborano per rendere vincente la realtà per cui lavorano.

break-voice

#17- Del denaro ci si può preoccupare in seguito

Purtroppo non è così: del denaro non ci si può preoccupare in seguito quando si vuole avviare una realtà commerciale. Affinché questa possa crescere nel corso degli anni, bisogna strutturarla in maniera tale che le risorse economiche non manchino mai.

break-voice

#18- Tutto deve essere scalabile

Un altro concetto sbagliato del mondo delle StartUp è che tutto deve essere scalabile e se non è scalabile non lo si fa. Dopotutto chi pianifica una crescita aziendale, perché dovrebbe scegliere delle soluzioni che in un futuro non andranno bene?

Proprio qui si perde il corretto punto di vista: le strategie che servono adesso sono molto differenti da quelle che serviranno un domani. Chi non racimola abbastanza clienti paganti che gli permettano di creare buoni profitti non è pronto a scalare.

break-voice

#19- Più funzionalità ha il prodotto, meglio è

Alle volte è vero proprio il contrario ed è preferibile una soluzione più basilare, ma dal facile utilizzo.

Quindi, prima di apportare modifiche alle funzioni e caratteristiche di un prodotto, è sempre meglio avviare un’analisi che aiuti a capire se, e quanto, le variazioni siano necessarie.

break-voice

#20- Non ci si può permettere risorse di grande talento

Quando si avvia un’attività spesso si tende a credere che non ci si può permettere l’assunzione di risorse con sufficiente esperienza e competenza. Ma non tutti pensano solo ai soldi: alcuni preferiscono un’azienda dove non si sentono dei semplici numeri, altri cercano imprese in cui fare parte del processo decisionale e altri ancora vogliono libertà introvabili nelle multinazionali, come quella di poter lavorare da casa.

Queste le 20 convinzioni sbagliate che vigono tra chi vuole diventare imprenditore: veri e propri miti da sfatare ancora prima di mettersi in proprio!

Nasco a Milano nel 1985 e il primo ricordo di scuola è il quaderno coi temi d’italiano che ancora conservo. Frequento il liceo artistico a Padova, ma passo intere giornate a scrivere racconti sugli ...

Vai agli articoli dell'autore >