Bonus pubblicità incrementale: credito d’imposta fino al 90%

Nuove agevolazioni fiscali: il credito d’imposta sui costi sostenuti dal 24 giugno per la pubblicità sui media tradizionali può far respirare un mercato in crisi e dare una nuova spinta a imprese e professionisti

Bonus pubblicità 2017
 

Aggiornamento 17 ottobre 2017
Il bonus pubblicità viene esteso anche alle testate online, la misura pare sarà retroattiva, ovvero applicabile da giugno 2017.

Il cosiddetto Bonus Pubblicità Incrementale è un credito d’imposta sugli investimenti pubblicitari, introdotto dalla legge 96/2017 e in sede di conversione del Dl 50/2017.

Una agevolazione fiscale volta a incrementare gli investimenti in campagne pubblicitarie su media tradizionali:

  • stampa quotidiana e periodica;
  • emittenti televisive e radiofoniche locali (sia analogiche che digitali).

L’agevolazione è rivolta a imprese e lavoratori autonomi, le modalità verranno determinate con decreto. Il bonus decorre dal 2018, ma il Governo ha accolto l’ordine del giorno G/2853/218/5 del senatore Lai, impegnandosi a chiarire «che il credito d’imposta si attribuisce, nel 2018, relativamente agli investimenti pubblicitari effettuati a far data dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge» e cioè dal 24 giugno 2017.

Si ritiene quindi che l’agevolazione sia immediatamente operativa, poiché assumono rilevanza le spese in campagne pubblicitarie sostenute a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione (24 giugno 2017). Sul punto occorre chiaramente attendere il chiarimento da parte del decreto attuativo e dell’agenzia delle Entrate.

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Come accedere al Bonus Pubblicità?

Per ottene il contributo è necessario che il valore degli investimenti pubblicitari effettuati superi dell’1% il valore degli analoghi investimenti sostenuti nell’anno precedente, sui medesimi mezzi di informazione.

Ancora non è chiaro se il calcolo deve essere effettuato distinguendo tra i vari mezzi di comunicazione prescelti per gli investimenti pubblicitari o se in modo cumulativo.

A tale fine, per gli investimenti effettuati in questi mesi (dal 24 giugno 2017 al 31 dicembre 2017) appare logico ritenere che il parametro storico da porre a raffronto sia il periodo 24 giugno 2016 – 31 dicembre 2016. Anche questi dettagli però attendo conferma dal decreto attuativo.

Per stabilire la “competenza” degli investimenti appare invece ragionevole l’applicazione dell’articolo 109, comma 2, lettera b) del Tuir, che stabilisce che le spese di acquisizione dei servizi si considerano sostenute alla data in cui le prestazioni sono ultimate.

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Credito d’imposta: le percentuali per il Bonus Pubblicità

Il credito di imposta sarà utilizzabile solamente in compensazione e spetterà nella misura del:

  • 75% del valore incrementale per imprese e lavoratori autonomi;
  • 90% del valore incrementale per le piccole e medie imprese, le microimprese e le startup innovative.

E’ prevista la definizione di un limite massimo di spesa, da stabilirsi su base annua mediante Dpcm, utilizzando il Fondo per il pluralismo e l’innovazione per l’informazione.

Tutti gli ulteriori dettagli riguardanti le spese ammissibili, i casi di esclusione, la procedura per la presentazione dell’istanza di fruizione, la documentazione richiesta e i successivi controlli saranno descritti nel Decreto del presidente del Consiglio dei ministri che sarà pubblicato entro il 22 ottobre 2017 (120 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione).

Photo credit: Les Chatfieldcc.

 

Classe 83. Trevigiano di nascita ma Internettiano d’adozione. Non ho ricordi di casa mia senza un computer. La prima volta che ho messo piede sul web avevo 12 anni, Google ancora non esisteva e ci volevano ...

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