Come assumere talenti quando non hai i soldi per pagarli: i metodi di compensazione

Come attrarre e trattenere dipendenti talentuosi quando l’impresa non ha tutte le risorse finanziarie necessarie per compensarli

 

Per ogni tipo di impresa, ma ancor più nel caso di una startup, accogliere nel proprio team la persona giusta al momento giusto può fare davvero la differenza. Il problema è che, in genere, la persona giusta comporta un costo, che spesso un’attività ancora in divenire potrebbe non essere in grado di permettersi. Si tratta di scelte strategiche, e puntare al risparmio quando si parla di risorse umane è quasi sempre la scelta sbagliata.

Come è possibile, quindi, non farsi scappare il professionista d’oro senza andare subito in bancarotta per assumerlo?

Bisogna essere flessibili e creativi, e mettere in campo alcune strategie che consentano all’azienda di rendersi appetibile agli occhi del candidato, in modo che, anche a fronte di un budget limitato – o comunque sottostimato rispetto alle consuete “quotazioni” per la sua figura – si possa ottenere il classico win-win in grado di soddisfare entrambe le parti.

Non si tratta di soluzioni esenti da spesa, ovviamente. Ma seguendo questa lista di consigli potrai ottimizzare al massimo ogni singolo centesimo investito e, nel caso le cose invece si mettano male, minimizzare i rischi nel caso che il rapporto di lavoro non vada a buon fine.

Paga sulla base dei risultati e offri incentivi

Se vuoi ingaggiare una nuova risorsa che attualmente sta lavorando per qualcun altro, e che sai che viene retribuito con uno stipendio che tu avresti difficoltà a offrire, puoi provare a compensare la tua proposta con qualche altro tipo di incentivo, come ad esempio provvigioni o premi di produzione.

In questo modo, pagherai davvero il valore aggiunto alla tua impresa, e non è escluso che, alla fine, ciò risulti ben più remunerativo di un ottimo stipendio base. Inoltre, ti consentirà di ottimizzare il cash flow, in quanto pagherai il tuo collaboratore sulla base di effettivi ricavi già incassati dall’azienda.

Gli incentivi sono una soluzione a cui puoi ricorrere anche per stimolare e per spronare i collaboratori e i dipendenti già presenti nel tuo team, offrendo premi produzione, ad esempio, al responsabile marketing affinché aumenti il numero di potenziali clienti qualificati, o al tuo capo progetto perché termini la commessa entro le tempistiche ottimali.

L’importante è che questi incentivi siano legati a metriche trasparenti e che possano venire monitorate da tutti, altrimenti puoi correre il rischio di una perdita di fiducia nei tuoi confronti, che potrebbe persino portarti a perdere collaboratori preziosi.

Gli incentivi sono in genere molto appetibili per un potenziale nuovo assunto, soprattutto se comportano una scalabilità e se quindi comprende che nel tempo potrebbero incrementarsi.

Possono talvolta servire come filtro nella scelta del giusto candidato, inducendolo a rifiutare l’offerta in quanto non abbastanza sicuro di sé e non convinto di riuscire ad ottenere i risultati richiesti.

Concedi dei benefit piccoli ma di valore

Parcheggio, attrezzature, abbonamento ai mezzi pubblici, tessera della palestra, snack, pasti, sono tutti costi che nel corso dell’anno un dipendente deve sostenere pagando di tasca propria.

Ma ci possono essere delle forme di convenzione aziendale – a cui chiaramente un singolo dipendente non avrebbe accesso – che consentono di ottenere agevolazioni e sconti anche molto significativi. Poter offrire benefit di questo tipo inclusi nell’assunzione può diventare una leva molto forte, anche a fronte di una paga ridimensionata.

Il classico esempio – che è praticamente considerato un minimo sindacale – sono i buoni pasto.

Per quanto riguarda la mobilità, ad esempio, la maggior parte delle aziende di trasporto pubblico offre opportunità in ambito di Mobility Management, con abbonamenti a prezzo ridotto o soluzioni di trasporto unificato (es. metro + bus). Un’altra soluzione estremamente conveniente e appetibile, specie nelle grandi città, sono i servizi di Car Sharing o di Car Pooling, che consentono la condivisione di un unico mezzo privato a più dipendenti che percorrono uno stesso tragitto per andare e tornare dal lavoro.

Sempre più utilizzati, inoltre, sono i cosiddetti fringe benefit, benefici accessori che rientrano in una particolare tipologia di retribuzione prevista dall’articolo 2099 comma 3 del codice civile, che stabilisce che un collaboratore possa essere retribuito anche con soluzioni alternative al reddito.

Si considerano fringe benefit beni e servizi dedicati al dipendente come:

  • assistenza sanitaria;
  • polizze assicurative;
  • finanziamenti agevolati;
  • acquisti di azioni societarie (le cosiddette Stock option);
  • alloggi che vengono messi a disposizione del dipendente e della famiglia.

Oltretutto, soluzioni di questo tipo arrivano quasi a ripagarsi da sole, in quanto sono in genere tutte scaricabili a livello fiscale come spese aziendali.

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Riduci il rischio in caso di dimissioni

Puoi ammortizzare o ridurre il tuo rischio con un bonus di accesso (detto anche bonus di firma) o un bonus di ritenzione, che possano venire cancellati nel caso che il dipendente abbandoni l’azienda prima del previsto. Un bonus di accesso può essere un ottimo incentivo per attirare un dirigente da un’altra azienda prima della scadenza del suo bonus annuale, o prima della sua acquisizione di quote societarie. In questo caso, si tratterebbe di una sorta di rimborso spese per quello che, abbandonando il vecchio posto di lavoro in favore della tua offerta, sarebbe costretto a perdere.

Dovresti quindi valutare di volta in volta quando investire in un bonus di accesso e quando in bonus di ritenzione, ovvero quando sia il caso di investire per assumere nuovi talenti e quando invece sia necessario farlo per evitare che quelli che hai già assunto ti abbandonino.

Investi in formazione e sviluppo professionale

Puoi condurre la trattativa per una possibile assunzione prospettando un’opportunità di crescita a livello di esperienza e carriera. I professionisti di successo sono in genere propensi ad investire nella loro crescita professionale, a sviluppare nuove competenze e ad affrontare nuove sfide. Lasciare ai propri collaboratori la libertà di proporre nuove idee, e incoraggiare il loro spirito di iniziativa può comportare una piccola perdita di produttività sul breve termine, ma può ripagarsi nel medio e lungo termine, dato che avranno migliorato la loro efficienza e le proprie abilità.

Alcune startup utilizzano dei programmi di mentorship, affiancando i dipendenti meno esperti a quelli con maggiore anzianità, e mettendo in contatto i collaboratori senior con consulenti esterni o potenziali investitori. Possono essere molto utili anche esperienze di networking e di team building, in cui professionisti di diversi settori si incontrano per scambiarsi esperienze e know how. Anche potere offrire corsi di aggiornamento o di specializzazione può essere un importante incentivo per spingere un potenziale candidato a scegliere di entrare a far parte del tuo team.

Offri quote societarie o percentuali sui profitti

Per una startup, le stock options sono spesso una scelta obbligata a livello di compensazione. Un capitale azionario, un fondo di investimento o altre forme di sussidio possono rappresentare una buona forma di guadagno e di suddivisione del capitale, stimolando i dipendenti a impegnarsi per l’azienda, in quanto il successo dell’impresa assicura un investimento nel tempo.

Non è però una strada per le sole realtà appena nate. Non sono poche le realtà consolidate che prevedono questi metodi di compensazione ad esempio per legare le risorse migliori e più meritevoli all’impresa e ai suoi obiettivi.

Incoraggia equilibrio e flessibilità

Puoi utilizzare altre forme di incentivi non economici, concedendo ad esempio delle ferie generose, flessibilità nell’impiego del tempo, mezze giornate libere o settimana corta nel periodo estivo… Puoi permettere ai tuoi collaboratori di lavorare da casa, in particolar modo a chi, ad esempio, ha figli a carico da dover accompagnare e riprendere a scuola o semplicemente da accudire in caso di malattia. Per un collaboratore poter contare su questo tipo di agevolazioni e poter quindi gestire in modo equilibrato i suoi impegni lavorativi e la sua vita privata può essere un incentivo davvero potente.

Ricompensa con un titolo professionale

Una assunzione può anche essere compensata con un titolo professionale, ovviamente che sia coerente con la struttura organizzativa della tua azienda e che venga assegnato senza fare torti agli altri dipendenti.

Un titolo può fare la differenza per chi ha deciso di puntare sulla propria carriera, e raggiungere una determinata posizione nella tua impresa. Il titolo deve essere proporzionato alle responsabilità e al ruolo che rivestirà il dipendente all’interno dell’azienda. Se così non fosse, il dipendente potrebbe non sentirsi sufficientemente realizzato ed andare a cercare di rivestire le stessa posizione da un competitor.

In conclusione, la cosa importante è riuscire a dare ai tuoi collaboratori un lavoro interessante e fornire tutte ciò di cui possono avere bisogno per svolgerlo con successo.

Offrire forme di compensazione mirate farà in modo che il tuo team si senta tenuto in considerazione, e contribuisce inoltre a creare un ambiente lavorativo più sereno e positivo.

Non puoi pretendere di risolvere tutto con una pacca sulla spalla e un paio di benefit a caso, soprattutto se a fronte di uno stipendio non particolarmente allettante, motivo per cui dovrai scegliere di volta in volta la formula più adatta alle singole esigenze di ogni dipendente.

Ma se riuscirai ad inserire questi benefit, facendo in modo che diventino un vero e proprio aspetto culturale all’interno dell’azienda, non avrai difficoltà non soltanto a attirare nuovi talenti, ma anche a fare in modo che ti restino fedeli.

Dal 2001 scrivo per siti internet e blog (passando per quelle che una volta erano le webzine, le community, ecc ecc). Lavoro in proprio come freelance e collaboro con diverse agenzie di comunicazione e ...

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