Come si apre una partiva IVA?

Alcuni consigli utili per aprire la partita IVA senza commettere errori

Aprire partita IVA
 

Stanco delle vita da dipendente? Cerchi più autonomia, ma non sai come gestire i clienti? Collabori per aziende che non vogliono assumere? La soluzione ideale è la partita IVA, che ti permette di lavorare quando, quanto e come vuoi, senza dover rendere conto a nessuno (o quasi)!

Prima di capire come si apre una partita IVA, devi valutare con attenzione se ti serve davvero, perché con guadagni occasionali ed inferiori ai 5000 euro l’anno non è necessaria, ma di sicuro lo diventa con entrate costanti che ti portano al superamento della soglia indicata. La partita IVA ha delle spese di mantenimento precise e variabili in base alla scelta del regime fiscale, che può essere:

  • Regime dei minimi: per imprenditori individuali o professionisti con ricavi non superiori ai 30.000 euro l’anno che, oltre a non pagare l’IRPEF con le relative addizioni regionali-comunali, l’IVA  e l’IRAP, non sono neanche soggetti agli studi di settore. Unico onere fiscale da sostenere è l’imposta sostitutiva del 5% sugli utili. A fine anno basta fare una semplice dichiarazione dei redditi comprensiva di tutti i ricavi incassati meno le spese sostenute. Sulla differenza si calcola il 5% di imposta sostitutiva.

  • Regime delle nuove iniziative produttive e imprenditoriali: per imprenditori individuali di servizi o professionisti con ricavi non superiori a 30.987,41 o per imprenditori individuali non di servizi con ricavi non superiori a 61.974,83 in cui si paga l’IRAP (salvo alcune ipotesi di esclusione) e l’IVA (a cadenza annuale), ci sono gli studi di settore, ma l’imposta sostitutiva è solo del 10%.

  • Il terzo regime é quello ordinario in cui sul reddito di impresa o professionale si paga l’IRPEF per scaglioni, si paga l’Irap (anche qui salvo alcune ipotesi escluse), l’Iva a cadenza trimestrale o mensile, ci sono gli studi di settore e l’obbligo della tenuta e registrazione delle scritture contabili ai fini delle imposte dirette e indirette.

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In tutti i casi vanno considerati i costi previdenziali, da conteggiare a seconda dell’inquadramento della persona, che può essere disoccupata con partita IVA per impresa, disoccupata con partita IVA per libero professionista, dipendente con partita IVA per impresa o dipendente con partita IVA per libero professionista.

Se vuoi percorrere una di queste strade, puoi affidarti con fiducia ad un commercialista che ti supporti passo passo nella corretta amministrazione dei conti: figura indicata per la scelta del regime fiscale, per l’avvio delle pratiche di apertura e per il controllo dei versamenti contributivi.

Operazioni piuttosto complesse, a volte tentate anche con la formula del fai da te che, soprattutto alla prima esperienza, è meglio evitarle per non commettere errori più o meno significativi. Un consiglio? Prima di aprire la partita IVA, cerca una buona consulenza!

photo credit: Kevin Conor Keller via photopincc

Nasco a Milano nel 1985 e il primo ricordo di scuola è il quaderno coi temi d’italiano che ancora conservo. Frequento il liceo artistico a Padova, ma passo intere giornate a scrivere racconti sugli ...

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