IVA ed e-commerce: novità dall’UE per vendere online all’estero

Come potrebbero cambiare le regole fiscali in materia di e-commerce nell’UE

IVA ed e-commerce: novità dall'UE per vendere online all'estero
 

La Commissione Europea propone nuove regole fiscali per l’E-commerce dell’UE: cambiamenti radicali che, come detto dal commissario per gli affari economici Pierre Moscovici, oltre a portare una riduzione della burocrazia, consentiranno alle StartUp di accedere a nuovi mercati con maggiore semplicità.

Il pacchetto di interventi prevede:

#1- L’apertura dello sportello unico UE One Stop Shop per i versamenti IVA sui prodotti venduti in rete

Se oggi chi vuole vendere on-line all’estero deve registrarsi in ogni Paese in cui intende esercitare l’e-commerce sborsando mediamente 8.000 euro a registrazione, grazie al portale One Stop Shop può fare un’unica registrazione al registro IVA del proprio Paese a prescindere dal numero di zone in cui intende commercializzare: ciò dovrebbe portare a un -95% di oneri amministrativi e a un incremento delle entrate IVA di circa 7 miliardi.

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#2- La messa in pratica di misure volte a contrastare l’evasione d’imposta sul mercato elettronico

La proposta della Commissione Europea è quella di rimuovere le esenzioni su tutti quei pacchi da meno di 22 euro, che permettono di fare entrare in Europa prodotti di valore (come tablet o smartphone) sottovalutati nei documenti di accompagnamento necessari all’importazione per usufruire delle esenzioni.

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#3- L’introduzione di agevolazioni fiscali sull’editoria digitale

In questo caso si ipotizza di consentire agli Stati UE un’applicazione IVA ridotta su tutto ciò che concerne l’ampio settore delle pubblicazioni digitali, uguagliandole a quelle cartacee. Il discorso riguarda soprattutto i giornali reperibili nel web e gli e-book (in quest’ultimo caso, l’Italia applica già l’IVA al 4% invece che al 22% dall’1 gennaio 2015, pur sapendo di rischiare una procedura di infrazione UE. Se la nuova manovra verrà approvata tale rischio non verrà più corso).

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#4- La possibilità per le PMI di comprare e vendere on-line all’estero in modo più semplice

L’idea è quella di gestire a livello nazionale tutte le operazioni transfrontaliere di importo inferiore ai 10.000 euro e di introdurre procedure semplificate per le operazioni fino a 100.000 euro gestite dalle piccole e medie imprese. Tali soglie sarebbero applicabili a partire dal 2018 in caso di servizi elettronici e a partire dal 2021 in caso di beni.

Diverse novità su cui il Parlamento deve ancora esprimersi, che però, almeno stando all’opinione di Bruxelles:

  • consentiranno alle aziende di risparmiare 2,3 miliardi l’anno;
  • ridurranno le frodi fiscali nel settore dell’e-commerce;
  • e assicureranno una più congrua distribuzione dell’IVA tra i vari Stati membri.

Se il Parlamento darà il proprio consenso alle nuove proposte, le stesse verranno poi adottate dal Consiglio Europeo e, come sottolineato dal Vice Presidente della Commissione e responsabile del Mercato unico digitale Andrus Ansip, sarà finalmente possibile stimolare la collaborazione tra gli Stati, migliorando l’efficienza dei servizi pubblici.

Photo credit: Metropolico.org  – cc.

Nasco a Milano nel 1985 e il primo ricordo di scuola è il quaderno coi temi d’italiano che ancora conservo. Frequento il liceo artistico a Padova, ma passo intere giornate a scrivere racconti sugli ...

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