Lo schema di decreto legge relativo alla fatturazione elettronica tra privati, sembrava essere proiettato ad essere votato e confermato entro fine giugno 2015 (oggi invece c’è chi parla di un possibile rinvio a settembre) insieme agli altri due provvedimenti della Riforma Fiscale riguardanti l’internalizzazione delle imprese e la certezza del diritto: queste erano fino a pochi giorni fa le indiscrezioni emerse dopo un lungo iter parlamentare che, lo scorso 21 aprile, ha spinto il Consiglio dei Ministri ad approvare le 3 delibere.
Anche se al momento si attende ancora il via libera da parte di Camera e Senato (che comunque dovrebbe arrivare non più tardi di inizio giugno), il viceministro dell’Economia Luigi Casero ha già ribadito agli esponenti parlamentari tenuti a sentenziare quanto la fatturazione elettronica tra privati possa di fatto fungere da stimolo per le imprese e da strumento volto a far fare all’Italia un grande salto di qualità sul fronte tecnologico in campo fiscale.
Sempre secondo Casero, l’obiettivo primario della manovra, sarebbe infatti quello di creare un archivio centrale digitalizzato atto a semplificare gli adempimenti per le aziende, consentendo il definitivo superamento dell’imposta di bollo. Oltre a questo, la suddetta tecnologia concederebbe poi al Fisco la possibilità di eseguire controlli automatici attraverso l’incrocio dei dati, portando un importante contributo alla lotta contro l’evasione e generando maggiore collaborazione con i contribuenti.
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A seguito di quanto detto, è importante precisare che, mentre la fatturazione elettronica verso le pubbliche amministrazioni è già obbligatoria (da giugno 2014 per le PA centrali e dal 31 marzo 2015 per gli altri enti pubblici), la fatturazione elettronica tra privati (la cui diffusione varrà spinta da giugno 2016, grazie all’introduzione di un servizio telematico dell’Agenzia delle Entrate) resterà un’opzione discrezionale anche quando diventerà ufficialmente operativa (primo gennaio 2017), anche se i vantaggi, per le imprese aderenti, inseriti nel decreto sono interessanti e pare che potrebbero essere ulteriormente ampliati.
photo credit: Robert Couse-Baker cc
Nasco a Milano nel 1985 e il primo ricordo di scuola è il quaderno coi temi d’italiano che ancora conservo. Frequento il liceo artistico a Padova, ma passo intere giornate a scrivere racconti sugli ...
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