Fatturazione elettronica tra privati: date, scadenze e incentivi. Ecco il primo schema di decreto legge!

Il Consiglio dei Ministri discute la fatturazione elettronica tra privati ed esce con i primi fatti: date, incentivi e regole

Fatturazione elettronica tra privati: date, scadenze e incentivi
 

Il Consiglio dei Ministri si riunisce, discute la fatturazione elettronica tra privati ed esce dalla riunione con i primi fatti. Dal 1° gennaio 2017 sarà infatti possibile scegliere di adottare la trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate di tutte le fatture emesse e ricevute e delle relative variazioni. L’adesione al regime porterà con se non solo oneri ma anche benefici come l’eliminazione o riduzione di alcuni adempimenti ed obblighi, pensati per essere dei veri e propri incentivi per la fatturazione elettronica tra privati.

Entrando nel dettaglio notiamo come il testo dello schema di decreto sulla trasmissione telematica delle operazioni IVA contenga disposizioni relative alla fatturazione elettronica fra privati parlandone in chiave facoltativa. Conferma quindi della direzione più volte espressa negli ultimi mesi dalle istituzioni che sembrano aver compreso come questa sia la strada migliore per un cambiamento condiviso e positivo.

Altri punti citati nello schema di decreto sono la trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi e i tanto sperati e attesi incentivi previsti per coloro che decideranno di optare per la trasmissione telematica delle fatture e dei corrispettivi, ed infine ovviamente i casi di cessazione di tali effetti premiali.

Riassumendo, quindi, le disposizioni sono relative a:

    • fatturazione elettronica facoltativa fra privati (art. 1);
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  • trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi (art. 2);
  • “incentivi” per coloro che decidano di optare per la trasmissione telematica delle fatture e dei corrispettivi ai sensi dei predetti articoli 1 e 2, anche sotto forma di riduzione degli adempimenti amministrativi e contabili per specifiche categorie di soggetti (art. 3 e 4);
  • cessazione di tali effetti premiali (art. 5).

Ovviamente non è nulla di definitivo, il decreto è ancora una “bozza” se così si può dire e potrebbe subire variazioni prima della definitiva approvazione.

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Tempistiche: le date della fatturazione elettronica tra privati

Finalmente abbiamo una idea della road-map riguardo la fatturazione elettronica fra privati. La timeline prevede 2 date fondamentali:

  • dal 1° luglio 2016 l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione in modo totalmente gratuito un servizio per generare e trasmettere fatture elettroniche;
  • dal 1° gennaio 2017 il MEF aprirà la possibilità d’uso del “sistema di interscambio” ai soggetti passivi IVA; il sistema di interscambio è l’interfaccia per la gestione del flusso informativo (fattura elettronica) già in uso per la fatturazione elettronica verso la PA ai fini della trasmissione e ricezione delle fatture elettroniche e di eventuali variazioni delle stesse. Quindi i contribuenti potranno trasmettere e ricevere le fatture attive e passive attraverso il medesimo portale della PA semplificando così le comunicazioni con l’Agenzia delle Entrate.

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Opzione: quando si potrà iniziare ad usare solo fatture elettroniche

Dal 01/01/2017, i soggetti passivi IVA potranno optare per la trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate di tutte le fatture emesse e ricevute e delle relative variazioni.

Le regole tecniche ed i termini per la trasmissione telematica, in formato strutturato, all’Agenzia per ora non si conoscono e si dovrà attendere il provvedimento specifico, ma è già chiaro che il tutto nascerà solo una volta “sentite le associazioni di categoria”.

A fronte di tale opzione, il decreto legislativo riconosce, come avevamo descritto nello scorso articolo, alcuni incentivi.

Per ora sono inserite nello schema le seguenti voci relative agli incentivi:

  1. modalità semplificate per i controlli a distanza (senza accesso diretto presso il contribuente) degli elementi acquisiti dall’Agenzia delle Entrate mediante la trasmissione telematica;
  2. eliminazione della comunicazione di operazioni senza obbligo di fattura (se di importo inferiore a 3600 euro)
  3. eliminazione della comunicazione di operazioni black list (per importi complessivi annuali entro 10mila euro);
  4. eliminazione dei modelli INTRASTAT (prestazioni di servizi ricevute da soggetti stabiliti in un altro Stato membro);
  5. corsia preferenziale per i rimborsi Iva.

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#1 – Modalità semplificate di controlli a distanza

Per chi sceglierà di aderire al “regime” sarà possibile godere di modalità semplificate dei controlli a distanza (cioè senza accesso diretto presso il contribuente) degli elementi acquisiti dall’Agenzia delle Entrate mediante la trasmissione telematica delle fatture.

Questi controlli si baseranno sul riscontro dei dati comunicati, evitando così casi come ad esempio quelli dei cosiddetti controlli incrociati dove solitamente la visita presso la sede del soggetto è lo standard. Questo aiuterebbe non solo a non ostacolare il normale svolgimento dell’attività e a minimizzare specifici adempimenti, ma anche secondo chi scrive, a risparmiare una pressione spesso inutile su imprenditori e lavoratori (diciamocelo, non è il top della vita una visita del genere ;-) ).

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#2 – Eliminazione delle operazioni senza obbligo di fattura

Questo è il punto probabilmente più oscuro e che ai più non è ancora del tutto chiaro. Lo riportiamo però per completezza d’informazione, rimandando una spiegazione appena vi saranno maggiori dettagli.

Per chi sceglierà la trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate di tutte le fatture emesse e ricevute e delle relative variazioni decadrà l’obbligo di comunicazione telematica di tutte le operazioni attive e passive effettuate, rilevanti ai fini dell’IVA, ma solo per le operazioni per le quali non è previsto l’obbligo di emissione della fattura e di importo inferiore a 3.600 euro (per le altre operazioni l’obbligo permane) – art. 21, D.L. n. 78/2010;

Non comprendiamo sinceramente la specificità di questo punto e ci chiediamo se non sarebbe più semplice eliminare direttamente l’intera Comunicazione polivalente (il così detto Spesometro).

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#3 – Eliminazione della comunicazione di operazioni black list

Per gli aderenti sarà eliminata la comunicazione telematica annuale all’Agenzia delle Entrate di tutte le cessioni di beni e le prestazioni di servizi nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio in Paesi black list.

NB: solo nel caso in cui l’importo complessivo annuale non sia superiore a 10.000 euro – art. 1, comma 1, D.L. n. 40/2010;

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#4 – Eliminazione dei modelli INTRASTAT

Spariranno i modelli INTRASTAT (art. 50, comma 6, D.L. n. 331/1993), per le sole prestazioni di servizi ricevute da soggetti stabiliti in un altro Stato membro (per le restanti operazioni l’obbligo permarrà).

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#5 – Corsia preferenziale per i rimborsi Iva

Per i soggetti passivi che opteranno per il regime di trasmissione totale, i rimborsi dell’IVA verranno eseguiti in via prioritaria, “entro i tre mesi dalla presentazione della dichiarazione annuale”, anche in mancanza dei presupposti previsti dall’art. 30, comma 2, D.P.R. n. 633/1972.

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Motivi di decadenza degli incentivi

Gli incentivi descritti decadranno nel caso di mancato invio telematico delle fatture o di invio parziale dei dati. Questo è quanto previsto dall’art. 5 del provvedimento all’esame. Condizione che prevede inoltre l’applicazione di una sanzione da 258 a 2065 euro (art. 11, D.Lgs. n. 471/1997).

photo credit: Jeff Geerling (license)

Classe 83. Trevigiano di nascita ma Internettiano d’adozione. Non ho ricordi di casa mia senza un computer. La prima volta che ho messo piede sul web avevo 12 anni, Google ancora non esisteva e ci volevano ...

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