Fatturazione elettronica tra privati, arrivano gli incentivi per la e-fattura: semplificazioni fiscali, rimborsi IVA più veloci e meno controlli

Il 21 aprile si discutono le proposte di incentivi per la fatturazione elettronica tra privati: un piacevole cambio di rotta rispetto all’obbligo che si prospettava nelle prime bozze per la e-fattura

Fatturazione elettronica tra privati: incentivi per la e-fattura
 

Ci sono aggiornamenti sul tema, leggili subito: Fatturazione elettronica tra privati: date, scadenze e incentivi

Diciamolo. La fatturazione elettronica tra privati è un fantasma non poco pauroso per moltissime imprese, artigiani e professionisti, tanto che ci abbiamo pure giocato per il pesce dello scorso primo aprile ;-) . Già a marzo però dei primi segnali positivi si erano visti. Scrutando la proposta di legge vi si trovavano segnali di incentivi concreti volti ad agevolare un passaggio naturale alla fatturazione elettronica anche fra privati, un forte cambio di rotta dopo l’obbligo scattato per i rapporti con la Pubblica Amministrazione visto da molti come una violenza.

Il Governo studia una forte dose di incentivi rappresentata da una parte da un pacchetto di semplificazioni per chi sceglie di abbandonare la carta virando verso la fattura elettronica, con aiuti aggiuntivi ad hoc per le imprese più piccole, e dall’altra da una corsia preferenziale per i rimborsi Iva, che sarebbero garantiti entro tre mesi dalla dichiarazione.

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Il decreto legislativo sulla fatturazione elettronica tra privati, atteso in discussione al Consiglio dei Ministri del 21 aprile in concomitanza con l’attuazione di parte della delega fiscale, sembra essersi ormai completamente trasformato in una proposta che vada a premiare chi vorrà allinearsi anticipatamente, abbandonando l’obbligo di fatto previsto dalle prime bozze.

Il lavoro tecnico e il confronto con gli operatori tante volte auspicato sembra esserci finalmente stato e pare aver portato i suoi frutti sottoforma di un’inversione di marcia positiva.

Vediamo i nuovi dettagli degli incentivi ideati per chi sceglierà di passare in anticipo alla fatturazione elettronica tra privati (ricordiamo che si tratta ancora di proposte).

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Pacchetto semplificazioni

Per diffondere fra gli operatori la cosidetta e-fattura, che dovrebbe debuttare dal 01/01/2017, fra gli operatori, nella nuova proposta si prevede che l’adesione al regime cancelli tre obblighi a carico dell’impresa:

  • lo spesometro: la fattura elettronica infatti sarebbe sufficiente ai controlli e quindi le imprese “virtuose” vedrebbero sparire la, non poco odiata, comunicazione polivalente;
  • l’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi: semplificazione prevista per la grande distribuzione;
  • la comunicazione per le operazioni black list: decadrebbe l’obbligo di comunicazione per le operazioni con Paesi black-list all’interno della Ue (una mossa che però riguarderebbe una cerchia ristretta di soggetti).

Infine, si parla anche della possibile cancellazione degli obblighi di registrazione di fatture e acquisti (articoli 23 e 25 del Dpr 633/1972) e del visto di conformità per rimborsi e compensazioni dell’Iva, ma solo per alcune categorie di piccole imprese ancora da definire.

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I rimborsi IVA

I rimborsi Iva rappresentano l’altra parte degli incentivi proposti per chi sceglierà l’adozione totale della fattura elettronica.

L’incentivo consisterebbe in una garanzia generalizzata di arrivo del rimborso Iva entro tre mesi dalla dichiarazione annuale.

In parte l’idea sembra voler tamponare i problemi strutturali per la liquidità delle imprese resi ancor più gravi dall’avvio dello split payment e l’estensione dell’inversione contabile (reverse charge).

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Gli accertamenti

Infine, all’orizzonte sembra concretizzarsi un’ulteriore incentivo alla fatturazione elettronica tra privati che passerebbe dalla riduzione da quattro a tre anni dei termini per accertamenti e rettifiche fiscali. Un “atto di fiducia” da parte del Fisco, lo definiscono i tecnici.

La nuova strada intrapresa per la fatturazione elettronica tra privati sembra per ora una buona scelta e il confronto con le imprese e gli operatori sembra dare i primi frutti.

Secondo chi scrive però un grande passo avanti potrebbe consistere nell’eliminazione dell’obbligo di conservazione sostitutiva o la presa in carico di questa da parte dello Stato che così facendo potrebbe in un colpo solo eliminare da una parte un grave onere per le partite Iva e acquisire un accesso diretto e privilegiato al controllo fiscale.

Leggi anche l’articolo su: Conservazione digitale delle fatture elettroniche

photo credit: opensource.com (license)

Classe 83. Trevigiano di nascita ma Internettiano d’adozione. Non ho ricordi di casa mia senza un computer. La prima volta che ho messo piede sul web avevo 12 anni, Google ancora non esisteva e ci volevano ...

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