Visto che recentemente ti abbiamo spiegato in che cosa consiste la Legge 215/92 nell’articolo dedicato a “Imprenditoria femminile: finanziamenti e agevolazioni“, oggi vogliamo approfondire l’argomento analizzando con una certa attenzione i finanziamenti per l’imprenditoria femminile, le modalità di ricezione, oltre che le scadenze per usufruire delle stesse, le spese ammissibili e, naturalmente, anche le spese non ammissibili.
Innanzitutto dobbiamo precisare che tale normativa prevede le seguenti due diverse tipologie di contributi all’imprenditoria femminile:
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quelle in conto capitale utili per avviare attività imprenditoriali, acquistare imprese già esistenti, rilevare aree aziendali con affitti per un minimo di 5 anni, realizzare progetti d’impresa innovativi o acquisire servizi reali;
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quelle destinate all’acquisto di servizi reali per l’incremento della produttività e per lo sviluppo organizzativo delle fasi di produzione-gestione-commercializzazione di nuovi business.
Per quanto riguarda gli importi finanziati, va sottolineato che gli incentivi all’imprenditoria femminile sostengono progetti il cui investimento possa comprendersi tra i 60 mila ed i 400 mila euro di budget complessivo. In questa cifra sono comprese le spese inerenti a software, macchinari, impianti, attrezzature, brevetti ed eventuali costi di progettazione-direzione dei lavori.
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Chiunque riesca ad ottenere tale finanziamento, deve sapere che l’agevolazione viene corrisposta per metà mediante il contributo in conto capitale e per il restante 50% attraverso un finanziamento della durata massima di 10 anni con tasso agevolato pari allo 0,50%. Inoltre, a partire dalla data di conseguimento dell’agevolazione, è necessario realizzare un proposito di investimenti dettagliato entro e non oltre il limite massimo di 24 mesi.
Altri punti fondamentali da prendere in considerazione sono certamente quelli delle spese ammissibili e delle spese non ammissibili: cosa possiamo includere e cosa dobbiamo invece tralasciare per poter ottenere tali agevolazioni? Scopriamolo subito!
Spese ammissibili
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Con nuove attività, con l’acquisizione di attività preesistenti o con la realizzazione di progetti innovativi vengono accettate spese per macchinari-attrezzature, impianti generali, acquisto brevetti, opere murarie, acquisto software, piani di impresa e studi di fattibilità.
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Con l’acquisizione di servizi reali vengono, invece, accettate spese per acquistare servizi erogati da: enti pubblici-privati con personalità giuridica, imprese-società presenti nel Registro delle Imprese e/o professionisti iscritti ad albi professionali.
Spese non ammissibili
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Acquisto di utensili di utilizzo manuale comune.
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Costi per la manutenzione ordinaria.
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Acquisto di prodotti quali computer, veicoli, cellulari, ecc.
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Scorte di materie prime.
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Semilavorati-materiali di consumo.
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Acquisto di terreni-fabbricati.
Queste le principali informazioni riguardanti i finanziamenti per l’imprenditoria femminile previste dalla legge 215/92: una manovra concessa a livello statale volta ad offrire alle donne l’opportunità concreta di sviluppare nuovi business grazie, prima di tutto, al supporto di interessanti agevolazioni fiscali.
Nasco a Milano nel 1985 e il primo ricordo di scuola è il quaderno coi temi d’italiano che ancora conservo. Frequento il liceo artistico a Padova, ma passo intere giornate a scrivere racconti sugli ...
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