Mettersi in proprio: 7 cose da sapere prima di diventare imprenditore e aprire un’attività

Mettersi in proprio è una sfida da affrontare con consapevolezza per non trovarsi impreparati. Ecco 7 punti che chiunque voglia diventare imprenditore dovrebbe considerare prima di partire

Mettersi in proprio: cosa sapere prima di diventare imprenditore
 

Mettersi in proprio e diventare imprenditore è una grande sfida da affrontare con tenacia, motivazione e massima determinazione: vero e proprio obiettivo comune di molti professionisti che, stanchi della vita da dipendenti, scelgono di abbandonare la tranquillità del posto fisso per dedicarsi alla crescita di un nuovo business.

Ma aprire un’attività non è per niente cosa di poco conto perché, chi sceglie di affrontare un passo del genere, deve per forza di cose scontrarsi con una lunga serie di insidie che, se analizzate con attenzione, possono scoraggiare anche la persona più determinata, portandola ad un’altra decisione.

Dunque quali sono questi grandi ostacoli contro cui troppo spesso il lavoratore intenzionato ad abbracciare l’indipendenza professionale si scontra? Scopriamoli subito insieme analizzando i 7 punti riportati di seguito, che ci permetteranno di meglio comprendere a cosa un imprenditore debba prepararsi per affrontare la propria scelta nel modo migliore!

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#1- Guadagni variabili

Mettersi in proprio significa tra le varie cose anche accettare la possibilità di ricevere, almeno nella fase di StartUp, dei guadagni variabili che, a seconda del periodo, possono oscillare passando da mensilità stipendiate più o meno regolarmente a mensilità senza alcuna entrata. Prima di spalancare le braccia ad una situazione del genere, è quindi opportuno domandarsi se si è davvero disposti a fare dei sacrifici e per quanto tempo.

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#2- Costituzione societaria

Scegliere di diventare imprenditore implica la capacità di lanciare un business gestendo i molteplici cavilli burocratici nella maniera più corretta: dalla registrazione della nuova impresa all’apertura di un conto corrente dedicato, passando per all’acquisizione di eventuali licenze commerciali e, più in generale, per tutte quelle questioni prettamente legate alla costituzione di una società.

Affinché sia possibile avere subito la redazione di tutti i documenti necessari, è importante rivolgersi a professionisti del settore come avvocati o commercialisti che, seppur generando un costo extra, riescano a garantire la corretta procedura dell’intero iter amministrativo.

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#3- I punti deboli dell’imprenditore

Quando si sceglie di aprire un’attività, bisogna subito rendersi conto del fatto che tutte le mansioni e le responsabilità sono a carico proprio: i ruoli differenziati del precedente lavoro (un dipendente si occupava della grafica, l’altro della ricerca clienti, l’altro ancora del contatto con il pubblico, ecc.) non esistono più, quindi bisogna decidere se affrontare ogni cosa personalmente (risparmiando denaro ma rischiando di sbagliare) o se interpellare nuovi collaboratori per la gestione dei differenti compiti.

Qualsiasi sia la strada intrapresa dal nuovo imprenditore, è necessario stilare una lista delle varie attività da svolgere e valutare con attenzione quali richiedano l’intervento di un’altra persona e quanto budget serva per retribuire la stessa.

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#4- Spazio di lavoro

Nel preciso momento in cui si ipotizza l’eventualità di mettersi in proprio, è doveroso stabilire dove verrà svolta a livello concreto l’attività professionale. In questa situazione le soluzioni possibili sono essenzialmente due: a casa se si dispone di un ambiente che permetta il corretto svolgimento delle mansioni lavorative o in un ufficio.

Nel primo caso il risparmio economico rischia di scontrarsi con la pigrizia che potrebbe prendere il sopravvento nei momenti di stanchezza, mentre nel secondo si devono valutare le possibilità finanziarie. Chi dimostra di essere una persona produttiva anche nel contesto casalingo, almeno all’inizio può tranquillamente optare in favore della soluzione più conveniente dal punto di vista monetario, ma se fin da subito subentra, per esempio, la necessità di accogliere i clienti nella propria sede, la ricerca di un nuovo spazio diventa doverosa.

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#5- Produttività personale

Il fatto di diventare imprenditore di successo presuppone automaticamente la necessità di sapersi auto-imporre dei frangenti precisi in cui essere super efficienti: chi lavora per se stesso può produrre di mattina, di pomeriggio, di sera ed addirittura nel cuore della notte, ma per non fallire è necessario, oltre che dimostrare il massimo livello possibile di costanza, anche individuare i momenti migliori nei quali la propria persona riesca a dare il massimo.

Un cambiamento notevole soprattutto per chi è abituato agli orari scanditi del dipendente, ma che, una volta digerito, può dare incredibili soddisfazioni in termini di resa e performance.

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#6- La solitudine

Abbandonare un posto di lavoro per aprire un’attività può generare (almeno nel primo periodo) una vera e propria sensazione di solitudine e frustrazione derivante dalla chiusura dei rapporti con i vecchi colleghi, titolari, clienti, fornitori, ecc.

Per affrontare al meglio questa fase di cambiamento, diventa necessario mettersi nella condizione di conoscere quante più persone possibile: il fatto di frequentare meeting, aumentare i contatti sui social network, intensificare le attività di public relation ed esporsi continuamente sia online che offline, consente di costruire una nuova rete di contatti utili per la serenità della propria persona, come anche per lo sviluppo dell’attività avviata.

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#7- I risultati

Mettersi in proprio presuppone necessariamente la disponibilità ad accogliere e superare delle sfide quotidiane che chi è dipendente non può neanche immaginare, perché lavorare per se stessi significa imparare ad affrontare a testa alta qualsiasi vittoria o sconfitta, essendo disposto a prendersi i meriti e, quando arrivano, anche le critiche.

Questi i 7 grandi ostacoli che bisognerebbe prendere in considerazione prima di scegliere la carriera imprenditoriale: insidie più o meno pericolose da gestire con una buona dose di consapevolezza preventiva.

Photo credit: Moyan Brenn – cc

Nasco a Milano nel 1985 e il primo ricordo di scuola è il quaderno coi temi d’italiano che ancora conservo. Frequento il liceo artistico a Padova, ma passo intere giornate a scrivere racconti sugli ...

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