Nuovo Regime dei Minimi: quanto dura e quanto può durare

Durata massima, altri limiti e il futuro prossimo del regime dei minimi, Quanto dura, quanto può durare ma soprattutto…ci sono novità in vista?

Regime dei Minimi Durata
 

Leggi i primi quattro capitoli:

  1. Nuovo Regime dei Minimi: l’Italia è un paradiso fiscale
  2. Nuovo Regime dei Minimi: detrazioni e deduzioni. Quali sono e come si applicano?
  3. Nuovo Regime dei Minimi: i requisiti per accedervi in 4 semplici punti
  4. Nuovo Regime dei Minimi: le condizioni di permanenza riassunte in 8 semplici punti

Il regime dei nuovi minimi, al verificarsi delle condizioni di permanenza, è applicabile per il periodo di imposta in cui inizia l’attività e per i 4 successivi. Tuttavia, per coloro che non hanno ancora compiuto 35 anni alla scadenza del quinquennio esiste la chance di prolungare la permanenza nel regime fino al periodo di imposta in cui andranno a compiere il 35° anno di età compreso.

Fatture in Cloud - software fatturazione elettronica
fatture in cloud

Hey, forfettario!
Vuoi gestire solo la fatturazione elettronica?
Scopri Fatture in Cloud!

SCOPRI E PROVALO GRATIS

Faccio presente che essendo un regime decorrente dall’1 gennaio 2012 ma esteso ai soggetti che hanno iniziato l’attività dall’1 gennaio 2008 in poi, è stato possibile aprire una porta di “emergenza” a coloro che già svolgevano attività di impresa o lavoro autonomo sotto un diverso regime fiscale (vedi vecchi minimi, nuove iniziative imprenditoriali, ordinari e semplificati) e che rispettavano le condizioni di accesso introdotte dal regime dei nuovi minimi.

L’accortezza è quella di far scattare il timer dei 5 anni di durata dall’anno in cui è effettivamente iniziata l’attività (dal 2008 in poi) e di posizionarsi nell’anno 2012 (anno di nascita del regime) verificando quanti anni restano potenzialmente per applicare il regime agevolato.

Esempio: nuova iniziativa imprenditoriale iniziata nel 2008, ingresso all’1 gennaio 2012 nei nuovi minimi con possibilità di restarvi solo fino al 31/12/2012 (quinto anno dall’inizio attività). Altro esempio: vecchio minimo con inizio dell’attività nel 2011, ingresso nei nuovi minimi nel 2012 e possibile permanenza fino al 31/12/2015 (quinto anno dall’inizio attività).
Ovviamente vale per entrambi gli esempi la possibilità di estendere il regime fino al compimento dei 35 anni di età qualora il soggetto sia giovane.

Un’attenzione particolare va posta qualora si provenga dal regime ordinario o semplificato e si intenda entrare nel regime agevolato. Bisogna in ogni caso che sia decorso il triennio obbligatorio di permanenza nel regime ordinario (che fa computo per il calcolo del quinquennio) poi si potrà accedere per i restanti due anni o comunque fino ai 35 anni di età.

Abbiamo affrontato tutti i passaggi più importanti per capire il funzionamento e l’appeal del regime dei nuovi minimi. Ora potete trarre le vostre conclusioni e capire se fa per voi.

Oggettivamente è un regime molto vantaggioso. Permette in linguaggio redbulliano di mettere le ali e alleggerire psicologicamente coloro che vogliono iniziare una nuova attività con un evidente risparmio di tempo e denaro.

Leggi anche i dettagli sulla tassazione del regime forfettario.

E’ chiaro che non è tutto oro ma poco ci manca. I paletti in ingresso e le condizioni per la permanenza hanno il limite di non consentire il superamento di determinati parametri dimensionali sia in termini di dotazione strumentale che in termini di fatturato ma è altrettanto vero che è un regime studiato per spingere soprattutto chi è molto giovane o chi vuole ripartire dopo aver perso il lavoro. E’ un regime non strumentabilizzabile per ottenere meri vantaggi fiscali in realtà imprenditoriali o professionali già consolidate.

Mi sento di aggiungere che potrebbe essere invece uno stimolo alla pianificazione fiscale per coloro che oltre ai redditi di impresa hanno altri redditi; non mi sembra cattiva l’idea di isolare il reddito di impresa o lavoro autonomo sottoponendolo alla tassazione sostitutiva agevolata del 5%, non facendolo quindi concorrere al reddito complessivo e ottimizzando pertanto il carico fiscale globale.

Ritengo altrettanto importante sottolineare che il regime dei nuovi minimi non è sempre e comunque “simply the best”. In assenza di altri redditi oltre a quelli di impresa o lavoro autonomo e in presenza di detrazioni di imposta (es. imprenditori e lavoratori autonomi in contabilità semplificata, coniuge e figli a carico, spese mediche, assicurazioni vita e infortuni, spese di ristrutturazione, interventi per il risparmio energetico… ) quest’ultime vanno “perse” se si accede al regime dei nuovi minimi.

Quindi è quanto mai opportuno “scansionare” la propria situazione per capire esattamente se, in termini di imposizione effettiva, conviene o meno accedere al regime agevolato.

Come ultima riflessione, è quanto mai di attualità chiedersi:

Quanto resteranno aperte le porte del paradiso e ci sono cambiamenti in vista?

A tal proposito il Consiglio Europeo si è espresso con delibera pubblicata in Gazzetta Europea il 15 novembre 2013 (n. 2013/678/UE) dalla quale l’Italia ha ricevuto il via libera ufficiale sia alla proroga fino al 31 dicembre 2016 del Regime dei Minimi (tecnicamente in scadenza il 31 dicembre 2013) sia all’applicazione della nuova soglia di volume d’affari massimo di 65.000 anziché 30.000 per quei soggetti che vogliono aderire al regime di vantaggio.

Quindi non solo il regime dei nuovi minimi avrà vita potenzialmente fino al 2016 ma “potrebbe” riservare dall’anno 2014 un piacevole sorpresa con l’innalzamento dei limiti dei ricavi o compensi.

Metto l’accento sul condizionale potrebbe in quanto la decorrenza delle misure approvate è scattata il 1° gennaio 2014 (con applicazione consentita per un triennio) ma attenzione: il disco verde della UE non implica però una immediata entrata in vigore del nuovo tetto di fatturato di 65.000 euro: tocca agli Stati membri legiferare in materia e dunque spetta al governo italiano recepire la norma nell’ordinamento interno, apportando una modifica alla normativa sul Regime dei Minimi (in deroga all’art. 285 della direttiva n. 2006/112/CE) adeguando il limite di fatturato da 30.000 a 65.000 euro.

Chi vivrà vedrà!

I 5 Capitoli della Guida Danea al Regime dei Minimi

  1. Nuovo Regime dei Minimi: l’Italia è un paradiso fiscale
  2. Nuovo Regime dei Minimi: detrazioni e deduzioni. Quali sono e come si applicano?
  3. Nuovo Regime dei Minimi: i requisiti per accedervi in 4 semplici punti
  4. Nuovo Regime dei Minimi: le condizioni di permanenza riassunte in 8 semplici punti
  5. Nuovo Regime dei Minimi: quanto dura e quanto può durare

Scopri anche cos’è e come funziona il principio di cassa.

Dottore Commercialista e Revisore in Padova, leva calcistica della classe 80’. Schiavo dell’Erario, lavoro per l’Agenzia delle Entrate senza aver vinto alcun concorso! Amo fare sport quando trovo ...

Vai agli articoli dell'autore >