Secondo il rapporto “Digital influence report: New insights for retailers” stilato da Deloitte Digital, oggigiorno, negli Stati Uniti il digitale influenza il 36% delle vendite nei negozi fisici: statistica che dovrebbero certamente prendere in considerazione i tanti-troppi rivenditori ancora legati a sistemi di promozione e marketing ormai retrogradi e ben lontani dalle più avanzate proposte della pubblicità online.
Nonostante questo studio consideri solo clienti degli store USA, una ricerca condotta da Nielsen ci conferma il fatto che anche la popolazione italiana (sempre piuttosto in ritardo rispetto a quella statunitense quando si tratta di evoluzione tecnologica) dimostra di seguire a ruota tale tendenza, incrementando l’utilizzo di canali digitali quali:
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Internet: le persone presenti nel web a marzo 2013 hanno trascorso il 16% del tempo in più rispetto alle persone online a marzo 2012. Inoltre, negli stessi periodi il numero dei navigatori è cresciuto al punto da raggiungere quota 29,3 milioni di utenti.
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Dispositivi mobile: rispetto al 2012, nel 2013 sono aumentati sia il numero di smartphone in circolazione (+34%), sia anche le tempistiche medie di navigazione eseguite direttamente da tali dispositivi (+15%).
Easyfatt è il software gestionale utilizzato ogni giorno da oltre 100.000 imprese italiane.
Anche se risulta evidente una certa propensione degli utenti americani ed italiani nei confronti delle nuove tecnologie, molti esercenti e titolari-responsabili di azienda continuano imperterriti ad investire sia nel web marketing sia nella pubblicità online cifre decisamente troppo modeste.
Il rapporto di Deloitte Digital sottolinea in diversi punti della sua ricerca la contrapposizione tra questa forte tendenza della popolazione ad utilizzare il web (soprattutto da mobile, ovvero attraverso smartphone e tablet) come canale preferenziale per acquistare beni materiali ed una sorta di vera e propria indisposizione-sfiducia dei venditori proprio nei confronti della rete internet.
Oggi, l’84% degli utenti statunitensi che adopera il digitale nel processo di acquisto (ad es. consultando con lo smartphone i prezzi e le caratteristiche dei prodotti presenti nel negozio) mostra un tasso di conversione (ovvero il rapporto tra il numero dei visitatori e quanti di questi compiono un acquisto) pari al 40% superiore rispetto a quello delle persone non abituate ad utilizzare web e mobile: un paradosso incredibile su cui, anche noi italiani, dobbiamo certamente riflettere perché, come detto, anche se un po’ in ritardo, prima o poi tendiamo sempre a seguire l’onda americana.
Nasco a Milano nel 1985 e il primo ricordo di scuola è il quaderno coi temi d’italiano che ancora conservo. Frequento il liceo artistico a Padova, ma passo intere giornate a scrivere racconti sugli ...
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