Nel 2014 si è registrato un netto calo sia dei protesti, sia anche dei ritardi nei pagamenti Pubblica Amministrazione e in quelli da parte delle imprese: questo il risultato di una recente analisi su Payline (database di Cerved) relativa alle abitudini di 2,5 milioni di operatori economici.
Entrando nel dettaglio dello studio emerge che tale miglioramento sui pagamenti in ritardo, iniziato nel 2013 e confermatosi soprattutto l’anno successivo, è stato favorito in primo luogo:
- dall’uscita dal mercato delle società più fragili;
- e da una maggiore cautela dei fornitori nel concedere credito.
Se nel 2013 le imprese non individuali protestate erano 42.000, nel 2014 sono diventate 34.700 (-17,4%): un calo che ha interessato tutti i principali settori economici con riguardo particolare per l’industria (-22,5% su base annua), le costruzioni (-20,2%) ed i servizi (-15,5%).
Anche a livello territoriale la riduzione dei protesti interessa tutte le regioni italiane e si concentra più che altro entro i confini del Friuli Venezia Giulia e del Trentino Alto Adige, dove i dati emersi per il 2014 sembrano nettamente migliori anche rispetto a quelli del periodo pre-crisi.
Come precedentemente anticipato, insieme ai protesti sono inoltre calati i ritardi dei pagamenti Pubblica Amministrazione e quelli delle imprese: in merito a queste ultime, infatti, solo l’anno scorso le aziende hanno saldato i propri debiti con i fornitori in 77,5 giorni, contro i 79 giorni del 2013 e gli 81 giorni del 2012.
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Sempre considerando questo frangente temporale, si sono anche ridotti:
- i termini concordati in fattura (da 60,8 giorni del 2012 a 58,9 giorni del 2014);
- ed i giorni medi in cui vengono erogati i compensi (da 20,2 giorni del 2012 a 18,5 giorni del 2014).
In questo clima di profonda trasformazione del sistema economico nazionale, i cambiamenti descritti non risultano comunque affatto omogenei, perché le strutture costrette ad accettare condizioni più restrittive nell’ottenimento del credito commerciale sono soprattutto le microimprese e le PMI che, rispetto al 2012, nel 2014 hanno visto diminuire le scadenze in fattura di 3 e 2,5 giorni.
Secondo lo studio di Cerved, per quanto concerne il calo dei pagamenti in ritardo sono stati interessati tutti i comparti economici, con prevalenza maggiore per il settore delle costruzioni. Sempre dal 2012 al 2014, infatti, i giorni di attesa per la liquidazione delle fatture:
- nell’edilizia sono passati da 95,4 a 88;
- nei servizi da 78,4 a 74,8;
- e nell’industria da 81,5 a 80,5.
Statistiche confortanti anche sul fronte dei pagamenti Pubblica Amministrazione, per il quale le manovre di sblocco del debito commerciale attuate di recente sembrano avere dato effetti significativi portando in soli 2 anni al più che dimezzamento delle fatture inevase dal 67% del 2012 al 32,4% del 2014.
Questi i dati sui ritardi pagamenti da parte di aziende e PA, un segnale positivo per un mercato che sembra tornare a respirare dopo un’apnea particolarmente lunga.
photo credit: Dafne Cholet cc
Nasco a Milano nel 1985 e il primo ricordo di scuola è il quaderno coi temi d’italiano che ancora conservo. Frequento il liceo artistico a Padova, ma passo intere giornate a scrivere racconti sugli ...
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