Resto al Sud, come accedere all’incentivo per le nuove iniziative imprenditoriali nel Mezzogiorno

Vediamo nel dettaglio quali attività possono godere dell’agevolazione e quali spese possono essere finanziate

 

Che cos’è e come Funziona “Resto al Sud”

“Resto al Sud” è l’incentivo, introdotto nel 2017 (D.L. n. 91/2017), che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali nelle regioni del Sud Italia e in alcune aree del centro Italia, destinato a tutti coloro che hanno un’età compresa tra i 18 e i 55 anni.

Si tratta di un incentivo a “sportello”, in quanto non sono previste scadenze o graduatorie ma le domande vengono esaminate in base all’ordine cronologico di arrivo, e l’erogazione degli incentivi termina con l’esaurimento dei fondi. I fondi disponibili ammontano a 1 miliardo e 250 milioni di euro.

L’agevolazione è stata oggetto di alcune modifiche normative nel corso degli anni, da ultimo si segnala la modifica introdotta dall’art. 1, co. 170 della Legge di Bilancio 2021, che ha esteso l’ambito soggettivo dei beneficiari prevedendo che l’incentivo possa spettare, a determinate condizioni, ai soggetti di età compresa tra 18 e 55 anni (in luogo del precedente limite di età fissato a 45 anni).

Chi può accedere ai benefici dell’incentivo

Come detto in premessa la misura è rivolta ai soggetti di età compresa tra i 18 ed i 55 anni che presentano i seguenti requisiti:

  • essere residenti, al momento della presentazione della domanda, nelle regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, oppure nei 116 comuni delle aree del cratere sismico del centro Italia (Lazio, Marche e Umbria);
  • trasferire la residenza in queste Regioni/Comuni entro sessanta giorni dalla comunicazione dell’esito positivo dell’istruttoria (entro centoventi giorni se residenti all’estero);
    non essere già titolari di attività d’impresa alla data di entrata in vigore del decreto (al 21 giugno 2017);
  • non essere stati beneficiari nell’ultimo triennio di ulteriori misure relative ad agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità;
  • non avere un lavoro a tempo indeterminato e impegnarsi a non averlo per tutta la durata dell’incentivo;
  • nel caso di liberi professionisti (sia in forma societaria o individuale) non essere titolari di partita IVA nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta.

L’incentivo si rivolge a:

  • imprese costituite dopo il 21/06/2017;
  • imprese costituende (la costituzione deve avvenire entro 60 giorni – o 120 giorni in caso di residenza all’estero – dall’esito positivo dell’istruttoria).

Bando “Resto al Sud”: cosa può essere finanziato

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Possono essere l’oggetto dell’agevolazione:

  • le attività imprenditoriali relative alla produzione di beni nei settori dell’artigianato, dell’industria, della pesca e dell’acquacoltura;
  • le attività rivolte alla fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
  • i servizi turistici;
  • le attività libero professionali.

Sono escluse dal finanziamento le attività agricole e il commercio, a eccezione della vendita dei beni prodotti nell’attività di impresa.

Spese ammissibili e spese escluse dal bando

Non tutte le tipologie di spese possono essere oggetto di agevolazione; in particolare possono essere finanziate le seguenti spese:

  • ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa);
  • macchinari, impianti e attrezzature nuovi;
  • programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione;
  • spese di gestione (materie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative) – massimo 20% del programma di spesa;

Sono invece escluse dal finanziamento le spese relative:

  • alla progettazione;
  • alle consulenze;
  • all’erogazione degli emolumenti ai dipendenti delle imprese individuali e delle società, nonché agli organi di gestione e di controllo delle società stesse.

A quanto ammonta il contributo di “Resto al Sud”?

Ciascun soggetto beneficiario può ricevere un finanziamento fino a un massimo di 60.000 euro. Nel caso in cui l’istanza sia presentata da più soggetti già costituiti o che intendano costituirsi in forma societaria, l’importo massimo del finanziamento erogabile è pari a 50.000 euro per ciascun socio, fino a un ammontare massimo complessivo di 200 mila euro.

Come previsto poi nel recente D.L. 34/2020, “Decreto Rilancio”, a decorrere dal 19 luglio 2020 per le imprese che hanno già ottenuto il finanziamento è previsto un ulteriore contributo a fondo perduto pari a:

  • 15.000 euro per le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale;
  • fino a un massimo di 40.000 euro per le società (10.000 euro per ciascun socio).

I finanziamenti, che possono coprire il 100% delle spese ammissibili sono così articolati:

  1. 50% viene erogato come contributo a fondo perduto dal soggetto gestore della misura;
  2. 50% sotto forma di prestito a tasso zero, concesso da istituti di credito in base alle modalità definite da specifiche convenzioni. Il prestito viene rimborsato entro otto anni complessivi dalla concessione del finanziamento, di cui i primi due anni di pre-ammortamento, e usufruisce di un contributo in conto interessi per la durata del prestito, corrisposto dal soggetto gestore della misura agli istituti di credito che hanno concesso il finanziamento.

Le domande possono essere presentate esclusivamente online, attraverso la piattaforma web di Invitalia.

Sono nata nel 1995 da un'idea a due passi da Padova. Sono dinamica, entusiasta e adoro creare soluzioni semplici per problemi complessi. Sono sempre sul pezzo e sono molto pignola, tanto che mi dicono ...

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