Comprare e vendere su Amazon è la nuova tendenza statunitense: questo il risultato di un recente sondaggio condotto da BloomReach e reso noto da Business Insider, che testimonia come nel 2016 il 55% dei 2.000 americani intervistati di fatto preferisca eseguire ricerche sul noto sito di Jeff Bezos, piuttosto che in Google.
Un trend impressionante che inizia a rispecchiarsi anche nella vecchia Europa.
Acquisti online: un confronto fra Amazon e Google
Diminuisce il numero di persone propense alla piattaforma fondata da Larry Page e Sergey Brin, ma aumenta contemporaneamente il tasso di vendita su Amazon, grazie soprattutto a quel +44% di utenti registrati rispetto al 2015, che predilige il sito della nota azienda specializzata in commercio elettronico per effettuare i propri acquisti nel web.
Oggi Google e altri motori di ricerca mantengono la fedeltà del 27% degli intervistati (-34% rispetto all’anno scorso), mentre il 19% continua a optare in favore di soluzioni come Wal-Mart. Inoltre, lo strapotere di Amazon inizia a farsi percepire anche negli acquisti da mobile, con la presenza di un buon 50% di utenti che adopera la sua app (il 34% usa motori di ricerca e il 16% predilige i retailer).
L’avvento di Amazon Prime
Easyfatt è il software gestionale utilizzato ogni giorno da oltre 100.000 imprese italiane.
Se un paio di anni fa, il presidente del consiglio di amministrazione di Google Eric Schmidt definiva Amazon come la principale minaccia per l’azienda gestita, l’analista Bill Gurley sosteneva che Amazon Prime garantiva agli utenti una tranquillità su prodotti, prezzi e consegne impossibile da trovare attraverso gli strumenti di ricerca Google.
Nonostante non si disponga di dati certi, si calcola che attualmente i soggetti aderenti ad Amazon Prime siano circa 49 milioni: un impressionante numero di utenti che (almeno in minima parte) potrebbe abbandonerebbe Google e (di riflesso) anche gli investimenti nella sua pubblicità.
Visto che ci stiamo basando sulle attuali abitudini di acquisto di certi utenti americani, la situazione descritta è solo ipotetica (soprattutto per gli altri continenti). Infatti potrebbe anche verificarsi l’eventualità che l’acquirente medio inizi la ricerca nel canale di un venditore Amazon ed effettui l’ordine altrove. Oppure che prima di confermare la transazione visiti Amazon, Google e altri canali.
A prescindere da come evolverà questa particolare situazione, per Google la perdita di utenti che effettuano ricerche nella sua piattaforma non rappresenta un fenomeno di poco conto, ma nemmeno la fine dell’azienda. Questo perché il colosso statunitense possiede diversi business diversificati (ad esempio l’advertising sui video), che gli garantiscono comunque delle notevoli fonti di guadagno.
La formula vincente di Amazon
Chiusa questa breve e assolutamente ipotetica parentesi sul futuro di Google, torniamo al vero nocciolo della questione, perché il numero di persone che sceglie di acquistare e vendere su Amazon è in crescita esponenziale? Anche se i motivi concreti sono molteplici, le principali ragioni risiedono nel fatto che tale piattaforma:
- risulta particolarmente semplice da utilizzare, grazie soprattutto alla presenza dei filtri (per il 53% degli intervistati);
- garantisce migliori esperienze di acquisto rispetto a quelle proposte all’interno di altri siti web (41%).
Di contro va però poi detto che il 41% di questi stessi intervistati ammette anche di poter abbandonare tranquillamente Amazon, in favore di una piattaforma meglio capace di personalizzare le offerte a seconda delle singole esigenze. Dato interessante che fa ben capire come la fiducia nei confronti dell’azienda specializzata in commercio elettronico non sia infondo così irriducibile.
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Photo credit: Global Panorama – cc
Nasco a Milano nel 1985 e il primo ricordo di scuola è il quaderno coi temi d’italiano che ancora conservo. Frequento il liceo artistico a Padova, ma passo intere giornate a scrivere racconti sugli ...
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