Assumere agenti, venditori e rappresentanti: 6 errori da evitare per le PMI

Mai dare nulla per scontato, alle volte la soluzione più ovvia non è anche la migliore

Assumere agenti, venditori e rappresentanti: 6 errori da evitare
 

In ambito commerciale, quali sono gli errori più commessi dalle PMI che decidono di assumere venditori, agenti e rappresentanti?

Ecco i 6 principali sbagli da evitare quando si gestisce una piccola e media impresa!

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#1- Reclutare da grandi aziende

Spesso e volentieri i reclutatori delle PMI credono che se un agente di commercio ha riscosso successo in una grande realtà, porterà di sicuro gli stessi risultati anche in una struttura di dimensioni minori.

Vi sono però delle variabili da prendere in considerazione. Un commerciale proveniente da una grande realtà potrebbe aspettarsi di essere supportato da tecnologie, strumenti o team non presenti nella nuova realtà, inoltre, secondo il fondatore di Midmarket Institute Ram V. Iyer, con molte probabilità tale risorsa si troverà a svolgere dei compiti non familiari (come le analisi sulle vendite o sulla concorrenza), che potrebbero rendergli difficile l’inserimento in azienda.

Per evitare questo genere di situazioni, chi sceglie nuovi candidati deve definire con attenzione i compiti che gli stessi andranno a eseguire nel breve, medio e lungo periodo. Fatto ciò, potrà poi concentrarsi sulla ricerca di figure dotate di esperienza e/o attitudine per le mansioni stabilite.

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#2- Assumere venditori stellari

Nelle piccole e medie imprese si tende erroneamente a pensare che assumere agenti e rappresentanti famosi o rinomati, anche se non del proprio settore, rappresenti il modo più semplice per incrementare le vendite e il fatturato dell’azienda.

Nonostante questa consapevolezza sia piuttosto diffusa nelle realtà minori, come insegna l’ex amministratore delegato di Chally Worldwide Howard Stevens, bisogna considerare il fatto che risorse simili riescono raramente a garantire le stesse prestazioni in ambienti lavorativi dove prodotti, procedure e approcci sono completamente diversi. E’ un po’ come aspettarsi che un campione di basket sfondi nel calcio, solo perché a pallacanestro ha dimostrato grandi doti.

Un simile errore può non essere commesso cercando candidati che hanno ottenuto il successo tramite la persistenza e la formazione nel settore specifico.

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#3- Scegliere professionisti non affini alla cultura aziendale

Capita di sovente che nei colloqui organizzati dalle PMI con nuovi candidati si trascuri l’affinità tra l’impresa e le possibili risorse: anche se queste ultime possono essere particolarmente talentuose nelle vendite, il fatto che non dimostrino compatibilità con la cultura aziendale o non riescano a inserirsi in essa alla lunga rappresenteranno un investimento dannoso.

A detta del co-autore di Scaling Up Excellence: Getting to More Without Settling for Less Robert I. Sutton, è un po’ come se un agente di commercio molto bravo andasse dai clienti in tuta e scarpe da ginnastica. Forse farebbe dei buoni contratti, ma di sicuro non riuscirebbe a trasmettere il messaggio della realtà per cui lavora. Una realtà che vuole presentare al pubblico i suoi collaboratori in giacca e cravatta, per testimoniare un maggiore livello di professionalità e serietà.

Per non trovarsi in simili circostanze, è necessario selezionare gli addetti del reparto commerciale con la stessa attenzione che si presta quando vengono scelti i dipendenti interni: accertarsi che siano compatibili con le policy dell’impresa e dare un periodo di prova per testarli.

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#4- Trasformare ingegneri in venditori

In diversi casi le piccole e medie imprese alla ricerca di agenti e rappresentanti preferiscono assegnare tali ruoli a risorse che, pur essendo specializzate in altri ambiti, lavorano già all’interno dell’azienda.

E allora succede che ingegneri o figure tecniche di buon livello vengano trasferiti al reparto vendita, con la speranza che la loro genialità si dimostri anche in ambito commerciale. Il ragionamento è semplice: se queste pedine sanno produrre soluzioni straordinarie, perché non possono venderle? Come insegna Ram V. Iyer, il motivo risiede nel fatto che la formazione tecnica, non implica per forza attitudine per la vendita o capacità di comunicare con il pubblico.

Se si vuole trasformare un tecnico dell’impresa in agente di commercio, questo deve come minimo aver dimostrato una forte attitudine nei confronti delle vendite. Se poi ha anche fatto qualche bel contratto, ancora meglio.

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#5- Compensare gli scarsi risultati del reparto vendita con la tecnologia

Quando nelle piccole aziende agenti e rappresentanti portano scarsi risultati, si tende a compensare tali performance implementando sistemi e tecnologie di vendita, nella speranza di aiutare le risorse a riscuotere più successo.

Detto questo, come spiega l’amministratore delegato di SalesBuzz.com Michael Pedone, la tecnologia di vendita diventa un buon investimento solo nel momento in cui si hanno a disposizione dei bravi venditori. Destinare del denaro in progetti del genere senza prima affinare le competenze dei collaboratori, porta solo un inesorabile spreco di denaro.

Il modo migliore per ovviare a problematiche del genere è quello di concentrarsi prima sulla ricerca di professionisti abili e poi sulla messa a loro disposizione di strumenti e tecnologie prestanti, che permettono a chi le utilizza di migliorare i propri risultati.

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#6- Fornire un’inadeguata formazione sulla vendita

Se l’agente di commercio operante in una grande azienda è addestrato seguendo procedure e step specifici, quello dell’azienda più piccola viene in molti casi solo istruito sulle caratteristiche del prodotto-servizio da proporre.

Abitudini del genere portano, secondo l’autrice del bestseller No More Cold Calling Joanne Black, la creazione di commerciali preparati a livello teorico, ma per nulla capaci di gestire situazioni concrete come gli appuntamenti con possibili clienti.

Per evitare situazioni simili, si consiglia di educare ogni nuovo venditore, spiegandogli (prima di scendere in campo) quali problematiche potrebbe dover affrontare, come approcciare con il pubblico e cosa dire a seconda delle circostanze: in poche parole, bisogna insegnare davvero a gestire una reale conversazione d’affari.

Questi i 6 principali errori commessi delle piccole e medie imprese che assumono agenti e rappresentanti: sbagli più o meno diffusi, da evitare con la massima attenzione!

Nasco a Milano nel 1985 e il primo ricordo di scuola è il quaderno coi temi d’italiano che ancora conservo. Frequento il liceo artistico a Padova, ma passo intere giornate a scrivere racconti sugli ...

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