Nella gestione aziendale non è solo fondamentale prendere le giuste decisioni, applicare le corrette strategie o avere la giusta mentalità imprenditoriale. Una buona gestione parte soprattutto dalla continua verifica dell’andamento aziendale e dalla costante raccolta dei giusti dati?
L’ideale mentalità imprenditoriale, per un’attività nascente o una piccola media impresa, si fonda sulla costante attenzione rivolta a 6 indicatori base dell’andamento dell’azienda per migliorare le performance dell’attività.
#1 – I costi per l’acquisizione della clientela
Anche se è risaputo che per fare soldi bisogna spenderne, quanti sono i titolari che sanno con certezza qual è il costo di acquisizione di un cliente?
Eseguire un’analisi aziendale del genere non è certo sempre una cosa semplice e senza dubbio i business online sono facilitati nel farlo grazie alla maggiore tracciabilità e riconducibilità dei costi insiti nella natura del web. Avere una stima più o meno veritiera del suddetto dato serve a comprendere se il denaro investito per attirare nuovo pubblico viene effettivamente coperto (ampiamente si spera) dalle entrate generate grazie all’acquisizione di nuovi clienti.
Un buon modo per procedere potrebbe essere quello di prendere come punto di riferimento un periodo di 90 giorni ed analizzare scrupolosamente le uscite, le entrate, il numero di nuovi clienti acquisiti e, più in generale, tutti quei fattori statistici volti a dare un’idea chiara della situazione presente: se i costi sono superiori rispetto ai guadagni, serve decisamente una manovra correttiva per ridurre lo sforzo economico.
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#2 – Guadagno medio generato dal singolo cliente
Nell’analisi aziendale questo dato definisce quanto vale ogni cliente per l’impresa e quanto egli paga nel corso del rapporto. La prima regola per ottenere un indice veritiero è quella di stimare il numero di vendite-interventi mediamente effettuate-richiesti dai consumatori nel giro di un anno ed analizzare il valore medio risultante: se le entrate prodotte mediamente dal singolo cliente sono inferiori rispetto ai costi di acquisizione del cliente e dei costi necessari a soddisfare le sue esigenze (tempo-forza lavoro impiegati per erogare il servizio), si dovrà intervenire subito per comprendere dove si trovano le falle nel sistema.
#3 – Tasso di abbandono
Quando si parla di gestione aziendale, il tasso di abbandono indica la percentuale di clienti che, per un motivo o per l’altro, sceglie di interrompere prima della conclusione il servizio richiesto.
Per calcolarlo basta semplicemente prendere come riferimento un certo lasso temporale (per esempio i soliti 90 giorni) ed analizzare sia quanti consumatori mediamente sospendono le prestazioni sia dopo quanto tempo scelgono di farlo. Se la durata media dei contratti firmati è di un anno ma le cessazioni anticipate risultano in crescita, questo potrebbe essere un campanello d’allarme che qualcosa di interno all’azienda o sul mercato sta erodendo la nostra capacità di soddisfazione del pubblico. Potrebbe trattarsi di un nuovo concorrente con un’offerta migliore, un problema riguardante l’assistenza del cliente oppure un’inefficienza del gruppo commerciale.
Per analizzare la situazione, un buon metodo potrebbe essere quello di proporre interviste e sondaggi periodici che permettano di capire gli eventuali problemi riscontrati dalla clientela. Per quanto riguarda invece il monitoraggio del mercato, un buon metodo non particolarmente oneroso è quello di aggiornare l’analisi della concorrenza almeno con scadenza annuale.
#4 – Denaro in cassa (liquidità)
Chi dimostra di possedere una buona gestione aziendale, è sempre molto attento alla liquidità aziendale: un conto semplice che può essere fatto alla fine di ogni mese o trimestre dopo aver considerato tutti i costi di gestione del business (dipendenti, fornitori, tasse, bollette, ecc.), per comprendere quanto budget è disponibile anche in previsione di eventuali investimenti futuri. Fondamentale è che il denaro “in cassa” sia sempre sufficiente a mantenere in attività l’impresa senza costringerla ad esposizioni finanziarie pericolose o a lavorare producendo debiti.
#5 – Traffico online
Chi gestisce un’attività online o comunque si trova ad avere dalla rete un apporto non secondario alla propria attività, deve eseguire un’analisi aziendale volta a definire con esattezza la provenienza del traffico di utenti che arriva al sito da motori di ricerca, pagine dei Social Network, pubblicità in rete, ecc; e cercare di comprenderne al meglio le dinamiche d’acquisto o contatto. Un buon sistema per capire quante persone visitano un certo web site è sicuramente quello di utilizzare strumenti come Google Analytics, che rappresenta un software specializzato nel monitoraggio degli accessi in rete. Grazie a questo strumento è, per esempio, possibile capire se gli utenti arrivano:
- in modo diretto (digitando il nome effettivo del sito);
- da referal (tramite altri siti);
- da organico (cercando il sito per parole chiave e trovandolo tra i risultati dei motori di ricerca);
- da Social Network (Facebook, Twitter, Linkedin, Google+, ecc.);
- da dove vengono i clienti migliori;
- ecc….
#6 – Ritorno d’investimento per singolo progetto
Affinché l’andamento aziendale possa risultare sempre positivo, è importante fare in modo che tutti i progetti gestiti generino ritorni: se il servizio erogato per un cliente costa in forza lavoro più di quanto guadagnato dallo stesso, si verifica una situazione di perdita che può, per esempio, essere arginata impiegando meno personale o velocizzando le tempistiche esecutive. Il ritorno d’investimento, denominato ROI in linguaggio tecnico, è fondamentale anche, se applicato a tutti i progetti e tutte le iniziative, per stabilire delle asticelle con cui comparare storicamente le attività aziendali. ES: iniziative pubblicitarie, iniziative commerciali, ecc…
Questi i 6 indicatori che devono essere presi in considerazione per garantire ad ogni business una sana e basilare gestione aziendale: parametri di riferimento capaci di assecondare lo sviluppo idelle imprese, evitando di farle incorrere in problematiche difficili da affrontare.
Scopri cos’è e come si fa la Prima Nota
Nasco a Milano nel 1985 e il primo ricordo di scuola è il quaderno coi temi d’italiano che ancora conservo. Frequento il liceo artistico a Padova, ma passo intere giornate a scrivere racconti sugli ...
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