La fiducia delle imprese : i dati ISTAT di gennaio 2018

Le rosee aspettative che l’indagine Istat del mese di dicembre 2017 aveva sollevato, devono essere ridimensionate. Ma la situazione non è così drastica come può sembrare

La fiducia delle imprese: i dati dell'analisi ISTAT di gennaio 2018
 

“Anno nuovo, vita nuova” recita la saggezza popolare, e chissà quante volte anche noi lo abbiamo recitato come un mantra. Tante volte però, è la speranza a dettare queste nostre parole, e non effettive prove di fatto. Tant’è vero che le rosee aspettative che l’indagine Istat sulla fiducia delle imprese italiane del mese di dicembre 2017 aveva sollevato, devono ora essere ridimensionate.

Come rilevato dall’indagine Istat sulla fiducia delle imprese di gennaio 2018, siamo di fronte a una, seppur lieve, contrazione. Questa diminuzione del clima di fiducia ha intaccato tanto i consumatori quanto le imprese italiane, riportando la situazione ai valori registrati a settembre.

Questo tipo di rilevazione statistica serve per misurare con metodi scientifici la fiducia che consumatori e imprese dimostrano nei confronti del mercato. Notoriamente la fiducia è un qualcosa di impalpabile e difficilmente quantificabile con un numero; non a caso queste indagini vengono definite “qualitative” e hanno lo scopo di raccogliere indicazioni sullo stato corrente delle principali variabili aziendali e sulle relative aspettative a breve termine (3 mesi). Per questo l’Istat, l’istituto nazionale di statistica, ogni mese predispone cinque indagini rivolte agli individui fisici e alle imprese di quattro settori economici. Quello che si ottiene, dopo aver destagionalizzato i dati per eliminare le oscillazioni dovute a particolari eventi, dopo averli sottoposti a una media aritmetica e riportati in base 2010, sono informazioni circa l’andamento dei consumi (per gli individui) e delle produzioni (per quanto riguarda le imprese).

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Come abbiamo accennato, i dati di gennaio 2018, quindi, ci riportano vicini ai valori di settembre 2017, ma la situazione non è così drastica come potrebbe sembrare. In alcuni casi il clima di fiducia rilevato ha perso solo pochi punti, talvolta solo percentuali. I crolli più decisi sono ben pochi. Per quanto riguarda il clima di fiducia dei consumatori, infatti, si passa dai 116,5 punti registrati a dicembre, ai 115,5 di gennaio 2018.

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I dati sulla fiducia per le imprese di servizi

Più profonde le variazioni del clima di fiducia delle aziende, il cui indice composito (cioè la media dei dati raccolti nei quattro settori) passa dai 108,7 punti di dicembre, ai 105,6 di gennaio. A incidere in modo considerevole è il peggioramento della fiducia delle imprese di servizi. Per le 2.000 aziende campione del settore dei servizi di mercato i giudizi sugli ordini sono in crescita (da 8,5 a 9,6), ma si tratta di un aumento che poco può di fronte al calo drastico delle attese sugli ordini (da 17,2 a 7,1), unito al ridimensionamento più contenuto delle attese sugli ordini. Per questi fattori l’indice di gennaio del clima di fiducia delle imprese dei servizi è sceso da 108,7 a 105,7 punti.

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La fiducia del settore manifatturiero

Il settore manifatturiero, dal canto suo, ha registrato una certa tenuta, portando a casa un clima di fiducia con un leggero calo (da 110,3 a 109,9 punti). In questo frangente hanno influito maggiormente il peggioramento dei giudizi sugli ordini e le scorte di magazzino giudicate in accumulo. Le attese di produzione di gennaio, di contro, hanno registrato un miglioramento di un punto rispetto a quelle di dicembre.

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Situazione delle imprese di commercio al dettaglio

Anche per quanto riguarda le imprese di commercio al dettaglio, il calo è stato piuttosto contenuto: il clima di fiducia generale è sceso da 112,0 a 108,6 punti. Rimane stabile il saldo dei giudizi sulle vendite, ma è in diminuzione quello che riguarda le attese sulle vendite future. Le scorte di magazzino, invece, tornano a essere giudicate in accumulo.

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Il comparto delle imprese di costruzione

Buone notizie provengono, invece, dalle imprese di costruzione. Per le 700 imprese italiane selezionate come campione le attese di occupazione sono in crescita, mentre i giudizi sui sugli ordini e piani di costruzione sono in lieve calo. Tutto questo fa sì che l’indice di fiducia delle imprese di questo settore sia in crescita rispetto a quanto registrato a dicembre 2017 (da 127,1 a 129,2 punti).

Alla luce di quanto emerso da questa rilevazione Istat, non è ancora giunto il momento per affermare con convinzione che l’Italia è uscita dalla crisi, ma possiamo dire che sta percorrendo un buon cammino per lasciarsela alle spalle.

Fonte dati: Istat

Classe 83. Trevigiano di nascita ma Internettiano d’adozione. Non ho ricordi di casa mia senza un computer. La prima volta che ho messo piede sul web avevo 12 anni, Google ancora non esisteva e ci volevano ...

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