Ufficio in casa: 5 validi motivi per passare al coworking o trovare la prima vera sede dell’azienda

E’ il momento di abbandonare il tuo ufficio in casa? 5 validi motivi per farlo e scegliere tra coworking e sede aziendale

Ufficio in casa, coworking o sede: come fare per scegliere
 

Nonostante buona parte dei professionisti che decidono di mettersi in proprio o di avviare una StartUp, consideri l’eventualità di stabilire l’ufficio in casa come una pratica da sperimentare (almeno nel primo periodo) con l’obiettivo di risparmiare denaro, il fatto di ostinarsi a lavorare nell’ambiente domestico può diventare con il passare del tempo una delle cause principali di scarso rendimento.

Come ci insegna la fondatrice e CEO di CorpNet.com Nellie Akalp, esistono almeno 5 validi motivi per i quali, ad un certo punto, diviene necessario trasferire l’attività professionale dall’abitazione ad uno spazio adeguato tipo il coworking o un piccolo studio preso in affitto: ragioni più o meno specifiche che andremo subito a descrivere passo passo, così da comprendere quando fare il grande passo e convincersi a trovare un contesto adeguato dove svolgere i propri incarichi.

break-voice

#1- Presenza di troppe distrazioni

Condividere la sede dell’azienda con gli spazi casalinghi, spesso e volentieri, può significare, oltre che perdere tempo prezioso dietro ad un’infinita moltitudine di distrazioni (telefoni e campanelli che suonano, bucati da stendere, familiari da ascoltare, ecc.), anche ridurre le performance incidendo in modo negativo su fattori quali, ad esempio, la produttività, la qualità del servizio offerto o la relazione con clienti e parenti. Se è vero che in una simile situazione ci si può dedicare contemporaneamente a diverse questioni (lavorative e domestiche), è anche altrettanto vero che tutte vengono gestite in maniera pressapochista.

Easyfatt software fatturazione elettronica e gestionale
easyfatt

Oltre 100.000 Imprese e Professionisti semplificano la loro fatturazione con Easyfatt ogni giorno.

PROVALO GRATIS ORA

break-voice

#2- Difficoltà nel separare il lavoro dallo svago

Visto che, volenti o nolenti, ai giorni nostri siamo sempre più circondati da strumenti, tecnologie e dispositivi di ultima generazione dai quali risulta praticamente impossibile staccarsi, il fatto di avere l’ufficio in casa rende ancora più difficoltosa la separazione della sfera professionale da quella privata. Avendo nell’ambiente familiare tutto ciò che serve per procedere con lo svolgimento dei propri compiti e non sentendosi in dovere di rispettare alcun orario, ogni scusa diventa buona per rimettersi al computer in qualsiasi momento della giornata senza limiti.

break-voice

#3- Mancanza di spazio

Nel preciso momento in cui ci si rende conto del fatto che buona parte della struttura abitativa è sommersa dalle scartoffie dei progetti per i clienti, probabilmente è davvero giunta l’ora di prendere provvedimenti. Quando il materiale di lavoro arriva ad invadere gli spazi della casa condivisi con altri familiari (salotto, cucina, ecc.), diventa d’obbligo trasferire la collocazione dell’impresa presso un coworking o un ambiente similare.

break-voice

#4- Necessità di assumere collaboratori

Appena crescono i progetti da gestire e, si conseguenza, anche la mole di lavoro da svolgere, può subentrare l’esigenza di assumere dei dipendenti a supporto del titolare, che contribuiscano allo sviluppo dell’impresa. In casi del genere risulta praticamente impossibile mantenere in casa la sede dell’azienda per una semplice questione di sicurezza dei collaboratori stessi: tutti gli ambienti professionali dovrebbero infatti essere resi idonei allo svolgimento di mansioni lavorative con la stipula di specifici contratti assicurativi e con l’acquisizione di certificazioni ottenibili dopo aver frequentato dei corsi imposti a livello nazionale (una serie di cose che, di solito, in casa non vengono fatte).

break-voice

#5- Insofferenza nei confronti della solitudine

Nella stragrande maggior parte dei casi, avere l’impresa nel contesto domestico può portare il professionista a scarso contatto con il prossimo a provare un irrefrenabile senso di solitudine ed invidia nei confronti di chi opera in un ambiente frenetico-popolato da diverse persone. Se nel primo periodo in cui ci si mette in proprio è possibile soffocare questa percezione con l’entusiasmo della novità, dopo la fase iniziale diventa sempre più difficile convivere con l’isolamento e la lontananza dalla società.

Ora che abbiamo elencato le principali motivazioni per le quali si dovrebbe abbandonare l’opzione dell’ufficio in casa optando in favore di una soluzione differente, cerchiamo quindi di capire in base a quali fattori scegliere la nuova sede aziendale. Per trovare la soluzione migliore è opportuno chiedersi di cosa si ha effettivamente bisogno, così da poter individuare l’ambiente più adatto sia in termini di spazi che in termini di costi.

Leggi anche: Come scegliere la sede dell’azienda

A seconda delle esigenze personali, si dovrà preferire:

  • un capannone: quando sono presenti numerose scorte di articoli da vendere alla clientela o grandi attrezzature per produrre i prodotti proposti;
  • uno studio: quando c’è semplicemente bisogno di uno spazio tranquillo e lontano dagli svaghi domestici;
  • un coworking: quando prevale la necessità di lavorare a contatto con altri professionisti.

Questi i consigli di Nellie Akalp rivolti a tutti coloro i quali vogliano capire dove stabilire la sede dell’azienda: suggerimenti preziosi da seguire alla lettera per decidere se mettere l’ufficio in casa o altrove.

Nasco a Milano nel 1985 e il primo ricordo di scuola è il quaderno coi temi d’italiano che ancora conservo. Frequento il liceo artistico a Padova, ma passo intere giornate a scrivere racconti sugli ...

Vai agli articoli dell'autore >