Diventare imprenditore di successo: 7 dritte per il salto del mettersi in proprio

Per passare da dipendente a imprenditore non basta cambiare le abitudini, bisogna cambiare anche mentalità e approccio al lavoro

 

Il salto della barricata da dipendente a imprenditore può essere molto difficile. Mettersi in proprio implica molti cambiamenti nella mentalità e nelle abitudini di vita. Cosa fare per diventare un imprenditore di successo?

Ecco una serie di punti da affrontare quando ci si mette in proprio, “lezioni” necessarie a sviluppare una brillante mentalità imprenditoriale!

break-voice

Imparare a dire di no

Chi ambisce a diventare imprenditore di successo deve innanzitutto imparare a dire di no. Certo, se l’incarico precedente era quello del dipendente, forse si era abituati a rendersi disponibili per ogni richiesta, ma un approccio simile vestendo i panni del lavoratore autonomo o dell’imprenditore rischia di compromettere la propria carriera. Affinché questo non succeda, è importante impostare e seguire un ordine del giorno che soddisfi in primis le proprie priorità, senza temere di non assecondare abbastanza le esigenze altrui.

Leggi anche: Gestione aziendale: l’importanza di saper dire di no e 5 ottimi motivi per farlo

break-voice

Rinunciare alla perfezione

Spesso e volentieri diventare imprenditore significa anche rinunciare a quella perfezione tipica di chi deve dedicarsi a un unico compito. Se lavorando in una grande realtà si ha il lusso di poter gestire mansioni specifiche e accuratamente concordate in fase di assunzione, quando si avvia un’azienda (di solito) non ci si può permettere di curare in modo minuzioso ogni dettaglio, perché il quantitativo di attività da coordinare è piuttosto vasto e il perfezionismo rischia di essere un traguardo controproducente.

Easyfatt software fatturazione elettronica e gestionale
easyfatt

Oltre 100.000 Imprese e Professionisti semplificano la loro fatturazione con Easyfatt ogni giorno.

PROVALO GRATIS ORA

Per ottenere buoni riscontri quando si sceglie di mettersi in proprio bisogna partire dal duplice presupposto che qualcosa di fatto è meglio di qualcosa di perfetto e che più si spreca tempo con i particolari (specie se superflui) meno velocemente si fa crescere il business.

break-voice

Non temere di lavorare più ore di un dipendente

Il professionista con buona mentalità imprenditoriale è anche quello che accetta di aprire un’azienda, pur sapendo di dover probabilmente essere operativo ogni giorno più ore di un dipendente.

Nonostante alcuni lavoratori autonomi possano svolgere le loro attività in mezza giornata o da una spiaggia caraibica sorseggiando dei cocktail, in buona parte dei casi, chi vuole diventare imprenditore di successo deve sgobbare più ore del normale.

Il consiglio è quindi quello di scegliere un’attività che si ama e di ricordare sempre che i sacrifici fatti serviranno per concretizzare i propri sogni personali e professionali.

Leggi anche: Gestione del tempo: la guida ai metodi più efficaci

break-voice

Prepararsi a svolgere le mansioni più disparate

In genere, chi è alle dipendenze altrui non deve preoccuparsi contemporaneamente del fatto che il server funzioni, che i pavimenti in ufficio siano sempre puliti e che all’impianto di condizionamento venga fatta la corretta manutenzione. Tali preoccupazioni spettano di fatto a coloro i quali gestiscono le redini dell’azienda.

Il professionista intenzionato a diventare imprenditore deve sapere, prima di iniziare questo nuovo percorso, che lui stesso avrà la responsabilità di gestire l’intero business: certo, se ha la fortuna di essere affiancato già nella fase di avvio da persone di fiducia, può farsi supportare da loro, ma in molti casi la partenza è in solitaria e la disponibilità a svolgere più compiti non può assolutamente mancare.

break-voice

Essere disposti a sopportare l’isolamento sociale

Quando si lavora per un’azienda strutturata c’è la tendenza a lamentarsi continuamente di colleghi e dirigenti, ma quando si decide di mettersi in proprio ci si stupisce di quanto quegli stessi colleghi e dirigenti possano mancare anche solo per fare due chiacchiere.

Dato che, soprattutto durante i primi passi di un’attività in proprio, il nuovo libero professionista può sentirsi solo ed emarginato, per contrastare tali sensazioni deve fare cose come restare in contatto con i membri del vecchio team, lavorare qualche ora al giorno in un bar, affittare uno spazio in un coworking o partecipare a eventi di settore organizzati nei paraggi.

break-voice

Definire e rispettare un programma

Dimostrare buona mentalità imprenditoriale vuole anche dire imparare a organizzare il tempo in base alle necessità del proprio lavoro. E’ vero che molti professionisti scelgono di abbandonare il ruolo da dipendenti perché non sopportano più gli orari fissi e le pianificazioni eccessive, ma è anche altrettanto vero che per diventare imprenditore di successo bisogna darsi dei ritmi capaci di fare coesistere la sfera professionale e quella privata.

break-voice

Creare una base economica

Prima di buttarsi a capofitto nel mondo imprenditoriale è consigliabile crearsi una solida base economica che consenta di affrontare al meglio le spese iniziali senza doversi preoccupare costantemente della situazione finanziaria. Ciò aiuta ad affrontare la fase di avvio con maggiore tranquillità e permette di concentrarsi soltanto sullo sviluppo del nuovo business.

Leggi tutti gli articoli su: Mettersi in proprio

Nasco a Milano nel 1985 e il primo ricordo di scuola è il quaderno coi temi d’italiano che ancora conservo. Frequento il liceo artistico a Padova, ma passo intere giornate a scrivere racconti sugli ...

Vai agli articoli dell'autore >