Fattura elettronica PA: i problemi ancora da risolvere

E’ passato oltre un anno dall’introduzione della fatturazione elettronica verso la PA e molti sono ancora i problemi. La proposta Danea per la fatturaPA

Fattura elettronica PA: le cose che ancora non funzionano
 

La fatturazione elettronica verso la pubblica amministrazione è ormai un dato di fatto!

E’ passato oltre un anno dall’introduzione della tanto odiata fattura PA e 6 mesi dalla sua completa adozione da parte di tutti gli uffici pubblici centrali ed enti locali.

La fattura elettronica è il più grande successo (e unico?) nell’estenuante lavoro del Governo per digitalizzare i rapporti tra imprese e pubbliche amministrazioni. Al momento guardando nel dettaglio è probabilmente l’unico progetto, tra quelli inseriti nella celeberrima Agenda Digitale, che abbia visto la luce.

Quindi, la fatturazione elettronica verso la PA è un successo? E’ un opera di maestosa perfezione ed efficienza? Purtroppo, tralasciando ovviamente le molte critiche e i numerosi scontri tra aziende e PA, la fatturazione elettronica è un processo ancora in divenire e secondo noi perfettibile!

La fattura elettronica e tutto il processo di fatturazione palesemente soffre di una serie di vincoli e oneri che potrebbero essere alleggeriti e semplificati.

Problemi della fatturazione elettronica

Secondo Ernesto Belisario (avvocato massimo esperto di amministrazione digitale e membro del tavolo permanente dell’innovazione e dell’Agenda digitale presso Palazzo Chigi), al momento:

«l’obbligo della e-fattura verso la PA è stata una buona idea. La macchina sta funzionando ed è ormai a regime. Abbiamo imparato: meglio partire subito con uno switch off e poi fare correzioni incrementali dopo, con un ascolto attento delle parti».

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Su questo l’avvocato non ci trova assolutamente d’accordo. Come non smetteremo mai di ripetere, l’ascolto delle parti deve essere alla base dell’innovazione di un paese che vuole crescere in team facendo coincidere esigenze e bisogni di molti attori. Imporre uno switch-off per poi correre ai ripari è più simile ad un atteggiamento da padre padrone che l’approccio di uno stato che vuole essere partner di una crescita comune.

Software di fatturazione elettronica

Tralasciando le corse contro il tempo a cui sono state costrette le software house per mettere a disposizione dei propri clienti funzionalità software di fatturazione elettronica. Gli sviluppatori Easyfatt ne sanno qualcosa!

Dopotutto le cose erano partite abbastanza bene rispetto agli standard tipici dello Stato Italiano, il primo grosso intoppo però non si è fatto aspettare. A fine 2014 in zona Cesarini appare il decreto sullo Split Payment: un particolare meccanismo di assolvimento dell’Iva per le operazioni effettuate nei confronti della pubblica amministrazione, Stato o enti pubblici.

Lo split payment parte dal 1° gennaio, ma nessuno sà come e dove si applica, bisognerà attendere fino al 9 gennaio per avere i primi chiarimenti sull’applicazione e poi quasi fino a febbraio per capire come segnalarlo nella FatturaPA creando così un mese abbondante di errori, incomprensioni e confusione.

Leggi anche la guida ai Codici natura iva fattura elettronica

Conservazione digitale fatture

La conservazione delle fatture elettroniche è uno dei più fastidiosi adempimenti collegati alla fatturazione elettronica. Non si capisce per quale motivo le aziende siano obbligate a mandare in conservazione sostitutiva (per garantirne l’integrità) le fatture inviate alla PA. Dato che le comunicazioni delle fatture elettroniche avvengono tramite SdI (Sistema di Interscambio) messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, perchè la conservazione sostitutiva non viene effettuata direttamente e gratuitamente dal portale dell’Agenzia? Non garantirebbe questo il massimo dell’integrità e dell’accessibilità alle informazioni sia alle imprese che all’AdE?

Cig e Cup: ovvero, Codice identificativo gara e Codice unico di progetto

Queste due sigle sono state uno dei punti più discussi in assoluto. Questi due campi da compilarsi nella fatturaPA sono necessarie appunto per identificare gara e progetto a cui la fattura è riferita e sono campi necessari per tracciare la spesa della PA.

Gli uffici pubblici rifiutano quindi le fatture che li omettono. Le aziende obiettano però che la fattura può essere rifiutata solo se fiscalmente non corretta e che CIG e CUP impattano sull’esigibilità della fattura, non sul suo valore fiscale.

Insomma, una vera e propria diatriba. Possibile che dopo quasi un anno e mezzo non si possa mettere fine alla questione dando una indicazione chiara e definitiva?

Allegati alla fattura elettronica

Cig e Cup non sono le sole “personalizzazioni” richieste. Soprattutto con l’ampliamento della fatturazione elettronica agli enti locali, si è fatta sempre più frequente una richiesta davvero poco sensata e giustificabile: allegare un file fattura in pdf o persino l’invio di una copia cartacea.

La richiesta proviene solitamente dalle amministrazioni dove la gestione del ciclo di fatturazione avviene ancora a mano per mancata integrazione dei sistemi. A nostro avviso questa è una condizione inaccettabile (ma come… le aziende sono obbligate ad adeguarsi e gli uffici pubblici possono continuare a registrare le fatture con il calamaio?!?). Non si può pretendere un’allineamento immediato da parte delle imprese per poi trovarsi oltre 6 mesi dopo l’ampliamento alla PA tutta con numeriosi uffici (soprattutto locali) ancora non integrati.

La completa integrazione degli uffici PA è probabilmente IL primo dei problemi da risolvere.

I numeri e il futuro

I dati che riguardano l’obbligo di fattura elettronica sono positivi e in continuo miglioramento. Dall’avvio del giugno 2014 al giugno 2015, oltre 10 milioni di fatture elettroniche sono state gestite dal Sistema di Interscambio. Sempre a giugno a fronte di una continua crescita degli invii si è toccato il valore di scarti più basso in assoluto.

La macchina sta funzionando insomma, ma i problemi come abbiamo visto sono ancora tanti. Per digitalizzare il paese e l’economia non basta la legge. Il principale requisito resta quel cambiamento di mentalità e di dinamica che trasformi le istituzioni in partner per le aziende per evolvere più rapidamente…e Insieme!

photo credit: Dawn Endico cc

Sono nata nel 1995 da un'idea a due passi da Padova. Sono dinamica, entusiasta e adoro creare soluzioni semplici per problemi complessi. Sono sempre sul pezzo e sono molto pignola, tanto che mi dicono ...

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