Gestione separata INPS 2023: cos’è, come funziona e chi deve iscriversi

Chi ha l’obbligo di iscriversi alla Gestione Separata, come procedere all’iscrizione e come fare il calcolo dei contributi e il versamento: tutti i dettagli.

Gestione separata INPS: cos'è e chi deve pagare i contributi - Danea
 

La Gestione Separata INPS è un particolare regime previdenziale che riguarda i liberi professionisti senza cassa, i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e altre categorie di lavoratori.

Vediamo nel dettaglio in cosa consiste la Gestione Separata, quali soggetti sono tenuti ad iscriversi, come procedere con le pratiche di iscrizione, come calcolare i contributi del 2023 e, infine, come fare il versamento.

Cos’è e come funziona la Gestione Separata INPS

La Gestione Separata è un fondo pensionistico finanziato con i contributi previdenziali obbligatori dei lavoratori assicurati. Nasce con la Legge n. 335/95 di riforma del sistema pensionistico con l’obiettivo, fra gli altri, di assicurare la tutela previdenziale a categorie di lavoratori fino ad allora escluse.

Alcune categorie di lavoratori sono tenute all’iscrizione a tale fondo e al versamento di contributi.

La Gestione Separata INPS può fornire ai propri iscritti una serie di prestazioni previdenziali, quali: assegno ordinario di invalidità e pensione di inabilità, pensione anticipata, pensione di vecchiaia, pensione di reversibilità e pensione indiretta.

Chi si deve iscrivere alla Gestione Separata INPS

Sono tenuti all’iscrizione alla Gestione Separata INPS e al conseguente obbligo contributivo i seguenti soggetti:

  • i lavoratori che forniscono collaborazione coordinata e continuativa (co. co. co.),
  • i collaboratori continuati e continuativi;
  • i venditori porta a porta (l’obbligo sussiste soltanto a decorrere dal momento in cui i compensi percepiti nell’anno superano il limite di euro 6.410,26);
  • i lavoratori autonomi titolari di partita Iva per i quali non è prevista una specifica cassa previdenziale;
  • i lavoratori autonomi occasionali (l’obbligo sussiste soltanto a decorrere dal momento in cui i compensi percepiti nell’anno superano il limite di euro 5.000);
  • gli associati in partecipazione con apporto di solo lavoro (l’obbligo non riguarda gli associati in partecipazione che apportano esclusivamente capitale ovvero sia capitale che lavoro).

NB: Vanno iscritti inoltre anche i professionisti con cassa previdenziale, nel caso in cui, ai sensi del regolamento  non siano iscrivibili e non versino il contributo soggettivo, ad esempio nel caso di un ingegnere che contemporaneamente all’attività professionale svolge anche attività di lavoro dipendente.

Altri soggetti tenuti ad iscriversi alla Gestione Separata INPS sono:

  • gli spedizionieri doganali non dipendenti;
  • i beneficiari di borse di studio per la frequenza ai corsi di dottorato di ricerca;
  • gli amministratori locali;
  • i beneficiari di borse di studio a sostegno della mobilità internazionale degli studenti (solo da maggio a dicembre 2003) e degli assegni per attività di tutorato, didattico-integrative, propedeutiche e di recupero;
  • i medici con contratto di formazione specialistica;
  • i Volontari del Servizio Civile Nazionale (avviati dal 2006 al 2008);
  • i prestatori di lavoro occasionale accessorio.

Iscrizione alla Gestione Separata INPS: come si fa

L’iscrizione alla Gestione Separata deve essere effettuata entro trenta giorni dall’inizio dell’attività.

È necessario scaricare dal sito dell’Inps l’apposito modulo scaricabile dal sito dell’Inps e compilarlo riportando:

  • i dati anagrafici;
  • il codice fiscale del lavoratore;
  • la data di inizio attività;
  • il tipo di attività svolta.

Il modello così compilato può essere inviato per via telematica oppure tramite il Contact Center Multicanale dell’Istituto; confermata l’iscrizione e completata la registrazione, è possibile stampare la ricevuta.

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Calcolo dei contributi dovuti alla Gestione Separata e versamento

Esistono diverse modalità di calcolo del contributo previdenziale:

  • Liberi professionisti senza cassa: la base imponibile previdenziale è ottenuta come differenza tra i compensi percepiti e le spese sostenute. Il contributo alla Gestione Separata viene calcolato applicando le aliquote vigenti nell’anno di riferimento entro il massimale previsto per l’anno stesso. L’intero contributo è a carico del professionista.
  • Lavoratori autonomi occasionali: l’imponibile previdenziale corrisponde al compenso lordo erogato al lavoratore, dedotte le eventuali spese a carico del committente (al superamento del limite di euro 5.000 euro).
  • Collaborazioni coordinate e continuative: i contributi sono assimilati a quelli di lavoro dipendente e sono divisi tra committente (2/3) e collaboratore (1/3). Tuttavia, l’obbligo di versamento grava esclusivamente sul committente, che tratterrà dalla busta paga del collaboratore la quota a carico di quest’ultimo.

Il versamento dei contributi va eseguito, tramite il modello F24, alle scadenze fiscali previste per il pagamento delle imposte sui redditi.

Inoltre, è bene precisare che, in considerazione del fatto che per questo tipo di Cassa non è previsto un reddito minimale dal quale partire per versare obbligatoriamente i contributi previdenziali, questi ultimi sono pagati esclusivamente in base al reddito.

NB: Si ipotizzi ad esempio che un professionista sprovvisto di cassa di previdenza e quindi iscritto alla Gestione Separata abbia percepito compensi nell’anno per euro 4.500 ed abbia sostenuto spese per complessivi euro 4.500: il reddito sarà pari a 0 e nessun contributo dovrà essere versato.

Gestione Separata INPS 2023: aliquote, massimali e minimali di reddito

La circolare INPS n° 12 del 1 febbraio 2023 stabilisce l’impostazione per le aliquote minimali e massimali di reddito per collaboratori e professionisti iscritti alla Gestione Separata.

Va ricordato che sono in vigore anche le seguenti aliquote contributive aggiuntive:

  • 0,72%: per la tutela della maternità̀, agli assegni per il nucleo familiare, alla degenza ospedaliera, alla malattia e al congedo parentale.
  • 1,31% a copertura dell’indennità di disoccupazione involontaria DIS-COLL.

Aliquote Gestione Separata

Le aliquote possono essere riassunte nelle seguenti tabelle.

Liberi professionisti Aliquota 2023
Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie 26,23 % (25,00 IVS + 0,72 aliquota aggiuntiva + 0,51 ISCRO)
Soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria 24% (24,00 IVS)

 

Collaboratori e figure assimilate Aliquota 2023
Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali
è prevista la contribuzione aggiuntiva DIS-COLL (indennità di disoccupazione mensile)
35,03% (33,00 IVS + 0,72 + 1,31 aliquote aggiuntive)
Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali
non è prevista la contribuzione aggiuntiva DIS-COLL (indennità di disoccupazione mensile)
33,72% (33,00 IVS + 0,72 aliquota aggiuntiva)
Soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria 24% (24,00 IVS)

 

Massimali e minimali

Le aliquote indicate si applicano tali aliquote si applicano facendo riferimento ai redditi conseguiti dagli iscritti alla Gestione Separata fino al raggiungimento del massimale di reddito che per l’anno 2023 è stato fissato ad € 113.520,00.

Il reddito minimale, invece, è stabilito ad € 17.504,00. Di conseguenza, agli iscritti viene accreditato l’intero anno con un contributo annuo di:

  • € 4.200,96 per coloro che applicano l’aliquota al 24%
  • € 4.591,30 (di cui € 4.376,00 ai fini pensionistici) per i professionisti che applicano l’aliquota del 26,23%;
  • € 5.902,35 (di cui € 5.776,32 ai fini pensionistici) per i collaboratori e le figure assimilate che applicano l’aliquota del 33,72%;
  • € 6.131,65 (di cui € 5.776,32 ai fini pensionistici) per i collaboratori e le figure assimilate che applicano l’aliquota del 35,03%.

Dottore Commercialista e Revisore contabile a Trieste, se mi avessero domandato ai tempi dell’università “cosa farai da grande” non avrei mai risposto “il dottore commercialista”: ed invece ...

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