Le Partite IVA in Italia: la nuova ricerca di Fatture in Cloud

L’indagine condotta su oltre 500.000 clienti offre una panoramica sulle esperienze e prospettive dei lavoratori autonomi italiani. Ma i risultati si inseriscono in un progetto ancora più ambizioso.

 

Il numero delle Partite IVA in Italia si attesta sopra la media europea, con un tasso del 21,8% rispetto ad una media complessiva del 14,5%*.

La presenza di un così elevato numero indica una notevole propensione all’imprenditorialità e alla libera professione, un fenomeno che può essere attribuito a vari fattori.

È interessante capire come i lavoratori autonomi italiani vivono la loro condizione, e come affrontano le sfide che la loro attività li porta ad affrontare.

Fatture in Cloud, soluzione del gruppo TeamSystem, ha voluto sondare come questi vivono la loro professionalità, mettendo in campo un sondaggio effettuato su oltre 500.000 clienti.

La ricerca si è concentrata sulle motivazioni che spingono i lavoratori autonomi ad aprire una Partita IVA, le sfide che affrontano lungo il percorso, le percezioni in merito al divario retributivo di genere e alle figure professionali legate alla gestione della loro attività, come commercialisti e revisori contabili.

Lo studio, inoltre, include un focus sui più giovani, i nuovi iniziati nel mondo dell’imprenditorialità e che rappresentano il futuro del mondo della libera professione.

I risultati della ricerca in un’infografica

I risultati dello studio consentono di cogliere le sfumature e le dinamiche che influenzano la vita e la professionalità delle Partite IVA italiane.

Emergono preoccupazioni legate alla stabilità economica, alle questioni fiscali e normative, nonché all’equilibrio tra vita professionale e personale, ma non mancano segnali di speranza, soprattutto tra le nuove generazioni, che dimostrano una forte determinazione nell’affrontare le sfide e realizzare i propri obiettivi.

Gli esiti della ricerca sono raccolti in una pratica infografica.
Guarda l’infografica >>

Di seguito le principali evidenze emerse.

1. La scelta di aprire Partita IVA è quasi sempre libera e spontanea.

La scelta di avviare una nuova attività non sempre avviene in modo libero. Spesso, molte persone si trovano costrette ad aprire Partita Iva da condizioni di mercato ostiche o per la natura intrinseca della professione che svolgono.
Tuttavia, non è questo quello che caratterizza il tessuto sociale italiano, dove, fortunatamente, il 61,2% dei lavoratori autonomi ha scelto di aprire Partita IVA per scelta spontanea.

Il sentimento generale nei confronti del lavoro autonomo è positivo, tanto che un 72,9%, ritiene che il lavoro autonomo consenta di avere maggiori opportunità di crescita e realizzazione.

2. Le soluzioni di tutela statali generano scarsa fiducia.

I liberi professionisti e gli imprenditori italiani preferiscono tutelarsi in autonomia, sia in ambito sanitario che previdenziale e assistenziale. Oltre il 50% degli intervistati, infatti, ha attivato un fondo pensionistico e/o un’assicurazione sanitaria privata.

Anche le forme di tutela in caso di disoccupazione sono poco conosciute e sfruttate: solo un esiguo 18,2% dei partecipanti all’indagine dichiara di essere al corrente di tali misure, e solo il 6,3% tra questi ha richiesto un sussidio di disoccupazione almeno una volta.

Si evidenzia quindi un diffuso scetticismo verso i meccanismi di sostegno governativi, un dato preoccupante in quanto lascia potenzialmente esposti a rischi e incertezze i lavoratori autonomi.

3. Il commercialista come figura centrale

Secondo l’indagine, il 65,2% dei partecipanti ritiene che sia impossibile avviare un’attività senza il supporto di un commercialista, un Centro di Assistenza Fiscale (CAF) o un’associazione di categoria.

Gli intervistati ritengono fondamentale la figura del commercialista per aprire Partita Iva e la ritengono centrale anche per accompagnare i liberi professionisti e gli imprenditori lungo tutto il percorso.

Le Partite IVA italiane sono consapevoli che il quadro normativo, fiscale e amministrativo è molto complesso, e far affidamento su un commercialista è essenziale per affrontare le sfide burocratiche in modo efficiente e guadagnare tempo prezioso per concentrarsi sullo sviluppo del proprio business.

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4. Il divario retributivo di genere è ben percepito, soprattutto tra le lavoratrici

La percezione di discriminazione in termini di guadagni sul lavoro è differente tra uomini e donne. Infatti, se nei lavoratori maschi la percezione di disparità è sentita solo per il 36,7% degli intervistati, la percentuale sale al 47,8% quando i soggetti sono le donne lavoratrici.

Questo suggerisce l’esistenza di ostacoli e disuguaglianze di genere all’interno del contesto lavorativo autonomo, che possono influire negativamente sulle opportunità di guadagno e sulla progressione professionale, soprattutto delle donne.

Ma l’obiettivo di un ambiente lavorativo equo e inclusivo dovrebbe andare anche oltre la parità salariale: si tratta di garantire pari opportunità di crescita, creare un clima di rispetto e collaborazione e promuovere politiche e pratiche che favoriscano la diversità e l’inclusione, obiettivi che, in Italia purtroppo sono ancora lontani dall’essere raggiunti.

5. La scarsa familiarità con i mezzi di promozione online

Nonostante l’ampia disponibilità di mezzi pubblicitari digitali, il passaparola si conferma essere il metodo più diffuso tra le Partite IVA italiane per l’acquisizione di nuovi clienti.

I risultati della ricerca di Fatture in Cloud, mostrano come le connessioni personali e le raccomandazioni interpersonali continuino a svolgere un ruolo di rilievo nel determinare il successo o l’insuccesso di un’attività.

Le ragioni di questo scetticismo nei confronti degli strumenti digitali potrebbero essere diverse: dal carattere estremamente consolidato del passaparola all’interno del Paese, ad una mancanza di familiarità con gli strumenti digitali, fino ad una effettiva sfiducia nei loro confronti.

L’utilizzo strategico di mezzi pubblicitari digitali, tuttavia, potrebbe fungere da valido supporto per le Partite IVA italiane, aiutandole a raggiungere pubblici più ampi e mirati e ampliando di conseguenza le opportunità di business.

6. Le nuove generazioni e la voglia di cambiamento.

Con l’avvento della Generazione Z, si sta assistendo a una trasformazione significativa nel mondo del lavoro. L’idea tradizionale di un posto fisso sta progressivamente cedendo il passo a nuove prospettive.

I giovani di oggi aspirano ad aprirsi una Partita IVA per intraprendere una carriera autonoma principalmente per due motivi: diventare imprenditore oppure seguire una propria passione.

Uno dei fattori di forte appeal per le giovani Partite IVA è costituito dal fatto di poter scegliere con maggiore libertà orari e luoghi lavorativi, un dato che dimostra una voglia di cambiamento e di andare contro agli schemi tradizionali che hanno caratterizzato sin d’oggi il mondo del lavoro.

Scopri tutti i risultati della ricerca nell’infografica
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La raccolta di contenuti dedicati alle nuove Partite IVA

Lo studio riportato si inserisce in un progetto più ampio portato avanti da Fatture in Cloud, ovvero una raccolta di guide e contenuti gratuiti dedicati a tutti coloro che si stanno accingendo ad aprire la Partita IVA.

Lo spazio ha l’ambizione di divenire il punto di riferimento per tutti coloro che desiderano avviare una nuova attività con la giusta serenità e consapevolezza, offrendo contenuti utili espressi in un linguaggio semplice e accessibile, così da consentire anche chi non ha esperienza nel settore di assimilare in modo efficace le nozioni fondamentali.

All’interno è possibile trovare una serie di contenuti, tra cui:

  • una serie di video con professionisti esperti in ambito burocratico e fiscale
  • una pratica guida testuale scaricabile di oltre settanta pagine.

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*Fonte dati sul numero di Partite IVA in Italia: Oecd

Sono nata nel 1995 da un'idea a due passi da Padova. Sono dinamica, entusiasta e adoro creare soluzioni semplici per problemi complessi. Sono sempre sul pezzo e sono molto pignola, tanto che mi dicono ...

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