Hai deciso che è finalmente giunto il momento di metterti in proprio e lasciare il tuo posto di lavoro. Hai in mente un’idea di business vincente e pensi sia giunta l’ora di concretizzarla mettendoti in proprio.
Il tuo entusiasmo è alle stelle, ma non mancano anche i timori.
Chi lascia la strada vecchia per quella nuova sa quel che perde e non sa quel che trova.
In quanti te l’hanno detto? Quanto ti ronza in testa questo maledetto vecchio adagio?
È tutto perfettamente comprensibile. Quando sei in procinto di aprire un’attività e metterti in proprio l’ultima cosa da fare è comportarsi in modo precipitoso, prendendo decisioni affrettate, perché l’impulsività in questi casi può avere conseguenze drammatiche. Molto meglio mettersi a tavolino, e stilare una bella lista dei vantaggi e degli svantaggi che comporterebbe abbandonare il tuo attuale lavoro.
Se questa prima valutazione non cambierà la tua intenzione, dovrai comunque valutare una serie di cose prima di lasciare il tuo attuale impiego.
Per aiutarti a prepararti al tuo primo giorno da imprenditore, eccoti una lista delle 10 cose che non puoi non fare prima di abbandonare il tuo posto di lavoro e iniziare la tua carriera imprenditoriale.
Indice dei contenuti
- 1 Fare ricerca e documentarsi
- 2 Scegliere il miglior commercialista per te e la tua attività
- 3 Redigere un business plan
- 4 Individuare le opzioni di finanziamento
- 5 Definire la forma giuridica del tuo business
- 6 Sfruttare le tue risorse
- 7 Lasciare il posto di lavoro mantenendo buoni rapporti
- 8 Non trascurare i dettagli
- 9 Scegliere la giusta sede
- 10 Mettere a punto un tuo portfolio o curriculum
- 11 E per concludere…
Fare ricerca e documentarsi
La tua nuova attività imprenditoriale inizia ben prima di lasciare il tuo attuale posto di lavoro.
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Prima di aprire il tuo ufficio o inaugurare il tuo negozio, sarà bene che tu abbia svolto le dovute ricerche. Devi essere sicuro di offrire un prodotto o un servizio di cui conosci perfettamente i punti di forza e i punti deboli, che sia unico e soprattutto, che sia vendibile.
Il lavoro di ricerca che devi aver fatto a monte deve includere almeno questi punti:
- Imparare tutto quello che c’è da sapere sul tuo prodotto o servizio;
- Identificare e conoscere il tuo target di mercato;
- Studiare i tuoi competitor;
- Selezionare le persone che comporranno il tuo team;
- Individuare i canali e le strategie di mercato più adatti ed efficaci.
Scegliere il miglior commercialista per te e la tua attività
Può sembrare strano ma la scelta del commercialista è una delle prime cose che dovresti fare quando decidi di metterti in proprio. La scelta del professionista giusto fin dai primi passi può aiutarti a risparmiare un bel po’ di soldi e a partire con il piede giusto.
Non accontentarti di scegliere l’unico che conosci in fondo alla strada, e non pensare che il commercialista sia un semplice contabile che ti aiuterà con le tasse. Prenditi del tempo per una scelta accurata, perchè il commercialista è il tuo primo partner nella tua avventura
Leggi anche: Cosa fa il commercialista? 5 cose che forse non sai.
Redigere un business plan
Una svolta effettuare le tue ricerche, dovrai metterle nero su bianco. Redigere un business plan prima di avviare un’impresa è fondamentale, anche perché è un documento che potrai o dovrai presentare a eventuali finanziatori, investitori, partner, soci.
In genere, un buon business plan include:
- un executive summary, ovvero una sintesi del progetto;
- una descrizione dell’azienda;
- obiettivi, vision e mission;
- un’analisi del mercato in cui ti appresti ad entrare;
- la strategia che intendi adottare per entrare nel suddetto mercato;
- la composizione del team che hai selezionato;
- un piano di marketing;
- un piano operativo;
- un piano finanziario;
- un’appendice con ulteriori informazioni più dettagliate.
Leggi la guida Danea al Business Plan: troverai spiegate tutte le informazioni che un buon business plan dovrebbe contenere.
Individuare le opzioni di finanziamento
Prima di considerare di dar vita ad un’impresa, devi avere ben chiara la tua situazione finanziaria. Non è facile condurre un’attività se a fine mese, dopo aver pagato affitto, bollette e fornitori resti con quattro soldi in tasca. Difficilmente potrai contare esclusivamente sui tuoi risparmi o sulla tua disponibilità finanziaria personale, ma anche nel caso potessi permettertelo, sarà bene valutare attentamente varie possibilità di finanziamento per la tua startup.
In genere, ci sono tre opzioni:
- Uno o più investitori;
- Le tue finanze personali;
- Un fondo o un riconoscimento per il tuo progetto.
In ogni caso, devi poterlo pianificare in anticipo, perché se non sarai in grado di ottenere il capitale necessario per iniziare, il tuo business rischia di restare bloccato ancora prima di partire o di arenarsi alla prima difficoltà.
Definire la forma giuridica del tuo business
Prima di abbandonare il tuo attuale lavoro devi avere strutturato la tua startup, iniziando con la sua forma giuridica.
Qual è la scelta più adatta alla tua realtà?
La scelta giusta è fondamentale per evitare costi inutili e gestire al meglio il tuo business, e vanno considerati diversi fattori. Nella scelta ti può essere di grande aiuto il confronto con il tuo commercialista.
La ditta individuale è certamente per molti versi la soluzione meno onerosa per avviare un’attività in proprio anche se da molti è interpretata come la più rischio e la più limitante. Non esiste però una forma giuridica migliore delle altre e la scelta dipende sempre da molti fattori.
Leggi anche: Aprire una ditta individuale, ovvero come aprire una nuova impresa individuale tra vantaggi, svantaggi e procedure
Le società di persone (semplice, in nome collettivo, o in accomandita semplice) non hanno obbligo di tenuta dei libri contabili e, in generale, sono sottoposte a un ristretto numero di adempimenti e formalità (ovvero, spese) dal punto di vista costitutivo. Anche in questo caso, però, i soci hanno responsabilità illimitata e rispondono con il proprio patrimonio personale per i debiti contratti dalla società.
Leggi anche: Differenze tra snc e sas (società in accomandita semplice)
Le società di capitali (Spa, Sapa, Srl, Srls) implicano una separazione netta tra il patrimonio della società e quella dei soci. Si tratta quindi dell’opzione più adatta quando l’attività comporta un rischio elevato e richiede in particolare elevati investimenti iniziali (tranne nel caso della Srls). Comportano costi di gestione più elevati e maggiori formalità amministrative rispetto alle altre forme giuridiche, e sono soggetti a maggiori obblighi organizzativi, come assemblea dei soci, consiglio di amministrazione, collegio sindacale, redazione di bilancio, ecc.
Maggiori dettagli sulle varie forme di società di capitali qui:
- Società per azioni (Spa)
- Società in accomandita per azioni (Sapa)
- Società a responsabilità limitata (Srl)
- Società a responsabilità limitata semplificata (Srls)
Sfruttare le tue risorse
Cerca di sfruttare al massimo le risorse che hai a disposizione, in termini di strumenti, persone, contatti. Se, ad esempio, conosci persone in grado di realizzare un sito web, prova a rivolgerti a loro per il tuo sito aziendale. Il vostro rapporto di conoscenza e fiducia potrà agevolarti nell’avere una migliore guida alle scelte iniziali e magari anche un trattamento economico di favore ;) .
Utilizza la tua rete di contatti e conoscenze anche per avere suggerimenti e consigli. La società di un tuo conoscente si trova bene con il suo commercialista? Perfetto, fatti dare il suo contatto e prova a rivolgerti a lui. Un tuo amico, dopo diversi anni di prove e ricerche si trova bene con un provider di servizi internet piuttosto che con un altro? Sfrutta la sua esperienza e scegli di conseguenza.
Non dimenticare, infine, il valore della formazione. Le prime risorse su cui puoi fare affidamento siete tu e il tuo team. Prevedi un piano di formazione che possa rendervi il più possibile autosufficienti e indipendenti da agenzie o consulenti esterni.
Leggi anche: Formazione del personale: cos’è e perché è importante
Lasciare il posto di lavoro mantenendo buoni rapporti
Abbandonare il tuo attuale lavoro senza un adeguato preavviso, lasciando incompiuti i compiti che ti erano stati assegnati, non mettendo chi prenderà il tuo posto nelle condizioni di proseguire il tuo lavoro, e magari passando gli ultimi tuoi giorni da impiegato lamentandoti e parlando male di tutti è inutile e controproducente.
Non è detto che le cose vadano come speri, e magari la tua avventura imprenditoriale non si rivelerà il successo che speravi. In tal caso aver mantenuto un buon rapporto con l’azienda in cui hai lavorato per anni, potrebbe offrirti una possibilità di salvezza.
Se invece tutto fila liscio, il tuo stesso ex datore di lavoro potrebbe diventare tuo cliente, o potrebbe comunque farti una buona pubblicità per inserirti più agevolmente nel mercato.
Tagliare i ponti, e farlo in malo modo, non è mai una buona idea, ricordalo.
Non trascurare i dettagli
Chi vuole diventare imprenditore è naturalmente propenso a pensare in grande, ma ci sono tanti piccoli dettagli che possono davvero fare la differenza nel mettere un’attività sulla buona strada. Piccole cose, ma importanti.
Ad esempio: quale o quali Social Media saranno più efficaci per promuovere il tuo business? Una volta identificati, con quali contenuti e ogni quanto tempo andranno aggiornati? Chi se ne occuperà? O ancora: hai sincronizzato il client di posta elettronica su tutti i tuoi device in modo da poter tenere sempre sotto controllo le email?
Hai pensato a come archiviare in modo ordinato scontrini, ricevute, bollette?
Hai studiato e definito un tuo eventuale logo? Sito, biglietti da visita, carta intestata ecc. sono ben coordinati?
Scegliere la giusta sede
Pensare di gestire il tuo nuovo business con un ufficio in casa, almeno finché non avrai ingranato, può sembrare la scelta più conveniente e sensata. Lo è, certamente, se riferita ad un breve lasso di tempo, ma non lo è affatto ragionando sul lungo termine.
Lavorare a casa propria implica un inevitabile compromesso tra la vita privata e quella professionale, con il concreto rischio di prendere pessime abitudini in grado di pregiudicare sia la qualità della tua vita che quella del tuo lavoro.
Cerca di separare le due cose prima possibile, e trovati uno spazio dedicato esclusivamente alla tua attività. Ci sono ormai moltissime opportunità di spazi condivisi in coworking, utili tra l’altro per instaurare ulteriori collaborazioni e partnership.
Leggi anche: Come e dove trovare uffici condivisi
Mettere a punto un tuo portfolio o curriculum
Credevi che metterti in proprio ti avrebbe evitato di dover presentare curriculum e referenze? Niente di più sbagliato.
Un riassunto delle tue precedenti esperienze, dei tuoi lavori più riusciti e del tuo background professionale è invece molto importante nella fase iniziale del tuo nuovo business, perché sarà la chiave per convincere i tuoi investitori, il tuo team, ed i tuoi primi clienti a credere in te, nel tuo progetto, e nel prodotto o servizio che proponi.
E per concludere…
Ricorda che lasciare un lavoro, ancor più se a tempo indeterminato (il famoso posto fisso) e mettersi in proprio è molto più impegnativo di quanto possa sembrare, ed è una scelta che va valutata molto attentamente in ogni suo aspetto.
Detto questo, seguendo questi suggerimenti potrai affrontare con maggiore sicurezza e determinazione quella che potrebbe rivelarsi la più importante avventura della tua vita.
In bocca al lupo!
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Classe 83. Trevigiano di nascita ma Internettiano d’adozione. Non ho ricordi di casa mia senza un computer. La prima volta che ho messo piede sul web avevo 12 anni, Google ancora non esisteva e ci volevano ...
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