Costruire nuovi rapporti commerciali, con fornitori, partner o clienti, è sempre un’operazione molto delicata. Il timore più grande è quello di iniziare una collaborazione che potrebbe non essere rispettata e generare delle perdite, economiche e non solo.
Contratti e documenti legali sicuramente aiutano a stabilire gli obblighi di ciascuno, ma il partner potrebbe non disporre dei fondi e delle risorse necessarie alla collaborazione.
Questo avviene, ad esempio, quando il cliente non è in grado di ripagare un credito commerciale che gli abbiamo concesso.
Come prevenire quindi questo genere di problema? La risposta è la valutazione dello stato di salute di un’azienda, prima di intraprendere il rapporto commerciale: un’analisi attenta e meticolosa di diversi indicatori.
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Cos’è lo stato di salute di un’azienda
Con stato di salute di un’azienda si intende la capacità di quest’ultima di sostenere e sviluppare la propria attività, di coprire le spese operative quotidiane e di rispettare gli impegni finanziari a lungo termine.
Si tratta, in altre parole, di una serie di indicatori fondamentali che possono dare un quadro generale riguardo le risorse e i fondi che il cliente o il fornitore hanno a disposizione, la loro capacità di gestione di questi ultimi e, in generale, la stabilità economica.
Se un’azienda è valutata in buona salute significa che è in grado di generare dalla propria attività e gestione i profitti necessari per finanziare le sue operazioni a lungo termine senza compromettere la sua stabilità economica.
Nel 2022 è stato introdotto il Nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, una normativa che ha reso ancora più importante il monitoraggio dello stato di salute da parte di clienti e fornitori.
Questa, infatti, mira specificatamente a prevenire le crisi aziendali, in quanto richiede alle imprese di adottare un approccio previsionale che permetta di rilevare tempestivamente i primi segnali di difficoltà.
Di fatto, sono obbligati quindi alla continua analisi degli indicatori patrimoniali e finanziari, così da individuare tempestivamente i sintomi di una potenziale crisi e permettere interventi correttivi prima che la situazione diventi irreversibile.
Per chi decide di intraprendere rapporti commerciali con suddette aziende, questa rappresenta una sicurezza in più, consapevoli che clienti e fornitori debbano prestare maggiore attenzione a certe criticità, ma resta comunque fondamentale fare una verifica prima di qualsiasi decisione.
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Perché è importante monitorare lo stato di salute di un’azienda partner
Sapere che le aziende partner sono tenute a prestare attenzione al proprio stato di salute aziendale è una sicurezza, ma non basta: prima di dar vita a qualsiasi tipo di rapporto è bene sempre effettuare una verifica. Ma perché?
Semplicemente perché un cliente che è tenuto ad anticipare le crisi finanziarie non è detto che non debba affrontarle o che non stia vivendo un momento di calo.
Esso, infatti, è tenuto a fornire i dati precisi della propria situazione e tentare di anticipare le difficoltà, ma queste possono comunque presentarsi.
È bene essere consapevoli che un cliente in difficoltà economica potrebbe ritardare i pagamenti o addirittura risultare insolvente, e questo compromette la liquidità e la gestione del capitale circolante della nostra azienda.
Allo stesso modo, un fornitore in cattive condizioni economiche potrebbe non essere in grado di rispettare i propri impegni, causando interruzioni nella catena di approvvigionamento e ritardi nella produzione.
Valutare la salute finanziaria di clienti e fornitori permette quindi di identificare in anticipo potenziali rischi prima che diventino problemi reali, così da adottare misure preventive e ridurre l’esposizione a situazioni critiche.
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Come capire se un’azienda è sana dal bilancio?
Quali sono i fattori determinanti che devono essere valutati ed esaminati da un’azienda prima di intraprendere un rapporto commerciale con un cliente o un fornitore? Quali sono gli indicatori di un buon stato di salute aziendale?
Il primo è il fatturato, ovvero il totale dei ricavi generati dall’impresa partner.
La crescita del fatturato nel tempo è spesso segno di un’azienda in espansione, ma è essenziale considerare anche l’utile, ovvero il profitto residuo dopo aver sottratto i costi operativi dai ricavi. Se un aumento del fatturato non si traduce in un aumento degli utili, potrebbe indicare che la crescita non è sostenibile.
Un altro elemento fondamentale è la solvibilità, ovvero quanto l’azienda è in grado di far fronte ai suoi debiti a lungo termine. Un’azienda è considerata solvibile quando le sue attività superano le passività, garantendo così la possibilità di onorare i propri impegni finanziari.
In egual maniera, anche la liquidità aziendale è un indicatore da tenere in considerazione. Essa riflette la capacità dell’impresa cliente o fornitrice di coprire le spese correnti, come salari, tasse e bollette, mantenendo un equilibrio tra entrate e uscite di cassa.
La redditività è un ulteriore indicatore chiave e può essere valutata attraverso 2 parametri:
- il ROI (Return on Investment), il quale misura il ritorno sugli investimenti effettuati. Se è positivo segnala che l’azienda sta generando profitti dai suoi investimenti.
- il ROE (Return on Equity) indica invece la redditività rispetto al capitale proprio dell’azienda: in questo caso, se positivo, riflette una buona gestione del capitale sociale
È bene poi prestare attenzione anche all’analisi dei flussi di cassa e del rendiconto finanziario, due indicatori che offrono una visione dettagliata delle variazioni di liquidità durante l’esercizio, permettendo di comprendere come l’azienda gestisce le risorse finanziarie.
La posizione finanziaria netta (PFN) valuta invece la sua esposizione debitoria rispetto alle risorse liquide e, per finire, il rating creditizio influisce sulla capacità dell’azienda di ottenere finanziamenti: se negativo può segnalare difficoltà nel rispettare gli impegni finanziari e ridurre la fiducia degli istituti di credito.
Gli indicatori in un unico documento: è possibile ed è vantaggioso
Gli indicatori da tenere in considerazione e valutare sono numerosi e talvolta difficili da reperire. Esiste però un modo vantaggioso e semplice per averli tutti inseriti in un unico documento.
Easyfatt, grazie al servizio integrato Business Information, ti consente di ottenere una visione chiara e completa della salute finanziaria dei clienti e fornitori con cui collabori, grazie a un report con tutti gli indicatori fondamentali.
Avere queste informazioni riunite in un unico documento non solo facilita la gestione quotidiana delle operazioni commerciali, ma consente anche di prendere decisioni sicure e tempestive.
Si tratta di uno strumento che permette sostanzialmente di monitorare in modo efficace lo stato di salute dei partner commerciali e di evitare di conseguenza potenziali rischi finanziari.
Sono nata nel 1995 da un'idea a due passi da Padova. Sono dinamica, entusiasta e adoro creare soluzioni semplici per problemi complessi. Sono sempre sul pezzo e sono molto pignola, tanto che mi dicono ...
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