Trend di Business 2022: 7 consigli per per far crescere la tua azienda

Far crescere il proprio business nel 2022 è possibile, ma per riuscirci è importante far leva sui trend che caratterizzano il mercato attuale: ecco quali sono.

7 consigli per per far crescere la tua azienda
 

A partire dal primo trimestre 2020, segnato dal lockdown per il contenimento della pandemia da Covid-19, l’imprenditoria italiana ha dovuto affrontare radicali cambiamenti, riorganizzandosi in base ai cambiamenti delle abitudini di acquisto dei clienti e in particolare alla crescita esponenziale dell’e-commerce.

Molti sono i settori ancora in difficoltà, in primis Turismo, Spettacolo ed Eventi, tuttavia per altre tipologie di business questi cambiamenti possono essere importanti opportunità di crescita. Vediamo, quindi, su quali trend un imprenditore può basare la crescita della propria azienda nel 2022.

1. Puntare sulla digitalizzazione

Come riportato dal report sull’E-commerce in Italia a cura di Casaleggio e Associati,

nel 2020 le aziende registrate al Registro imprese con codice ATECO 47.91.1 relativo al commercio online (primario o secondario) sono state 10.647, con una crescita del 50% rispetto al 2019. Prima della crisi pandemica, inoltre, le imprese dotate di un proprio e-commerce erano solo il 9%, mentre a fine 2020 hanno raggiunto il 17,2%. Infine, il 58% delle interazioni con i brand è avvenuto online, con un aumento del 17% rispetto al 2019, e oltre 16 milioni di italiani ritengono che il cambiamento delle proprie abitudini sia irreversibile.

L’evoluzione delle abitudini di consumo dei clienti e l’incremento della base utenti hanno quindi portato i brand ad adeguarsi.

Questi dati lasciano intuire quanto sia il momento migliore per investire nella digitalizzazione, seguendo i nuovi trend ed espandendo il proprio business oltre ai confini fisici e aprendosi a un pubblico virtualmente illimitato.

2. Attrarre talenti con strategia

La forza di un’impresa è data dalle persone che vi partecipano, e ogni imprenditore sa (o dovrebbe sapere) quanto sia importante avere la persona giusta nel posto giusto.

Purtroppo però, non sempre è facile attrarre e soprattutto trattenere un talento o una figura professionale di rilievo, senza contare il rischio che venga assunto da un competitor.

Creatività e flessibilità diventano quindi indispensabili quando, in particolar modo nel caso di una startup, le risorse economiche per accaparrarsi il professionista d’oro possono rappresentare un ostacolo.

Incentivi, benefit, opportunità di formazione e strumenti come il bonus di firma o il bonus di ritenzione fanno parte delle strategie che un imprenditore può mettere in pratica per rendere la propria azienda appetibile agli occhi del candidato, e creare una situazione di win-win in grado di soddisfare entrambe le parti.

3. Implementare nuovi metodi di pagamento

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Il lockdown e il piano cashless del 2019 hanno rivoluzionato le modalità di pagamento in Italia, con un conseguente incremento dei pagamenti digitali, che hanno superato un terzo del totale delle transazioni nel nostro Paese.
Sempre secondo i dati del report sull’e-commerce di Casaleggio e Associati, oggi gli italiani preferiscono pagare tramite:

  • carte di credito (44%);
  • carte prepagate/voucher (40%);
  • digital wallet (34%).
  • Il payment processor più utilizzato è PayPal (65% delle quote), seguito a lunga distanza da Stripe (23%).

Si registra anche un incremento dei pagamenti istantanei e dei sistemi di mobile payment, come ad esempio Satispay o app come Google Pay e Apple Pay.

È quindi necessario che l’imprenditore orientato alla crescita del proprio business offra ai propri clienti una vasta gamma di metodi di pagamento, dotandosi di strumenti spesso gratuiti o comunque disponibili a costi poco impegnativi ma che possono favorire i clienti nell’acquistare e pagare secondo il metodo che preferiscono.

4. Investire nella sostenibilità

I clienti sono sempre più consapevoli e attenti non soltanto al prezzo, ma anche a tematiche come la sostenibilità, intesa sia dal punto di vista ambientale che da quello sociale.

Negli ultimi anni sono molti i brand che hanno adottato politiche sostenibili, basti penare ai grandi marchi del Fashion che hanno eliminato le pellicce animali o le piume d’oca dalle proprie collezioni, o industrie che hanno abbandonato siti di produzione che sfruttavano il lavoro minorile. Sempre più PMI adottano strategie lean per limitare le emissioni di CO2, e anche l’attenzione al benessere psicofisico dei lavoratori è sempre più diffusa nelle aziende italiane.

La sostenibilità d’impresa è un insieme di politiche aziendali che porta un’azienda a perseguire una combinazione virtuosa delle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, definite dall’acronimo ESG:

  • E (Environmental): la riduzione dell’impatto dell’azienda sull’ambiente e sul territorio.
  • S (Social): l’impatto sociale positivo dell’azienda, concretizzabile nell’attenzione per le condizioni di lavoro e nel rifiuto di ogni forma di discriminazione.
  • G (Governance): le politiche di conduzione dell’azienda, che sono “sostenibili” quando vi è diversità nella composizione dell’amministrazione, contrasto a ogni forma di corruzione ed etica retributiva.

Questo si traduce sul medio/lungo periodo in una creazione di valore che rende l’azienda appetibile agli occhi di clienti, fornitori, finanziatori e stakeholders.

5. Adottare strategie di vendita omnicanale

A oggi non ci si può più permettere di indirizzare le vendite su di un unico canale, anche perché le opportunità di diversificazione sono ormai alla portata di tutti.

Ciò non vuol dire però che si possa andare “allo sbaraglio”, senza una strategia in mente: prima è necessario valutare cosa serve per aprire un e-commerce, poi quali strumenti utilizzare.

Aprire un negozio su Amazon o avviare uno store su Ebay vuol dire inserirsi in importanti canali di vendita che comportano un investimento in termini di tempo e denaro ma che può indubbiamente ampliare la portata del bacino di clienti.

Anche il Social Commerce ha registrato un notevole incremento, e molte PMI iniziano ad approcciarsi alla vendita online su questi canali per poi decidere di consolidarsi su di un sito e-commerce proprietario.

L’impulso principale a questo trend è stato dato dal lancio in modalità gratuita di Facebook Shop, seguito a pochi mesi di distanza da Instagram.

6. Imparare ad ascoltare meglio i clienti

Un’impresa cresce perché ha clienti. E sebbene sia importante avere sempre nuovi clienti, quelli che assicurano la stabilità di un’azienda sono quelli già acquisiti e fidelizzati, quelli su cui si può contare.
È quindi indispensabile mantenere il più stretto contatto con loro, anche pre e post vendita.

Alcuni strumenti possono risultare utili allo scopo, tra cui:

  • Un chatbot: i chatbot sono software che simulano le conversazioni umane, permettendo agli utenti di interagire come se stessero comunicando con una persona reale. Con i chatbot l’azienda rende più efficiente l’assistenza clienti: infatti, i chatbot risolvono veloclemente le questioni più comuni e indirizzano verso l’assistenza “in carne ed ossa” solo i problemi più complessi; dall’altro canto, l’utente riceve risposte immediate, 24h su 24 e 7 giorni su 7, spesso con un certo grado di personalizzazione della conversazione (che attenuano l’elemento “robotico”).
    Se fino a qualche tempo fa i chatbot richiedevano un costo sostenuto per essere implementati, oggi sono accessibili anche alle piccole attività: alcuni chatbot offrono la prova gratuita, per poi costare poche decine di euro al mese, e possono essere integrati facilmente all’interno del proprio sito web, oppure nella chat Messenger associata alla propria pagina aziendale di Facebook.
  • Una sezione FAQ: pubblicata sul sito web, offre ai clienti risposte alle domande più comuni.
  • Un account Whatsapp Business: permette ai clienti di dialogare con l’azienda tramite Whatsapp, app familiare a milioni di italiani, che la utilizzano quotidianamente.

È importante seguire il cliente anche dopo che ha effettuato l’acquisto, ovviamente in modo discreto e senza assillarlo. Ottenere il suo indirizzo email e inviare una newsletter periodica, chiedere una recensione sul prodotto acquistato e sul servizio offerto (spedizione, tempistiche, conformità del prodotto…), sono azioni che non soltanto fanno sentire il cliente “coccolato”, ma diventano uno strumento importantissimo per avere sempre il polso della situazione, capire i desiderata dei clienti e orientare le proprie strategie di vendita e marketing per poterli soddisfare al meglio.

7.Utilizzare un software gestionale

Un imprenditore dovrebbe potersi concentrare sulla crescita del proprio business, ma spesso deve occuparsi anche di tutta la parte fiscale e amministrativa dell’azienda.
Si tratta di operazioni e adempimenti che, soprattutto se non si hanno specifiche qualifiche in materia, possono comportare un grande dispendio di tempo ed energie, oltretutto con la possibilità di commettere errori che, a livello fiscale, possono portare a conseguenze anche gravi a livello di sanzioni.
Per questo sarebbe bene dotarsi di strumenti in grado di agevolare queste procedure, semplificandole e riducendo il margine di errore.

Esistono sul mercato diverse soluzioni che possono essere utili a un imprenditore, come ad esempio Danea Easyfatt.

Danea Easyfatt è un software completo che, oltre alla fatturazione elettronica, include anche la gestione di entrate, uscite, pagamenti e altri adempimenti fiscali. Inoltre, Danea si caratterizza per essere un gestionale per e-commerce, che permette di svolgere da un’unica interfaccia e in pochi clic operazioni quali: l’aggiornamento di prezzi e schede prodotto, l’importazione degli ordini, l’emissione di ddt e fatture. In più, grazie alla gestione a 360° del magazzino, l’imprenditore ha il massimo controllo delle giacenze e la tracciabilità di ogni prodotto.

Dal 2001 scrivo per siti internet e blog (passando per quelle che una volta erano le webzine, le community, ecc ecc). Lavoro in proprio come freelance e collaboro con diverse agenzie di comunicazione e ...

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