Due Diligence patrimoniale in ambito aziendale: cos’è e a cosa serve

La Due diligence Patrimoniale è un’indagine molto utile nel rapporto tra imprese in caso di crediti insoluti, per eseguire azioni legali mirate.

Due Diligence Patrimoniale aziendale
 

Nel rapporto tra imprese, la Due Diligence patrimoniale assume rilevanza in caso di crediti insoluti, aiutando l’azienda a capire su quali beni rivalersi, eseguendo un’azione legale mirata. Vediamo dunque in cosa consiste la Due Diligence, cos’è la Due Diligence patrimoniale e come permette di identificare il patrimonio aggredibile.

Definizione di Due Diligence

Si può definire Due Diligence come la procedura di verifica e di controllo di solito condotta da aziende o professionisti, atta a esaminare aspetti particolari relativi a Persone o Imprese, con finalità specifiche. Il termine deriva dal diritto anglosassone e che letteralmente significa “dovuta diligenza”.

A seconda delle esigenze, esistono diverse tipologie di Due Diligence che si differenziano generalmente a seconda della finalità. Quella che esamineremo in questo articolo è la Due Diligence patrimoniale.

Due Diligence patrimoniale per aziende: cos’è e quale scopo ha

La Due Diligence patrimoniale consiste in un’analisi mirata a definire la situazione patrimoniale, finanziaria e reddituale di un soggetto.

La finalità di questa analisi simile è, generalmente, definire la miglior strategia di recupero del credito, tramite l’azione di pignoramento dei beni aggredibili.

Il termine è quindi spesso utilizzato nell’ambito di procedimenti legali avviati da entità giuridiche (professionisti o imprese) che si trovano a dover recuperare un credito vantato legittimamente.

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La procedura si basa principalmente sulla raccolta di alcune informazioni patrimoniali relative a un’azienda o a un soggetto. In tal senso, la conoscenza degli asset mobili, immobili e “presso terzi” permette di condurre un’azione di recupero del credito in via legale, mirata ai soli beni in grado di soddisfare la pretesa del creditore, aumentando così le probabilità di “buon fine” dell’azione.

L’elaborazione di un report di Due Diligence Patrimoniale per imprese consente di sintetizzare tutte queste informazioni in un documento essenziale e lineare. L’analisi viene parametrata alla tipologia di soggetti, individuati in PERSONA FISICA e PERSONA GIURIDICA.

La Due Diligence patrimoniale nel rapporto tra imprese

Nell’ambito dei rapporti tra imprese, il rischio di credito deriva solitamente da forniture di beni o servizi, rimaste insolute. Questo rischio, detto di credito, rappresenta uno dei principali rischi per la liquidità e la stabilità finanziaria di un’impresa.

Presso le imprese più strutturate esistono figure specializzate, dette “credit manager”, dedicate a gestire il credito verso clienti.

Nei casi in cui un credito vantato resti insoluto, i tentativi di recuperarlo saranno dapprima in stragiudiziale (un tentativo “bonario” di recupero del credito attraverso i normali canali di comunicazione), quindi tramite una diffida e una successiva azione legale.

A tal fine è prassi comune informarsi prima di agire, per definire lo stato di attività dell’impresa, la situazione finanziaria e patrimoniale.

In questo contesto, una buona Due Diligence Patrimoniale, svolta sul soggetto debitore, aiuta l’impresa a capire su quali beni rivalersi, eseguendo un’azione legale mirata.

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Cosa contiene una Due Diligence patrimoniale su impresa

Prima di comprendere come è possibile esaminare un’impresa, è opportuno domandarsi di quale tipologia di impresa si tratta.

Nei casi di ditte individuali, o imprese di persone quali le S.N.C., S.A.S. ed S.S., i soci saranno anch’essi responsabili illimitatamente e quindi aggredibili. In questi casi è opportuno capire su quale soggetto agire, se l’impresa (persona giuridica) o l’imprenditore responsabile (persona fisica).

Nel caso in cui si scelga di rivalersi sull’impresa, esistono alcuni elementi che risultano aggredibili nell’ambito dell’azione di recupero del credito.

Le componenti di seguito descritte sono un riferimento valido anche per le società di capitali, quali le S.R.L., S.R.L.S., S.P.A., S.A.P.A. .

Va tuttavia premesso che, per rendere consultabile l’esito di un’analisi di questo tipo, è richiesta chiarezza nella relazione di ciascun elemento, che andrà rappresentato col grado di dettaglio strettamente necessario. Una Due Diligence Patrimoniale su Impresa può essere impostata “per sezioni”, in parte descritte di seguito.

1. Identificazione e stato di attività

Il processo di Due Diligence Patrimoniale parte sempre dalla identificazione corretta dell’impresa su cui eseguirla. Di solito per identificare correttamente un’impresa è sufficiente avere la partita iva valida, o la denominazione completa; in quest’ultimo caso, è opportuno accertare anche la località visto che la sola denominazione è soggetta a omonimie o fraintendimenti.

Una volta identificata l’impresa, verranno accertate le informazioni camerali connesse alla stessa in una forma completa e aggiornata.
Tra queste informazioni, l’indirizzo di Posta Elettronica Certificata gioca un ruolo chiave in quanto permette di scrivere ad un indirizzo elettronico legalmente rilevante, notificando correttamente al destinatario.

2. Negatività

Il processo dovrebbe includere il dettaglio di eventuali protesti, pregiudizievoli di conservatoria e procedure concorsuali relative all’Impresa stessa e ai suoi soci.
Nel caso di entità giuridiche che sono controllate dall’impresa d’interesse, o che la controllano, è opportuno estendere la verifica delle negatività anche a questi soggetti.

Queste informazioni sono determinanti per valutare la probabilità di successo dell’azione, considerato che altri e primari creditori potrebbero già aver avviato delle azioni.
L’alto grado di dettaglio disponibile per questi elementi permette inoltre di comprendere la tipologia di azioni di cui l’impresa, i soci o le controllate/controllanti sono già state destinatario.

Vedi un esempio di Report Patrimoniale su Persona Giuridica elaborato da Cheope Risk Management, richiedibile tramite Danea Easyfatt.

3. Beni

Il cuore del processo di Due Diligence, ai fini dell’analisi patrimoniale, è rappresentato dalla individuazione dei beni mobili, immobili e presso terzi.

Uno degli obiettivi primari in una procedura di recupero intentata verso persone giuridiche, consiste nell’aggredire i rapporti di credito intrattenuti con gli istituti bancari.

Agire pignorando le somme presenti su un conto corrente bancario è una misura forte che in caso di successo può permettere di estinguere l’obbligazione esistente e soddisfare il credito. Qualora il conto non sia sufficientemente capiente, l’azione spinge di solito il debitore, posta la buona fede, a stabilire un piano di rientro realistico.

Il processo di Due Diligence dovrebbe riuscire a individuare i principali rapporti intrattenuti dal soggetto con gli istituti di credito operanti sul territorio nazionale. L’analisi dovrà individuare anche la filiale dell’istituto e il grado di attività, attuale, del rapporto.In tal senso, non sarà utile rilevare quei rapporti oggi cessati, o sui quali non c’è una movimentazione ricorrente.

Uno degli asset generalmente verificati sono gli immobili di proprietà totale o parziale. L’analisi degli immobili, derivante dalle evidenze catastali, deve permettere di rilevare la tipologia di immobile e la sua rendita, al fine di capire se si tratta di un terreno spoglio oppure di un immobile di lusso.
Qualora l’immobile rappresenti il bene ideale a soddisfare la pretesa del creditore, sarà opportuno comprendere la presenza di vincoli e gravami sugli stessi.

È opportuno notare che le imprese con immobili di proprietà sono di solito quelle che hanno un’attività maggiormente consolidata. In generale, la presenza di un’immobile dovrebbe portare l’impresa debitrice a definire un piano di rientro, considerato che altrimenti rischierebbe il pignoramento di un bene difficilmente distraibile dalle mire del creditore.

Altre tipologie di beni aggredibili possono includere:

  • Gli autoveicoli: a seconda del tipo di impresa gli autoveicoli possono essere un bene di gran valore, specialmente quando si tratta di veicoli industriali o autovetture “di rappresentanza”, ovvero di pregio.
  • Le quote societarie: acquisire la partecipazione che il debitore ha in un’altra impresa è un’azione che prima di essere intentata richiede un’attenta analisi sulla situazione dell’impresa partecipata. Come nel caso degli immobili, la titolarità della quota dovrebbe scoraggiare un’impresa dal generare insolvenze tali da sfociare poi in un’azione di recupero forzoso.
  • I crediti presso terzi: nei casi in cui un’impresa intrattenga rapporti di fornitura verso un’altra impresa, ci saranno probabilmente pagamenti dovuti dal terzo all’impresa debitrice. In questi casi il tempismo favorito da un’analisi professionale è requisito necessario.

Il processo di Due Diligence può concludersi con la stima del patrimonio aggredibile, espressa in euro, per favorire una immediata comprensione del profilo del soggetto debitore e del grado di recuperabilità del credito.

In sostanza quello delle Due Diligence patrimoniale è un processo di ricerca e analisi basato sulla consultazione di più fonti diversificate in base alla tipologia di soggetto investigato.

I requisiti del processo di Due Diligence

Come ogni analisi che tratti dati persona, anche la Due Diligence patrimoniale viene fatta solo in presenza di un legittimo interesse, consistente nel diritto a esser pagati per le prestazioni erogate o i beni forniti nel contesto di un rapporto contrattuale regolare.

Posto il legittimo interesse del soggetto che la richiede, la Due Diligence patrimoniale può essere svolta solo da soggetti in possesso di una regolare licenza investigativa rilasciata in presenza di precisi requisiti di affidabilità professionale e solidità finanziaria.

La Due Diligence Patrimoniale che Easyfatt mette a disposizione tramite l’integrazione con Verifika (la piattaforma di e-commerce di Cheope Risk Management azienda attiva sul mercato della business information da oltre 30 anni), offre qualcosa di più rispetto ad una semplice indagine: consiglia il cliente riguardo l’azione legale più incisiva e veloce da intraprendere, oltre ad effettuare la stima economica dei beni da pignorare. Uno strumento necessario anche e soprattutto in questi tempi di crisi.

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