Dal 1° luglio 2022 la fatturazione elettronica è obbligatoria per i contribuenti forfettari che nell’anno precedente hanno conseguito o percepito ricavi o compensi superiori a € 25.000.
Rimangono esonerati solo i forfettari che si mantengono sotto la soglia stabilita. A loro l’obbligo si estenderà il 1° gennaio 2024.
Vediamo nel dettaglio le disposizioni e perché ai forfettari conviene ricorrere alla fatturazione elettronica, indipendentemente dall’obbligo.
Obbligo di fattura elettronica per i forfettari: soggetti coinvolti
Il decreto legge 36/2022 attua la misura di estensione l’obbligo di fatturazione elettronica per i contribuenti in regime forfettario.
In particolare, l’articolo 18, commi 2 e 3, dispone:


Hey, forfettario!
Vuoi gestire solo la fatturazione elettronica?
Scopri Fatture in Cloud!
- L’abolizione dell’esonero dall’obbligo di fatturazione elettronica cui attualmente godono i soggetti che:
- rientrano nel cosiddetto “regime di vantaggio” di cui all’articolo 27, commi 1 e 2, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111;
- applicano il regime forfettario di cui all’articolo 1, commi da 54 a 89, della legge 23 dicembre 2014, n. 190;
- hanno esercitato l’opzione di cui agli articoli 1 e 2 della legge 16 dicembre 1991, n. 398, e che nel periodo d’imposta precedente hanno conseguito dall’esercizio di attività commerciali proventi per un importo non superiore a euro 65.000.
- L’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica:
- Il 1 luglio 2022 per i soggetti del punto precedente che nell’anno precedente hanno conseguito ricavi o percepito compensi superiori a € 25.000.
- Il 1 gennaio 2024 per i restanti soggetti
Per le operazioni effettuate nel terzo trimestre d’imposta (luglio-settembre 2022), il forfettario ha tempo di emettere la fattura fino al mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione, senza incorrere in sanzioni.
Per le operazioni effettuate a partire dal 1 ottobre, invece, si applicano ai forfettari i termini di emissione della fattura elettronica e le sanzioni per fattura tardiva previsti per gli altri contribuenti.
Il limite di € 25.000 di ricavi o compensi per l’applicazione dell’obbligo di fatturazione elettronica è da considerarsi eventualmente rapportato ad anno, ossia, nel caso di apertura della Partita IVA in corso d’anno, ricalcolato in base agli effettivi giorni di attività.
Quindi, ad esempio, se l’attività è stata avviata il 1° luglio 2022, il limite entro cui rimanere per non essere obbligati ad emettere fattura elettronica nel 2023 sarà di: (25.000/365)*183= € 12.534,24
Segui ulteriori evoluzioni della situazione nell’articolo “Regime Forfettario news“
L’obbligo è stato approvato anche dall’Europa
Nel dicembre 2021, Consiglio UE ha approvato la richiesta dell’Italia di:
- prorogare l’obbligo di fatturazione elettronica fino a fine 2024 per i contribuenti già obbligati dal 2019.
- Estendere l’obbligatorietà della fatturazione elettronica anche ai forfettari, che rientrano nei “soggetti passivi che si avvalgono della franchigia per le piccole imprese di cui all’articolo 282 della direttiva IVA”.
La delibera è avvenuta nel corso della seduta del Consiglio UE del 13 dicembre 2021 e pubblicata in Gazzetta Ufficiale Europea, L 454 del 17 dicembre 2021.
Nonostante il via libera da parte del Consiglio UE, l’obbligo di fattura elettronica per i forfettari non è diventato subito operativo: infatti, affinché diventasse tale, l’Italia doveva prima recepire la delibera a livello legislativo.
Ciò è avvenuto e la fatturazione elettronica diventerà obbligatoria dal 1 luglio 2022, con le modalità riportate nel paragrafo precedente.
Perché la fatturazione elettronica conviene ai forfettari
Perché i forfettari dovrebbero comunque adottare la fatturazione elettronica, indipendentemente dall’obbligo imminente? Per ottenere una serie di benefici, che elenchiamo di seguito.
-
Accesso al regime premiale
I forfettari non obbligati che iniziano ad emettere fatture elettroniche possono accedere a un regime premiale, che prevede la riduzione di un anno del termine di decadenza per la notifica degli avvisi di accertamento (da cinque a quattro anni). Ciò è stabilito nell’art. 1, comma 74, legge n. 190/2014.Inoltre, è prevista anche un’ulteriore riduzione da 5 a 3 anni per i casi in cui i forfettari utilizzino anche strumenti di pagamento tracciati per operazioni di ammontare superiore a 500,00 euro.
-
Gestione delle fatture più semplice e veloce
Alcuni programmi disponibili sul mercato, ad esempio il software gestionale Easyfatt, consentono di emettere e ricevere le fatture elettroniche in modo integrato. In questo modo il contribuente non deve trasferire i dati e i documenti da una piattaforma all’altra (come avviene, ad esempio, quando riceve una fattura via mail e la inserisce nel file o nel software in cui “tiene i conti dell’attività”), con notevole abbassamento del margine di errore. Inoltre, la conservazione digitale delle fatture elettroniche è più comoda ed efficiente.
Il forfettario di solito stampa le fatture, archiviarle in faldoni e poi cercarle nel momento in cui occorrono dei dati o in caso di controlli. Al contrario, con la conservazione digitale, la fattura non necessita di essere stampata e si riesce a trovare in pochi istanti. -
Migliore gestione dei rapporti con clienti e fornitori
Un soggetto obbligato alla fatturazione elettronica deve fornire una copia analogica della fattura al cliente forfettario che ricorre al formato cartaceo. Nella situazione inversa, il soggetto obbligato riceve dal fornitore forfettario la fattura cartacea, diversamente di ciò che gli capita nei rapporti con altri contribuenti obbligati alla fatturazione elettronica. Considerate queste due situazioni, possiamo dedurre che i rapporti commerciali con i soggetti obbligati si semplificano notevolmente se il forfettario aderisce alla fatturazione elettronica. Inoltre, il forfettario è obbligato ad emettere fattura elettronica nei confronti della Pubblica Amministrazione, poiché il formato elettronico è l’unico accettato dalla PA. In questo caso, quindi, viene meno l’esonero dall’emissione di fatturazione elettronica di cui i forfettari godono.
-
Maggior controllo sull’attività
Alcuni software, oltre al servizio di fatturazione elettronica, offrono funzionalità che aiutano a gestire la Partita IVA e a monitorare l’andamento dell’attività. Ad esempio, il software gestionale Easyfatt permette di gestire i contributi previdenziali, i pagamenti, gli acquisti, il magazzino (anche integrato all’e-commerce) e molto altro ancora. Inoltre, restituisce report semplici e facilmente leggibili sulle entrate e sulle uscite, sugli acquisti e sulle vendite, così che il forfettario possa tenere sotto controllo l’andamento dell’attività. Grazie a differenti versioni, Easyfatt si adatta alla realtà del forfettario e gli semplifica la vita, migliorando il lavoro di ogni giorno.
Abbiamo parlato di software, ora approfondiamo l’argomento: come scegliere il software di fatturazione (e non solo) che meglio risponde alle proprie esigenze? Nel prossimo capitolo forniremo alcune linee guida che aiuteranno il forfettario a districarsi tra l’ampia offerta di mercato.
>> Vai al prossimo capitolo della Guida: Come scegliere il miglior software di fatture per un forfettario
Sono nata nel 1995 da un'idea a due passi da Padova. Sono dinamica, entusiasta e adoro creare soluzioni semplici per problemi complessi. Sono sempre sul pezzo e sono molto pignola, tanto che mi dicono ...
Vai agli articoli dell'autore >