La misura istituita dal D.L. n. 69/2013, comunemente denominata “beni strumentali – Nuova Sabatini”, è uno degli strumenti più noti e maggiormente utilizzati per accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese; messa a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico ha l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature.
L’agevolazione, recentemente prorogata anche dalla legge di Bilancio 2023, sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali a uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.
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Chi ne può beneficiare e quali requisiti deve avere
Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda:
- sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese;
- non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
- non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea;
- non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà;
- sono residenti in un Paese estero purché provvedano all’apertura di una sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento.
Possono generalmente essere ammesse al beneficio le imprese appartenenti a tutti i settori a esclusione dalle imprese che esercitano:
- attività finanziarie e assicurative;
- attività connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti
- interni rispetto ai prodotti di importazione.
Quali sono gli investimenti ammessi
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Le spese ammissibili riguardano l’acquisto, anche tramite leasing finanziario, di beni strumentali destinati a strutture produttive già esistenti o da impiantare, localizzate nel territorio nazionale.
In particolare si deve trattare di acquisto o leasing di beni nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali quali:
- impianti e macchinari;
- attrezzature industriali e commerciali;
- altri beni,
classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile.
Inoltre sono agevolabili anche le spese per software e tecnologie digitali.
Non sono in ogni caso ammissibili le spese relative a terreni e fabbricati, relative a beni usati o rigenerati, nonché riferibili a “immobilizzazioni in corso e acconti”.
Gli investimenti devono soddisfare i seguenti requisiti:
- autonomia funzionale dei beni, non essendo ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfano tale requisito;
- correlazione dei beni oggetto dell’agevolazione all’attività produttiva svolta dall’impresa.
In cosa consiste l’agevolazione: finanziamento e contributo
L’agevolazione consiste:
- nella concessione da parte di banche e intermediari finanziari di finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese per sostenere gli investimenti previsti dalla misura;
- di un contributo da parte del Ministero dello sviluppo economico rapportato agli interessi sui predetti finanziamenti.
L’investimento, che può essere assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso, può essere interamente coperto dal finanziamento bancario (o leasing). Inoltre deve essere:
- di durata non superiore a 5 anni;
- di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro;
- interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.
Il contributo del Ministero dello sviluppo economico è un contributo il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al:
- 2,75% per gli investimenti ordinari;
- 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti (investimenti in tecnologie cd. “industria 4.0”).
Erogazione del contributo in più quote o in un’unica soluzione
L’articolo 1, co. 48, della Legge n. 234/2021 (legge di bilancio 2022), ha modificato la disciplina relativa alla misura agevolativa in esame prevedendo il ripristino dell’erogazione del contributo in più quote per le domande presentate dalle imprese alle banche e intermediari finanziari dal 1° gennaio 2022, ferma restando la possibilità di procedere all’erogazione in un’unica soluzione, nei limiti delle risorse disponibili, in caso di finanziamenti di importo non superiore a 200.000,00 euro.
Nella recente Circolare n. 696 del 17.03.2022 il Ministero dello Sviluppo economico ha fornito chiarimenti in merito alle modalità operative di erogazione delle quote di contributo.
In linea generale il contributo è erogato dal Ministero alle imprese beneficiarie in quote annuali, secondo il piano temporale riportato nel provvedimento di concessione, che si esaurisce entro il sesto anno dalla data di ultimazione dell’investimento, in funzione anche delle risorse di bilancio annualmente disponibili in base alle autorizzazioni di spesa disposte sulla misura.
Rimane, altresì, confermata l’erogazione del contributo in un’unica soluzione solo per le domande presentate dalle imprese alle banche e agli intermediari finanziari a decorrere dalla data del 1° gennaio 2021 e fino al 31 dicembre 2021, nonché per le domande presentate a decorrere:
a) dal 1° maggio 2019 e fino al 16 luglio 2020, nel caso in cui l’importo del finanziamento deliberato in favore della PMI non è superiore a 100.000,00 euro;
b) dal 17 luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, nel caso in cui l’importo del finanziamento deliberato in favore della PMI non è superiore a 200.000,00 euro;
c) dal 1° gennaio 2022, nel caso in cui l’importo del finanziamento deliberato in favore della PMI non è superiore a 200.000,00 euro, come già disposto dalla Legge di Bilancio 2022.
Le novità della Sabatini nella Legge di Bilancio 2023
La Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022), al fine di assicurare continuità alle misure di sostegno agli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese, rifinanzia la Sabatini – ter con un’integrazione di spesa per complessivi euro 150 milioni:
- 30 milioni di euro per l’anno 2023;
- 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026.
Inoltre prevede l’estensione di 6 mesi (quindi da 12 a 18 mesi) del termine per l’ultimazione degli investimenti relativi a contratti stipulati dall’1.1.2022 al 30.6.2023.
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Dottore Commercialista e Revisore contabile a Trieste, se mi avessero domandato ai tempi dell’università “cosa farai da grande” non avrei mai risposto “il dottore commercialista”: ed invece ...
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