Recuperare l’iva dai crediti commerciali insoluti diventa più veloce

Le nuove modalità con cui un’impresa può procedere al recupero IVA sui propri crediti insoluti.

Recupero Crediti e Procedure Concorsuali
 

Il tema del recupero IVA sui crediti insoluti è un problema sempre più attuale che si pone ogni volta che vanti un credito verso una impresa entrata in procedura concorsuale: il percorso per recuperare l’importo capitale del credito ha una sua strada, mentre è possibile recuperare la parte di iva già versata direttamente attraverso Agenzia Delle Entrate.

Con l’entrata in vigore del Decreto legge numero 73, detto “SOSTEGNI-BIS”, il 25 maggio 2021, le imprese potranno recuperare il credito iva più rapidamente attraverso l’emissione della nota di credito IVA.

Imprese con crediti insoluti: le novità del decreto sostegni bis

L’art.18 del Decreto Sostegni bis ha modificato la disciplina dettata dall’art. 26 del d.p.r. n. 633 del 1972 (c.d. “Decreto IVA”) prevedendo che il creditore possa effettuare la variazione in diminuzione dell’imponibile e dell’imposta Iva, qualora il debitore manchi di pagare il corrispettivo totale o parziale per il servizio/bene, “a partire dalla data in cui quest’ultimo è assoggettato a una procedura concorsuale”.

Pertanto alla luce di tali modifiche, si può avviare l’azione di recupero dell’iva nel momento stesso in cui il debitore entra in procedura concorsuale, senza attendere la conclusione della procedura!

Recupero IVA: i tempi per emettere la nota di variazione

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La nuova norma interviene sull’articolo 26 del DPR 633/72, concernente le variazioni dell’imposta e dell’imponibile intervenute dopo l’emissione della fattura, consentendo, in caso di mancata riscossione dei crediti vantati nei confronti di cessionari o committenti coinvolti in procedure concorsuali, di effettuare le variazioni in diminuzione dell’Iva addebitata in fattura senza dovere attendere che sia definitivamente accertata l’infruttuosità della procedura medesima, come previsto dalla previgente disciplina.

Con riferimento alle differenti procedure avviate dopo il 26 maggio 2021 i termini per operare le rettifiche Iva decorreranno:

  • dalla data della sentenza dichiarativa del fallimento;
  • dalla data del provvedimento che ordina la liquidazione coatta amministrativa;
  • dalla data del decreto di ammissione alla procedura di concordato preventivo;
  • dalla data del decreto che dispone la procedura di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi.

Le altre procedure di risoluzione della crisi non sono impattate dalla normativa che continuerà quindi a prevedere l’emissione delle note di variazione a partire dalla data in cui si omologa l’accordo di ristrutturazione dei debiti; o dalla data di pubblicazione nel Registro delle imprese di un “piano attestato” (ai sensi dell’art. 67, comma 3, lettera d, della legge fallimentare).

Crediti insoluti: una riforma in linea con le direttive europee

Le modifiche normative apportate al citato articolo 26 risultano conformi ai principi dell’ordinamento europeo e in particolare alla direttiva 2006/112/CE (direttiva Iva), la quale, rimette agli Stati membri la facoltà di stabilire se e a quali condizioni riconoscere il diritto alla riduzione della base imponibile e dell’imposta, in caso di mancato pagamento in tutto o in parte del corrispettivo; in ciò si ritrova il principio fondamentale del sistema Iva, secondo il quale la base imponibile dev’essere costituita dal corrispettivo realmente ricevuto.

L’allineamento ai principi comunitari, oltre che doveroso, fornisce sostegno all’economia previene l’innescarsi di un effetto domino che ha impatti sulla liquidità delle imprese.

Resta fermo restando l’obbligo di effettuare nuovamente il versamento qualora parte del corrispettivo venisse successivamente incassato.

Controllo dei crediti e recupero IVA

Grazie al Decreto Sostegni-bis il recupero IVA diventa sicuramente più rapido, ma per le imprese è necessario mantenere il controllo sui propri crediti commerciali, anche  attraverso strumenti specializzati.

Informarsi preventivamente sui potenziali clienti, e monitorare la situazione durante il corso del rapporto è un’azione-chiave per prevenire gli insoluti.

I crediti insoluti meritano invece un’attenzione particolare: in questi casi avere evidenze di tipo patrimoniale e finanziario permetterà di decidere come gestire la situazione e, nel caso, attuare l’azione di recupero giudiziale.

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In ognuno dei casi sarà evidenziata anche la tipologia di procedura concorsuale aperta, resa più chiara dai commenti dettagliati formulati da analisti specializzati e alle informazioni attuali e approfondite.

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Sono avvocato civilista iscritto all’Ordine degli Avvocati di Piacenza e mi occupo esclusivamente di recupero crediti presso Cheope Credit & Risk Management.

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