Nel precedente articolo dedicato alla solvibilità del condomino moroso abbiamo parlato dei vantaggi per l’Amministratore condominiale nel richiedere un report patrimoniale VerifiKa-Cheope tramite il servizio integrato offerto da Danea Domustudio, il software per la gestione condominio.
Una volta ottenuto il documento, l’amministratore di condominio può condurre tutta una serie di azioni, volte allo scopo di facilitare il recupero delle somme dovute. Vediamo quindi come interpretare le informazioni contenute nel documento e come utilizzarle al meglio.
Indice dei contenuti
Cos’è il report patrimoniale e a cosa serve
Il report patrimoniale è uno strumento realizzato in modo mirato e sulla base di informazioni acquisite al momento della richiesta. Lo scopo consiste nel rilevare redditi, beni mobili ed immobili riconducibili alla proprietà del debitore.
Riferito a un condomino moroso, il report patrimoniale fornisce un quadro dei redditi e beni del soggetto. Poter ottenere queste informazioni diventa sempre più importante nello scenario storico-sociale attuale, con il caro bollette che aumenta esponenzialmente la probabilità di insoluti e morosità da parte dei condòmini.
Il tema è stato approfondito nell’appuntamento di Danea Domustudio LIVE! del dicembre scorso. Nella LIVE! è intervenuto Alfredo Lori, Project Manager di Cheope Risk Management.
Di seguito è possibile vedere il video delle LIVE!
Il report patrimoniale viene personalizzato in funzione del profilo giuridico del debitore. Le informazioni acquisite variano infatti a seconda si tratti di un debitore in veste di società di capitali o società di persone, oppure sia una persona fisica.
Nel caso di Società di Capitali
Nel caso delle società di capitali, premesso che amministratori e soci non rispondono personalmente delle obbligazioni aziendali, assume rilevanza lo stato operativo in cui versa l’impresa, ovvero se sottoposta a procedure concorsuali o meno.
Da considerare se ha già subito pignoramenti immobiliari (anche a carico degli esponenti) o gravi insolvenze, se è effettivamente e commercialmente operante e se possiede beni aggredibili, quali immobili o automezzi ad essa direttamente intestati. Vengono poi acquisite informazioni sull’esistenza di rapporti di credito attivi, nonché tutti i dati economico finanziari provenienti dai bilanci aziendali.
Nel caso di Società di Persone
Nel caso in cui il debitore sia rappresentato da una società di persone oltre agli elementi sopra indicati, le analisi vengono estese anche ai soci amministratori che rispondono in proprio delle obbligazioni aziendali.
Nel caso di Persone Fisiche
Infine nei Report Persone Fisiche il report indaga soprattutto sul reddito personale (quindi titolarità e dettagli del rapporto lavorativo in essere e/o della pensione percepita) e sui dettagli delle giacenze e delle disponibilità presso il sistema di credito; oltre che naturalmente su immobili e automezzi quote societarie ecc.
Sono questi gli elementi, che, se positivi, possono essere principalmente utilizzati per l’azione esecutiva; tali informazioni sono riscontrabili nel report consultando le apposite sezioni, inoltre la situazione generale del debitore viene rappresentata nella sezione iniziale ove l’analista illustra la situazione operativa, finanziaria e patrimoniale indicando la linea di azione più opportuna.
Probabilità di recupero del credito
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Nella sezione, che si trova nella prima pagina del rapporto, “Probabilità di recupero del credito” viene indicata la capacità di rimborso del credito, desunta in funzione della stima dei beni reperiti. Si tratta di una valutazione orientativa che non deve essere interpretata come garanzia di risultato, ma che rappresenta un elemento di valutazione importante per decidere o meno sull’avviamento delle azioni giudiziarie ed esecutive.
E’ da tenere ben presente come lo scopo principale sia quello di recuperare le somme arretrate e la nostra esperienza insegna che in molti casi è sufficiente opporre al debitore la conoscenza, ottenuta tramite il report patrimoniale, dei beni posseduti per comporre il contenzioso e pianificare un rientro dell’importo contestato.
Questo perché il più delle volte non si tratta di incapacità di adempiere ai propri obblighi e il mostrare alla controparte che si è incominciata una procedura di recupero serve a convincere che si è raggiunto un punto di non ritorno oltre il quale c’è solo una procedura giudiziale che non lascia più margini al debitore.
Azione giudiziale e scelta dei beni da aggredire
Qualora si dovesse procedere con l’azione giudiziale è importante considerare la totalità dei beni aggredibili (questo è infatti un altro dei valori aggiunti del Report Patrimoniale, che riassume in un unico documento il quadro patrimoniale del debitore) e poi scegliere quelli su cui il rapporto successo/impegno sia maggiore.
Non sempre infatti la scelta di aggredire il bene con il più alto valore (ad esempio un immobile) può risultare quella migliore. Questo perché vanno considerati i costi ed i tempi necessari per effettuare l’azione scelta (ad esempio il pignoramento immobiliare).
In genere è meglio privilegiare un’azione rapida, anche in considerazione dell’importo in questione che, trattandosi di un condomino moroso, non dovrebbero mai essere troppo elevate.
Considerando quindi lo scenario tipico (condomino moroso persona fisica e importo debitorio non elevato) e ipotizzando la disponibilità di tutti gli elementi recuperabili dal servizio VerifiKa, all’amministratore si offrono parecchie scelte; in genere è da privilegiare la rivalsa sui redditi della persona (quindi emolumenti e/o pensioni) attraverso il pignoramento del V dello stipendio (procedura ora più semplice da effettuare) seguita poi da una aggressione ai crediti disponibili (quali ad esempio quelli risultanti da una locazione immobiliare) o alle disponibilità liquide eventualmente presenti sul conto corrente del soggetto.
Il pignoramento dell’autoveicolo è un altro eccellente modo per mettere pressione al debitore e sicuramente è una azione più semplice ed economica del pignoramento immobiliare. Questa ultima d’altra parte è anche quella più onerosa e quindi andrebbe eseguita una volta che si sono esplorate (attraverso l’acquisizione delle informazioni) tutte le alternative possibili.
Da non dimenticare infine che è possibile poi, se esistono, pignorare anche le quote possedute da una persona (fisica o giuridica) in una società.
Photo credit: Richie Diesterheft – cc
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