Imprenditori di successo: 10 cose che i tuoi dipendenti si aspettano dalla tua gestione aziendale

Le aziende sono costituite prima di tutto da persone. La corretta gestione aziendale per instaurare un rapporto professionale con i dipendenti

Imprenditori di successo: 10 cose che i tuoi dipendenti si aspettano
 

Proprio come tu hai delle aspettative nei confronti dei tuoi dipendenti, anche loro ne ripongono molte in te. Comprendere e tenere presente queste aspettative può farti guadagnare il rispetto e la fiducia dei tuoi dipendenti. Inoltre, molti di questi aspetti ti saranno utili per il successo del tuo business.

Ecco dieci cose che i tuoi dipendenti si aspettano che tu sappia gestire per dimostrare di poter condurre la tua attività con successo.

Assunzioni

I membri del team sono la vera forza alla base di qualunque impresa, soprattutto se sono state selezionate per formare un team preparato, affiatato e in linea con i valori e gli obiettivi dell’azienda.

Un gruppo del genere, che si tratti di 2 persone o di 20, nasce e cresce in base alle decisioni che prendi ogni volta che valuti una nuova assunzione.

Se si pone la necessità di ingrandire l’organico della tua impresa, o di integrarlo con una particolare figura professionale, ascolta i tuoi collaboratori e i tuoi dipendenti. Potrebbero fornirti indicazioni preziose per assumere la persona giusta!

Tieni sempre occhi e orecchie aperti quando ti confronti con amici, colleghi o concorrenti. Quando frequenti seminari, corsi o conferenze guardati in giro, intreccia relazioni, conosci persone. L’assunzione è pur sempre un processo imperfetto, che spesso viene determinato da istinto e intuizione.

Se ritieni di aver individuato la persona giusta, prendi in considerazione l’idea di proporre un periodo di prova a tempo determinato: potrà aiutarti a valutare al meglio un possibile candidato prima di prendere una decisione permanente.

Licenziamenti

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Licenziare un dipendente è sempre difficile, ma potresti non avere altra scelta qualora questo non si dimostrasse in grado di svolgere le proprie mansioni, fosse causa di lamentele da parte dei clienti o se il suo comportamento pregiudicasse l’armonia dell’ambiente di lavoro.

Ricordati che per poter licenziare qualcuno sono molte le variabili in campo (soprattutto nella legislazione italiana). Prenditi il giusto tempo e confrontati con le risorse umane o con il tuo consulente del lavoro.

Il licenziamento non dovrebbe mai essere un evento improvviso, ma l’ultimo risultato di un processo di confronto e discussione in cui si è tentato di risolvere il problema in altro modo collaborando con il dipendente.

Se proprio devi licenziare qualcuno cerca inoltre di concordare con lui i termini entro cui dovrà lasciare il suo posto, eventuali rimborsi, buone uscite ecc. Non dimenticare che essere licenziati può essere traumatico, cerca quindi di mantenere un atteggiamento umano ed empatico pur nella fermezza della tua decisione.

In ultima istanza, ricorda che la gestione impeccabile di un licenziamento si può trasformare in una grande occasione di confermare la bontà e la solidità della tua leadership aziendale. Ricorda, non c’è “manager” peggiore di colui che non è in grado di affrontare un dipendente problematico con professionalità. Non affrontarlo potrebbe dare il segnale agli altri collaboratori che lavorare bene e in armonia non sia così importante, al contrario, affrontare il problema nel modo errato (magari con eccessiva fretta) potrebbe far pensare agli altri collaboratori che il loro ruolo è precario e un piccolo errore può corrispondere a un immediato licenziamento.

Stabilisci delle regole chiare e inequivocabili

Un manuale per i tuoi impiegati? Potrebbe essere un’idea per condividere le reciproche aspettative, ma anche per chiarire diritti e doveri del datore di lavoro e dei dipendenti.

Gli argomenti più salienti sono ad esempio straordinari, ferie, malattia, termini e condizioni di fine rapporto.

Non dovrebbero inoltre mancare le linee guida che riguardano la policy aziendale in termini di norme contro qualunque forma di discriminazione, accordi di non divulgazione e riservatezza, orari e turni di lavoro, calendario delle festività.

È buona norma revisionare e aggiornare queste linee guida ogni anno, in occasione della ripresa dopo la chiusura estiva o all’inizio del nuovo anno.

Investi nella formazione

La formazione costa tempo e denaro, non investire nella formazione può costare molto di più.

L’investimento in aggiornamento e formazione deve costituire una voce sempre presente nel budget annuale. Definire un programma interno di formazione aiuterà i tuoi dipendenti a sviluppare e a utilizzare al meglio le proprie capacità, aumentando la qualità del loro rendimento. Avere un sistema condiviso di gestione e controllo delle attività di routine aiuterà inoltre a ridurre le possibilità di errore e a massimizzare i risultati.

Considera anche l’idea di affidarti a un consulente per rivedere di anno in anno la situazione della tua azienda e farti suggerire quali ulteriori soluzioni adottare.

Leggi anche: Formazione del personale: cos’è e perché è così importante

Crea un ambiente di lavoro sicuro e confortevole

Esiste una normativa ben specifica riguardo alla qualità dell’ambiente di lavoro, che deve garantire la salute psico-fisica dei tuoi dipendenti: temperatura, rumore, vibrazioni, polveri, rischio elettrico, rischio chimico e stress da lavoro correlato sono alcuni dei fattori che vanno costantemente monitorati.

Ma al di là di ciò che è comunque imposto dai termini di legge, devi cercare di mantenere un clima di serenità e armonia, ascoltando e coinvolgendo i tuoi dipendenti nelle attività dell’azienda, creando un clima di reciproca fiducia, adottando metodologie di gestione per cui ogni dipendente si senta parte di un tutto e rispetti l’attività di ogni suo collega.

Micromanagement sì o no? Utilizzalo nel modo giusto

La microgestione, ovvero l’attitudine a supervisionare nel dettaglio le attività assegnate a uno o più dipendenti, ha una sua ragion d’essere nel momento in cui c’è la necessità di gestire un collaboratore o un impiegato poco esperto o che deve ancora maturare le competenze sufficienti per ricoprire un determinato ruolo. Il supervisore, che potresti essere tu o qualcuno da te nominato dovrebbe quindi agire come tutor e come trainer, per portare il dipendente ad essere autonomo nello svolgimento delle proprie mansioni.

Al di là di questa situazione, non puoi pretendere di controllare personalmente tutte le attività di ogni tuo singolo dipendente. Un atteggiamento del genere non solo causerebbe un inevitabile rallentamento di tutto il lavoro, ma instaurerebbe un clima da “Grande Fratello” in cui l’eccessivo controllo verrebbe interpretato dai tuoi dipendenti come una dichiarazione di sfiducia nei loro confronti.

Ricorda sempre che i tuoi impiegati sono prima di tutto delle persone, ognuna con le sue specificità. E che, più spesso di quanto possa sembrare, solo grazie agli errori si può imparare e migliorare.

Stimola i tuoi dipendenti a porsi degli obiettivi

Avere degli obiettivi ben definiti è una importante fonte di motivazione, sia per te che per i tuoi dipendenti. Devi quindi avere ben chiara la vision della tua impresa, e trasmetterla nel modo giusto ai tuoi collaboratori affinché la condividano con te.

Gratifiche, avanzamenti di carriera, premi di produzione e benefits in generale rappresentano in tal senso un grande incentivo.

Proponi ai tuoi dipendenti degli obbiettivi concreti, raggiungibili e misurabili, fissando delle scadenze regolari per confrontare i risultati e fissare nuovi traguardi.

Leggi anche: Obiettivi SMART: il metodo per definire obiettivi sensati e migliorare la produttività personale e aziendale

Garantisci ai tuoi collaboratori la giusta retribuzione e il giusto trattamento

Ci sono molti fattori che determinano lo stipendio dei tuoi dipendenti. In questi casi, è sempre consigliabile rivolgersi ad un consulente del lavoro.Ma non c’è solo lo stipendio mensile a cui pensare. Oggi, sempre di più si decide di accettare o meno un impiego anche in base a come sono contemplati ferie, malattia, permessi, maternità, congedo, eventuali possibilità di lavoro da remoto ecc…

Stabilisci tutti questi aspetti fin dal primo colloquio, e mantieniti pronto e disponibile a rinegoziare i termini in caso, ad esempio, di particolari necessità di un tuo dipendente.

Leadership. C’è sempre da imparare

La leadership è una capacità, un’attitudine che si sviluppa nel tempo attraverso la pratica.

Come si suol dire “nessuno nasce imparato”, ma è il requisito primario per poter guidare un’impresa.

Il solo fatto di trovarti a gestire la tua azienda (e che l’azienda stia ancora in piedi) significa che hai già sviluppato almeno in parte questa dote. Ma non basta. Devi saperla trasmettere dimostrando di sapere come e quando delegare, mantenendo un rapporto di trasparenza e dialogo con i tuoi dipendenti, affrontando e risolvendo problemi e situazioni di crisi, ed assumendoti la responsabilità di decisioni talvolta drastiche e difficili.

Sii un esempio per i tuoi dipendenti, e ti assicurerai il loro rispetto e la loro fiducia.

Leggi anche: Leadership aziendale: 5 cose da imparare sull’essere leader (e non capo)

Classe 83. Trevigiano di nascita ma Internettiano d’adozione. Non ho ricordi di casa mia senza un computer. La prima volta che ho messo piede sul web avevo 12 anni, Google ancora non esisteva e ci volevano ...

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