Il regime forfettario è l’unico regime agevolato attualmente in vigore in Italia. Garantisce un’aliquota ridotta al 15% sull’imponibile, ulteriormente diminuita al 5% nei primi cinque anni di avvio di una nuova attività.
Oltre alla riduzione dell’aliquota, è prevista una serie di semplificazioni e agevolazioni contributive. Per accedere a tale regime, è necessario rispettare determinati requisiti e rientrare nel limite di compensi e ricavi, di recente alzato a 85.000 euro.
Periodicamente i requisiti, i limiti, le agevolazioni, gli obblighi e la normativa che disciplina il regime forfettario vengono sottoposti a revisione da parte delle autorità legislative.
Qui puoi rimanere al passo con le novità sul Regime Forfettario: ecco quali sono le ultime news.
Indice dei contenuti
Legge di Bilancio 2023: limite a 85.000 euro e tagliola anti-evasione
La legge di bilancio 2023 innalza il limite di ricavi o compensi per l’accesso e la permanenza nel regime forfettario, portandolo da 65.000 a 85.000 euro. Il provvedimento si trova all’articolo 1, comma 54.
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Inoltre la legge di bilancio, sempre all’articolo 1, comma 54, istituisce nuove regole per la fuoriuscita dal regime agevolato.
Infatti, sancisce la cessazione del regime forfettario nell’anno stesso in cui i ricavi/compensi superano i 100.000 euro e l’imposta sul valore aggiunto a partire dalle operazioni oltre il limite.
Questo provvedimento è stato definito “tagliola anti-evasione” .
Quindi, in base alle nuove disposizioni, il forfettario che nel 2023:
- sfora gli 85.000 euro di ricavi o compensi, ma si mantiene sotto i 100.000 euro: esce dal regime forfettario nell’anno successivo, quindi nel 2024;
- supera i 100.000 euro: cessa immediatamente di trovarsi nel regime forfettario e deve applicare l’IVA alle operazioni che vanno oltre questo limite.
Forfettari e fattura elettronica: le sanzioni dal 1° ottobre 2022
Il 1° ottobre è terminato il regime transitorio previsto per i forfettari obbligati alla fatturazione elettronica, che permetteva loro di emettere fattura entro il mese successivo a quello dell’effettuazione dell’operazione, senza essere soggetti alle sanzioni contro la violazione degli obblighi di documentazione.
Quindi, le fatture per le operazioni effettuate dal 1° ottobre 2022 devono essere emesse nelle tempistiche già previste per tutti gli altri contribuenti obbligati alla fatturazione elettronica, che si possono riassumere nel seguente elenco:
- fattura immediata: entro 12 giorni dalla data di effettuazione dell’operazione,
- fattura differita: entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione.
Per ulteriori informazioni, leggi l’approfondimento sull’invio della fattura elettronica
La tardiva o mancata emissione della fattura elettronica è punita, in base all’art. 6 del D.lgs n. 471/1997, con la sanzione amministrativa tra il 5% e il 10% dei corrispettivi non documentati o non registrati, trattandosi di violazione relativa a operazioni non imponibili. Se la violazione non ha inciso sulla corretta liquidazione del tributo, la sanzione dovuta va da 250 a 2.000 euro.
Per approfondire le sanzioni, con alcuni esempi di applicazione, leggi l’articolo sulla mancata o tardiva emissione della fattura elettronica.
Obbligo di Fatturazione Elettronica per il Regime Forfettario
Il 1° luglio è entrato in vigore l’obbligo di fatturazione elettronica per i contribuenti in regime forfettario che nell’anno precedente hanno conseguito ricavi o percepito compensi superiori a € 25.000.
La misura è stata disposta dal decreto legge n. 36/2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 100 di sabato 30 aprile 2022.
Il decreto stabilisce l’estensione l’obbligo di fatturazione elettronica ai contribuenti in regime forfettario e nel cosiddetto “regime di vantaggio”, da attuarsi nel seguente modo:
- dal 1° luglio 2022 alle Partite IVA che nell’anno precedente hanno conseguito ricavi o compensi superiori a € 25.000,
- il 1° gennaio 2024 ai restanti soggetti.
In cosa consiste l’obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari
I forfettari che dal 1° luglio sono obbligati alla fatturazione elettronica, devono:
- emettere fatture in formato elettronico verso tutti i clienti/consumatori (Pubblica Amministrazione, Partite IVA, Privati senza P.IVA),
- ricevere fatture elettroniche dai fornitori,
- seguire le disposizioni per la conservazione delle fatture elettroniche.
Inoltre, nell’emissione delle fatture elettroniche:
- non devono avviare una nuova numerazione, né tenere registri sezionali. Infatti, come chiarito dalle FAQ dell’Agenzia delle entrate, possono proseguire la numerazione adottata per le fatture cartacee, a patto di garantire l’identificazione univoca della fattura.
- sono chiamati ad applicare l’imposta di bollo sulle fatture elettroniche, seguendo le modalità indicate nell’articolo “imposta di bollo sulla fattura del forfettario“.
Leggi anche la guida di Danea “Come funziona la fatturazione elettronica“
Le novità che riguardano il forfettario sono parecchie. Questo articolo verrà aggiornato man mano che saranno note le ultime news, quindi ritorna qui spesso!
Sono nata nel 1995 da un'idea a due passi da Padova. Sono dinamica, entusiasta e adoro creare soluzioni semplici per problemi complessi. Sono sempre sul pezzo e sono molto pignola, tanto che mi dicono ...
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