Come scegliere il miglior POS per la tua attività

Come scegliere il POS che meglio soddisfa le esigenze e le caratteristiche della propria attività. La guida per orientarsi e fare la scelta giusta, considerando 4 fattori chiave.

Come scegliere il miglior POS
 

L’obbligo di accettare pagamenti elettronici è in vigore a partire dal 30 giugno 2022 per le aziende e i professionisti che forniscono servizi o erogano prodotti. Cosa succede se non lo si rispetta?

Secondo le disposizioni del decreto legge 18 ottobre 2012, all’articolo 15, comma 4-bis, chi decide di rifiutare i pagamenti elettronici è passibile di sanzione pari a 30 euro aumentata del 4% del valore della transazione.

Tale disposizione è valida anche per le tabaccherie, per le quali l’Agenzia delle Dogane ha imposto l’obbligo di accettazione delle transazioni digitali dal 26 giugno 2023, revocando la direttiva precedente.

Se inizialmente era prevista una soglia di 60 euro entro cui potersi rifiutare di ricevere pagamenti elettronici, a oggi non è più così: è obbligatorio accettare il saldo di qualsiasi cifra.

Per accettare pagamenti elettronici, ci si deve dotare di un POS o di un altro dispositivo idoneo. La domanda che interessa un ampio numero di persone è quindi: come scegliere il miglior POS? Una questione non scontata, dal momento che il POS risulta disponibile in diverse tipologie.

La prima cosa da sapere è cos’è il POS e come funziona: questo il punto di partenza imprescindibile per compiere una scelta consapevole e ragionata. Esistono poi alcuni fattori da considerare. Scopriamoli insieme.

1. Tipologia di POS

Che tipi di POS esistono? Le categorie principali sono 5 e ognuna presenta specifiche caratteristiche.

POS fisso

È il classico apparecchio dotato di carta, posizionato sul banco e all’interno di una postazione fissa, in genere ubicata nella zona cassa.
Il terminale è connesso tramite rete telefonica, rete LAN o cavo Ethernet. Il dispositivo in genere emette due scontrini: uno da consegnare al cliente, l’altro da conservare all’interno del registro di cassa.

POS portatile

L’apparecchio presenta in dotazione una SIM integrata, che permette di accettare pagamenti senza la necessità di una linea fissa.

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POS wireless

Un tipo di POS che, non diversamente dal precedente, può essere utilizzato in più diverse aree del locale (ad esempio, di un negozio). È senza fili e il range massimo in cui può venire adoperato è di circa 10 metri. La connessione è quella Bluetooth.

POS mobile o mPOS

Un POS che permette di accettare i pagamenti “in mobilità”. Per l’utilizzo, occorre associarlo allo smartphone oppure al tablet. La connessione avviene tramite Bluetooth per quanto riguarda il terminale e si avvale del Wi-Fi del device digitale.

Non serve avere una SIM. Inoltre, permette anche di accettare i pagamenti tramite telefono o smartwatch. Esclude invece quelli attraverso banda magnetica.

POS Digitale

A queste tipologie va aggiunta quella del POS digitale, una soluzione che rende possibile la ricezione dei pagamenti senza che ci sia bisogno di dotarsi di un apparecchio fisico.

Il terminale “fisico” viene sostituito da un bottone in fattura, un link o da un QR code. Quando il cliente clicca sul bottone o sul link, oppure scansiona il QR code, viene rimandato a una piattaforma online. Da qui ha modo di effettuare il pagamento elettronico, in modo semplice e sicuro.

Scopri cos’è il pay by link (pagamento via link) e quali vantaggi offre all’azienda.

2. I costi del POS

Avere un POS richiede di sostenere delle spese, sia iniziali, per dotarsi dell’apparecchio, sia successive, per il suo mantenimento.

Vediamo nel dettaglio quali sono i costi previsti e il cui ammontare può incidere nella valutazione di quale POS scegliere.

Spesa iniziale

Quanto costa un terminale POS? La somma per l’acquisto dell’apparecchio dipende dal singolo dispositivo: ognuno presenta un costo differente. La media nazionale parte dai 29 euro e può superare gli 84 euro.

Inoltre, bisogna considerare i costi connessi alla procedura di installazione, soprattutto per i modelli fissi, in termini di tempi di attesa.

Canone mensile

Quanto costa il canone del POS? Anche in questo caso il costo da sostenere è diverso a seconda dell’apparecchio che si è scelto di utilizzare. L’importo medio si aggira intorno ai 19,00 euro.*

Costi di commissione

Quali sono le commissioni del POS? Si tratta del costo che più risulta incidente per aziende e professionisti: la sua valutazione è essenziale nella scelta del POS .

L’importo è diverso a seconda dell’operatore del servizio. La commissione media per singola operazione è intorno al 2,70% a cui vanno aggiunti 0,30 euro per transazione.*

Il POS Digitale di TS Pay integrato con Easyfatt non presenta né costi iniziali da sostenere né importi relativi ai canoni mensili.

Inoltre, prevede delle commissioni per le singole transazioni più basse rispetto a quelle effettuate dagli altri soggetti: 1,80% a cui aggiungere 0,25 euro per transazione.

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3. I metodi di pagamento accettati

Il POS è un dispositivo sia informatico che elettronico. Permette di disporre pagamenti attraverso carta di credito, debito, prepagata nonché in modalità contactless.

Se fino a non molto tempo fa era indispensabile portare la scheda con sé, oggi sono sempre di più le persone che preferiscono avvalersi delle soluzioni contactless, fruibili anche tramite smartwatch e smartphone.

Le ragioni verso questa preferenza sono molteplici. In primo luogo, la persona non ha bisogno di portarsi dietro la carta per il pagamento. In questo modo evita anche di smarrirla, trovandosi nella spiacevole situazione di doverla bloccare il prima possibile.

Inoltre, il pagamento risulta più semplice, veloce e immediato. Anche la sicurezza ne trae beneficio.

4. L’assistenza

Durante l’utilizzo quotidiano del POS, possono sorgere problemi di varia natura.

Per l’attività ciò comporta il mancato impiego del device elettronico, con la conseguenza di non riuscire a ricevere questo tipo di pagamenti.

Ciò non comporta, in linea teorica, delle conseguenze legali; infatti, come afferma il decreto legge 18 ottobre 2012, l’unica eccezione all’obbligo di accettazione di pagamenti elettronici è rappresentata dai “casi di oggettiva impossibilità tecnica”.

Tuttavia, l’impossibilità di ricevere pagamenti elettronici può disincentivare i clienti all’acquisto, con una potenziale perdita di fatturato.

Il team di TS Pay offre assistenza in italiano, senza quindi la necessità da parte del cliente di rivolgersi a soggetti esterni che si possono trovare all’estero.

Quando si affronta la questione quale POS scegliere, è importante perciò valutare attentamente diversi fattori. In questo modo, si opterà per uno strumento in grado di accettare pagamenti elettronici e al contempo di soddisfare le esigenze della propria attività aziendale.

 

*Fonte dati: Media operatori di mercato analizzata da TeamSystem Pay 

Sono nata nel 1995 da un'idea a due passi da Padova. Sono dinamica, entusiasta e adoro creare soluzioni semplici per problemi complessi. Sono sempre sul pezzo e sono molto pignola, tanto che mi dicono ...

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