Fatturazione E-Commerce: quando e come emettere fattura

La fatturazione segue regole diverse, a seconda che l’ecommerce sia diretto o indiretto e rivolto a privati o Partite Iva. La fattura può essere obbligatoria o su richiesta, elettronica o cartacea. Vediamo i vari casi.

Fatturazione ecommerce - emettere fattura
 

Aprire e gestire un e-commerce è certamente una sfida. Spesso una volta presa la decisione ci si sente a metà dell’opera, ma quando ci si avvicina alla fase di apertura, ci si rende conto di dover conoscere in modo più approfondito il mondo della vendita online nei suoi aspetti legali, burocratici e operativi. Sebbene possa sembrare arduo e intricato, cercheremo di semplificare in questa guida i punti principali che la normativa pone come linee guida e capire quando e come emettere fattura per e-commerce, a seconda dei casi.

Cos’è il commercio commercio elettronico diretto e indiretto

La prima grande distinzione da comprendere quando si muovono i primi passi nel mondo e-commerce è quella che intercorre tra commercio elettronico diretto e commercio elettronico indiretto.

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  • Nel commercio elettronico diretto rientrano tutte le attività di compravendita di beni e servizi immateriali. Si tratta di prodotti di natura digitale, che non necessitano di supporti fisici, la cui vendita e consegna avvengono tramite canali telematici. Nel commercio elettronico diretto, può rientrare ad esempio la vendita di siti web e hosting, software, immagini, testi, musica, film e giochi, prestazioni di insegnamento a distanza. Ai fini fiscali, queste transazioni vengono considerate come prestazioni di servizio.
  • Nel commercio elettronico indiretto rientrano tutte le attività di compravendita di beni fisici. In questo caso, la vendita viene effettuata tramite canali digitali e la consegna avviene materialmente al cliente che ha acquistato il prodotto. Ai fini fiscali, tali transazioni sono considerate come cessioni di beni.

E-commerce rivolto a privati e con soggetti titolari di Partita Iva

La fatturazione per e-commerce segue regole differenti anche in base ai potenziali acquirenti ai quali si rivolge l’e-commerce. Obblighi ed esclusioni cambiano in caso di clienti privati (consumatori finali senza Partita Iva) o di clienti business, come imprese, aziende e liberi professionisti titolari di P.Iva.

L’e-commerce distingue quindi le proprie operazioni di vendita in:

  • operazioni B2C, business to consumer: in questo caso il cliente che acquista prodotti materiali o beni e servizi immateriali è un cliente privato senza Partita Iva. In sede di acquisto, il cliente deve indicare il proprio nome e il proprio codice fiscale.
  • operazioni B2B, business to business: in questo caso chi acquista i prodotti e servizi dell’e-commerce è un soggetto titolare di Partita Iva, che esercita quindi attività commerciale o professionale. In sede di acquisto, il cliente deve fornire la propria ragione sociale e il numero di Partita Iva.

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Come si fattura con un e-commerce in base al cliente

Tenendo a mente a quali clienti si rivolge l’ecommerce, si può determinare una prima distinzione nella fatturazione per e-commerce in base alla tipologia di acquirente.

E-commerce e fatturazione a clienti privati

Sia che si possieda un e-commerce diretto sia che si sia titolari di un e-commerce indiretto, le vendite online verso clienti privati senza Partita Iva non richiedono l’obbligo di emissione di fattura. Vige inoltre l’esonero da emissione di scontrino elettronico. È obbligatorio invece che i corrispettivi giornalieri delle vendite vengano annotati nel registro dei corrispettivi entro il giorno non festivo successivo a quello della conclusione dell’operazione e con riferimento al giorno di effettuazione. È bene tenere a mente che durante la liquidazione dell’IVA, lo scorporo deve essere eseguito secondo il metodo matematico.

Anche però in caso di vendita a clienti privati, l’e-commerce può essere obbligato a emettere fattura: ciò avviene quando il privato chiede espressamente l’emissione della fattura, richiesta che l’esercente non può declinare. In questo caso, la fattura elettronica deve essere redatta, emessa e inviata al Sistema di Interscambio.

A partire da luglio 2021, la Commissione UE ha introdotto nuove regole per regolamentare il commercio elettronico diretto e l’obbligo di fatturazione, soffermandosi sulle operazioni tra e-commerce e clienti privati.

  1. Secondo le nuove regole, vale il criterio generale secondo cui le operazioni di commercio elettronico indiretto sono rilevanti nel Paese UE dove risiede l’acquirente.
  2. Sono state eliminate le soglie di protezione ed è stata stabilita una soglia comune pari a 10.000 euro comune a tutti gli Stati membri. Al di sotto di questo nuovo limite stabilito le operazioni risultano rilevanti ai fini IVA nel Paese di chi vende.
  3. Se la soglia viene superata nel corso dell’anno, si applica il criterio generale a partire dal momento del superamento.
  4. I venditori possono optare per la procedura semplificata MOSS, come per il commercio elettronico diretto che evita al venditore di identificarsi nel Paese dell’acquirente.

E-commerce e fatturazione a titolari di partita iva

La situazione cambia nel caso in cui l’e-commerce, che sia diretto o indiretto, vende a clienti titolari di partita Iva, come imprese, liberi professionisti e artigiani. In questo caso, vige l’obbligo di emissione della fattura, da registrare all’interno del registro delle fatture emesse. Ciò permette di tenere traccia di un’operazione riguardante due soggetti fiscalmente rilevanti, in quanto entrambi esercitanti attività di commercio, artigiane o professionali.

Fatturazione per eCommerce indiretto come dropshipping

Tra i sistemi di vendita di prodotti online, il dropshipping è tra le possibilità da considerare. Privo di magazzino fisico, il dropshipping è una modalità di vendita nata negli ultimi anni e che vanta dalla sua una minore complessità di gestione. Tramite dropshipping, il venditore spedisce il prodotto a chi lo ha acquistato e fornisce garanzia e supporto, ma sarà il fornitore a curare il magazzino.

Le operazioni effettuate nel dropshipping seguono la normativa valida per un negozio di e-commerce. Il titolare del dropshipping emette fattura al cliente per i beni venduti, registrandola all’interno del sistema e allo stesso tempo, emette fattura di acquisto per il bene acquistato dal fornitore.

E-commerce: fatturazione elettronica o cartacea?

Gli e-commerce con a capo una Partita Iva obbligata alla fatturazione elettronica devono sempre emettere fattura elettronica nei casi di fatturazione che abbiamo visto in precedenza.

A partire dal 1° luglio 2022, data in cui entrerà in vigore l’obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari, anche gli e-commerce a regime forfettario che nell’anno precedente hanno percepito ricavi superiori a 25.000 euro potranno emettere solamente fattura in formato digitale.

Lo stesso decreto prevede l’esenzione dall’obbligo fino al 31 dicembre 2023 per tutti i contribuenti con ricavi inferiori a 25.000 euro, che potranno continuare fino alla data indicata ad emettere fattura cartacea.

Fattura elettronica e-commerce: i dati da richiedere

Quando l’e-commerce ha l’obbligo di emettere fattura elettronica, deve redigere ed emettere un documento digitale in formato XML, da compilare con i dati fiscali del venditore, i dati fiscali dell’acquirente e il prodotto oggetto della compravendita. La fattura deve poi essere spedita in digitale ed essere trasmessa attraverso il Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate, che certifica la correttezza dei dati e della data di emissione.

Quando si progetta la pagina di check-out di un e-commerce, è quindi necessario inserire campi di registrazione dove i clienti possono inserire dati utili alla fattura in caso di obbligo. In particolare, è necessario che i clienti forniscano il proprio indirizzo PEC o il proprio Codice Destinatario o SDI. Tali dati completano i classici dati aziendali richiesti come ragione sociale, partita iva, sede legale e permettono la compilazione e l’emissione della fattura elettronica.

Le fatture poi possono dividersi in due tipologie:

  • si parla di fatture immediate, quando vengono emesse subito dopo la vendita del bene e devono essere trasmesse al Sistema di Interscambio entro dodici giorni dalla data dell’operazione;
  • si parla invece di fatture differite, quando i documenti vengono emessi dopo la vendita del bene, ad esempio a supporto di documenti di trasporto. In questo caso, l’emissione deve avvenire entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione.

Leggi la guida di Danea a cos’è e come funziona la fatturazione elettronica

In conclusione, decidere di aprire un e-commerce può dare la sensazione di essere a metà dell’opera, ma è altrettanto importante avere ben chiare le linee guida indicate dalla normativa per essere pronti a emettere fattura, nei casi in cui è obbligatorio o viene richiesto dal cliente privato. Una volta posti nel proprio e-commerce i campi necessari in cui permettere all’acquirente di inserire i propri dati e aver compreso le linee guida, è possibile partire davvero, certi di non incorrere in qualche mancanza ed evitando spiacevoli sorprese.

Sono nata nel 1995 da un'idea a due passi da Padova. Sono dinamica, entusiasta e adoro creare soluzioni semplici per problemi complessi. Sono sempre sul pezzo e sono molto pignola, tanto che mi dicono ...

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